I Piani urbanistici (a cura di Fabrizio Bottini)

 
 
 
 

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Introduzione

I piani urbanistici, o meglio il sistema dei piani urbanistici, rappresentano il punto di convergenza più significativo nel quale attraverso l'evoluzione storica della disciplina si sono incrociati l'aspetto progettuale, quello normativo, gli obiettivi sociali dell'urbanistica.
I vari piani urbanistici si differenziano, oltre che per la specifica caratterizzazione storica dell'epoca in cui si sono formati, essenzialmente per:
 

  • l'estensione del territorio considerato, e più in particolare il numero delle autorità politico-amministrative incluse in quel territorio;
  • la durata (o validità) nel tempo, che distingue piani con obiettivi ristretti e piani con stregie più vaste;
  • i fini specifici a cui mira "quel" tipo di piano, che possono essere anche - ad esempio - piuttosto ristretti nonostante la lunga durata e la grande estensione territoriale, o viceversa.


Nel caso italiano, ma con puntuali corrispondenze a livello internazionale, si possono distinguere:
 

  • piani di coordinamento, che per un territorio complesso e vasto definiscono strategie di lungo periodo nelle grandi infrastrutture, nella protezione del paesaggio, nella localizzazione delle trasformazioni principali
  • piani di scala cittadina, che nell'ambito di un territorio comunale considerato nel suo insieme stabiliscono le linee di sviluppo residenziale, produttivo, per il tempo libero ecc.
  • piani attuativi, che nel quadro del piano cittadino definiscono fisicamente le forme urbane, dalla rete stradale anche di servizio, al dettaglio dei raggruppamenti edilizi.


Le letture che seguono, vogliono essere un breve campionario introduttivo, che non esaurisce l'argomento, ma fornisce alcuni spunti di approfondimento certamente utili allo studente.

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