Clarence Perry, L’Unità di Vicinato, dal Regional Survey of New York and its Environs, Volume VII, Neighborhood and Community Planning, New York 1929 (traduzione di Fabrizio Bottini)

 
 
 
 

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Introduzione

Indice

  • Prefazione (di Thomas Adams)
  • L’UNITÀ DI VICINATO. UN PROGRAMMA DI ORGANIZZAZIONE PER LA VITA FAMILIARE DI COMUNITÀ
  • Introduzione (di Shelby M. Harrison)
  • La grande città e la comunità locale
  • Lo scopo di questo studio
  • PERCHÈ UN PIANO DI VICINATO?
  • La vita familiare pone domande speciali all’ambiente
  • Carenze del vicinato non necessarie
  • Perché i vicinati sono difettosi
  • La definizione del vicinato indotta dall’automobile
  • La crescente domanda per la qualità dell’ambiente residenziale
  • L’UNITÀ DI VICINATO
  • Principi dell’Unità di Vicinato
  • Quartiere suburbano a basso costo
  • Unità di vicinato per una zona industriale
  • Unità di case ad appartamenti
  • Unità a cinque isolati di case ad appartamenti
  • FIG.1    FIG2     FIG.3   FIG.4
     
  • DIMENSIONI E CONFINI
  • Le sfere di servizio in aree residenziali per famiglie
  • La popolazione auspicabile per la Scuola Elementare
  • Densità residenziale e area
  • Considerazioni sulla sicurezza
  • Circolazione generale e cellule chiuse
  • Area e caratteristiche residenziali
  • Area e organizzazioni locali
  • Variazioni sulla dimensione standard
  • Dimensione delle unità a case d'appartamenti
  • Limiti fisici dell'Unità
  • Metodi di demarcazione

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    PERCHÈ UN PIANO DI VICINATO?

    Una giovane donna d’affari di New York stava cercando casa per sé e sua madre. Mentre le raccontavano delle attrattive di vita sociale in un certo quartiere suburbano, esclamò: “Oh, ma io non voglio andare dove devo per forza conoscere gente!”. Quello a cui obiettava, in realtà, era il vivere in un tipo di comunità dove i suoi andirivieni quotidiani sarebbero stati soggetti all’esame e ai commenti dei vicini. Si ritraeva inorridita dalla tirannia dei pettegolezzi di paese. Migliaia di giovani che la pensano così hanno cercato seriamente la libertà e anonimato di una vita da pensionante nella grande città. L’osservazione mostra, comunque, che questi stessi maschi e femmine non sposati sperimentano un cambio di atteggiamento quando si sposano. Specialmente dopo che sono arrivati dei bambini, essi aspirano alla casetta singola con giardino, e ai benefici sociali di un vicinato congeniale.
    È uno dei vantaggi della civiltà moderna, il fatto che la gente ora possa trovare un tipo di casa particolarmente adatto allo stadio della vita in cui capita di trovarsi. Questi vari tipi, sono illustrati nelle storie dell’uomo d’affari americano. La sua infanzia trascorre in un alloggio unifamiliare, in campagna o in una piccola città; i tempi della scuola e del liceo in dormitori comuni; i primi anni di lavoro in una pensione o in un club; il periodo della luna di miele in un appartamento; e poi, per far crescere i figli e per una più ampia vita domestica, torna alla casa e al giardino suburbano, ai vantaggi di un definito status sociale e comunitario. Dopo che i figli sono cresciuti e se ne sono andati, lui e sua moglie possono tornare ancora alla più semplice e facile da gestire vita d’appartamento o da albergo residenziale.

    La vita familiare pone domande speciali all’ambiente

    Tra i vari tipi di abitazione, quella dedicata a crescere dei figli dipende particolarmente e vitalmente dalle risorse e caratteristiche dell’ambiente immediato. I genitori hanno bisogno di molto più, che di una casa e un giardino. Hanno bisogno di una scuola, di un campo da gioco, del fruttivendolo e del droghiere, magari di una chiesa. Vogliono che i loro figli stiano in compagnia di ragazzi provenienti da famiglie con standards di vita simili al loro. Vogliono vivere lontano dal rumore dei treni, dalla vista dei fumi e delle bruttezze degli impianti industriali. Desiderano, se possibile, aver la propria casa in un distretto dove ciascun alloggio lascia una quasi corrispondente quantità di spazio al giardino, ad alberature, e in generale alle piacevolezze degli spazi aperti. In un paese dove le case private non sono circondate da alti muri, i prati antistanti sono un valore di vicinato, e c’è sempre un po’ di scontento locale, e una caduta di immagine, se qualcuna delle case mostra molto meno spazio delle altre. La verità è che più intelligente e attento agli interessi familiari colui che cerca casa, maggiore sarà la sua dipendenza da servizi che sono esterni alla casa che compra, che stanno oltre la portata del suo controllo.
    Le carenze che, dal punto di vista delle famiglie, si incontrano nei distretti residenziali della regione di New York e in altre parti del paese, sono innumerevoli. Se c’è una scuola, è troppo lontana, o si può raggiungere solo attraversando una pericolosa strada di grande comunicazione. I campi da gioco sono troppo piccoli, o mancano del tutto. Il fruttivendolo sta in una direzione, e il droghiere in un’altra. Non c’è un posto comodo per comprare giornali e sigarette. Una strada che una volta si faceva notare per il suo fascino, è stata rovinata dall’inattesa intrusione di un parcheggio. Una parte di quartiere che esibiva una alta qualità nelle architetture e gli spazi aperti è stata svalutata dall’apparire sui terreni contigui di monotone case prefabbricate, senza prati e alberature ornamentali.

