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INDICAZIONI DI STRUTTURA
Esaminando le caratteristiche
principali
della crescita esterna di Londra, è discernibile una struttura,
nell’apparente espansione amorfa? Si possono scoprire ancora vecchie
comunità
che, nonostante l’accrescimento, mantengono vivi i loro punti focali,
come
St. Albans, Watford, Kingston, Gravesend, Brentwood e altre. Si possono
trovare vecchie comunità che rimangono ancora più o meno
immutate, come Hertford, Denham, Dorking o Epping. Ci sono
comunità
interamente nuove, come Letchworth, Welwyn Garden City e Becontree. Ce
ne sono altre completamente sommerse, come Wembley, e per finire ci
sono
ampie aree residenziali appena abbozzate, incoerenti, come quelle che
si
possono trovare a sud di Harrow, a nord di Hayes nel Middlesex, a sud
del
By-Pass di Kingston o attorno a Hornchurch.
Se si osserva in modo più
generale,
emergono alcune tendenze ad anelli concentrici, misurabili in termini
di
densità residenziale. La sovraffollata massa urbana centrale di
Londra non è chiusa in sé stessa, ma in alcuni punti
salta
oltre i limiti amministrativi del County Council. Al di fuori di questa
massa stanno i sobborghi pienamente sviluppati, alcuni all’interno dei
confini di contea, molti di più al di fuori, con densità
in generale tollerabili. Poi inizia una zona con spazi aperti
sufficienti
da aver consentito i tentativi per realizzare una Cintura Verde, una
zona
dove le comunità mantengono ancora qualche sembianza di distinta
individualità. Infine, c’è la zona esterna, dove le
comunità
vecchie e nuove sono ancora collocate in uno sfondo agricolo.
Questa vaga indicazione di
struttura richiede
una decisione. Deve essere mantenuta, ravvivata e rafforzata nella
forma
presente? Devono ancora, le ossa della valle, accettare il richiamo ad
alzarsi e vivere? Oppure, al contrario, lo scheletro deve subire
modificazioni
e alterazioni? Oppure, in definitiva, la forma attuale è senza
speranza,
e solo romperla è un atto adeguato?
L’immagine di Londra è ben
riassunta
nel paragrafo 352 del Rapporto Barlow:
“L’ovvia attrazione che la
Grande Londra
possiede in quanto mercato, centro di potenziale manodopera, di
distribuzione,
area in cui l’energia elettrica è universalmente disponibile,
inevitabilmente
tende ad attirare molte industrie rivolte al consumo, che si collocano
all’interno o nelle vicinanze. L’occupazione aggiunta dalle nuove
fabbriche,
aumenta ulteriormente l’importanza dell’area in quanto mercato. In
questo
modo si inducono tassi più alti di attività industriale e
maggiore potere di acquisto. L’attrazione magnetica sull’industria
è
rafforzata e, riguardo alla popolazione industriale, le ampie
opportunità
di impiego si aggiungono al potere di attrazione che Londra esercita
naturalmente
attraverso i vantaggi posseduti in quanto Città Capitale. In
questo
modo il processo di crescita continua: popolazione e mercato agendo e
reagendo
uno con l’altro a costruire una sempre più grande aggregazione
di
persone e industrie. Niente ha più successo del successo”.
Quello cha abbiamo di fronte,
è
il risultato combinato di due opposte tendenze. C’è stato un
esodo
dal centro di lavoratori londinesi, persone che si muovevano verso
l’esterno
in un processo di decentramento volontario di abitazioni, se non di
lavoro,
e nello stesso tempo l’attrazione di Londra ha generato immigrazione da
varie parti del paese. La frangia-Regione ha costituito il luogo di
incontro
di questi due gruppi, che vi hanno per forza di cose formato insieme
insediamenti
disagiati. I dati stanno nelle Tabelle del Censimento dal 1921 in poi.
Slough ne costituisce un eccellente esempio. Qui i vecchi abitanti sono
raggiunti dagli immigrati, principalmente da Durham e Sud Galles.
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