    Carenze del vicinato non necessarie        ---------- torna su

    Un aspetto infelice di questa situazione, è che una volta incontrati questi difetti dappertutto, la gente li accetti come necessari e inevitabili. La possibilità di porvi rimedio non viene in mente a nessuno. Eppure il fatto che possano essere corretti – in ogni caso nelle realizzazioni future – diventa chiara quando si comprende che essi non sono dovuti alle caratteristiche inerenti le scuole, i negozi, le case o le strade, ma semplicemente alle relazione fra le une e le altre. In sezioni della città in corso di trasformazione, non ci si può aspettare un perfetto servizio scolastico. Ma dopo che un distretto è stato completamente costruito, se gli scolari devono ancora spostarsi troppo lontano o rischiare la vita per raggiungere la scuola elementare, ciò si deve semplicemente in primo luogo al fatto che le autorità municipali non hanno determinato l’area di popolazione servita dalla scuola, localizzandola in una posizione centrale; in secondo luogo, al fatto che le autorità o hanno scelto un distretto di servizio scolastico che era già attraversato da una strada principale, oppure hanno permesso a questo canale di traffico di tagliare attraverso il distretto, dopo che era stato realizzato.
    I campi da gioco non devono mancare per forza. Quando il terreno destinato a strade è proporzionato al carico di traffico, la superficie risparmiata è in genere sufficiente a fornire spazio da gioco adeguato. In più, anche un esperto costruttore di successo come W.E. Armon sostiene che il dedicare superfici a spazi per il gioco nelle nuove lottizzazioni è una pratica commercialmente vantaggiosa.
    Nello stesso modo, non c’è una ragione fisica per cui ogni vicinato residenziale non possa avere un comodo e completo sistema locale di negozi. I negozianti amano raggrupparsi assieme, ed è perfettamente praticabile il calcolo, con sufficiente accuratezza, del numero e tipo di negozi che saranno richiesti per rispondere ai bisogni di un dato numero di famiglie. Nello stesso modo, i garages possono essere piazzati dove il pubblico li può raggiungere e dove non causano degrado al carattere residenziale. Il problema può essere facilmente risolto attraverso un controllo architettonico e l’uso di un certo giudizio riguardo alla sistemazione dei lotti e allo schema stradale.
    Naturalmente i difetti nei vicinati già costruiti non possono trovare rimedio, nonostante talvolta possano essere alleviati. È un peccato, comunque, che difetti non dovuti alla natura del materiale usato, difetti che dal punto di vista dell’ingegneria o delle costruzioni sono completamente suscettibili di correzione – e lo sono – debbano continuare a vedersi nelle lottizzazioni residenziali ora in corso nella regione di New York e nel resto del paese.

    Perché i vicinati sono difettosi        ---------- torna su

    Quello che sembra essere uno dei motivi fondamentali di questa condizione non soddisfacente, è stato decisivo nel determinare la forma presa da questo studio. Esso era stato originariamente iniziato con l’intenzione di predisporre una formula che potesse servire di guida alla sistemazione e distribuzione dei campi da gioco nella regione di New York. A prima vista, la cosa sembrava comprendere principalmente l’accertamento del numero di piedi quadrati di area da gioco che avrebbe dovuto essere riservato ad ogni ragazzo, e il fissare la distanza da percorrere che non avrebbe dovuto essere superata, a partire dal suo alloggio. Si comprese subito, ad ogni modo, che era richiesto molto di più. Un campo da gioco poteva essere grande a sufficienza e vicino a casa, ma ancora non essere una soluzione perfetta in questi tempi di automobili, se un ragazzo deve attraversare una strada ingombra di traffico per raggiungerlo. Ancora, poteva essere sia accessibile che raggiungibile in sicurezza, e non essere soddisfacente se doveva servire classi di popolazione che non si sarebbero mischiate, o lasciato i propri figli giocare assieme.
    In una parola, fu intuito che il sistema dei campi da gioco non era che un elemento nelle relazioni composite del vicinato. La stessa località include, o dovrebbe includere, una scuola, una o più chiese, e un distretto di negozi. Ognuno di questi elementi svolge un servizio di vicinato. Ognuno richiede un sito adatto per dimensione, e posizione per le sue particolari funzioni. La scuola richiede un tipo di struttura stradale, mentre i negozi hanno altre richieste di rapporto con la strada. Tutti questi servizi operano simultaneamente nello stesso territorio e si rivolgono alle stesse persone. Visti questi fatti, è chiaro che il conflitto fra questi numerosi servizi può essere evitato, e la piena efficienza di ciascuno può essere garantita solo adattandoli insieme entro un sistema coordinato e armonioso.
    Una volta inteso il vicinato come un meccanismo, o meglio come un organismo vivente, con ciascuna parte a svolgere una particolare funzione, inizia ad apparire la luce là dove c’erano solo tenebre. Siamo, allora, in grado di vedere sia come si sono verificati i difetti del passato, e come simili carenze possano essere evitate in futuro.
    La maggior parte dei vicinati urbani esistenti sono una collezione di parecchie lottizzazioni private. Come palle di neve che si fanno rotolare, sono cresciuti per acquisizioni successive. Di solito, ciascuna porzione di superficie era lottizzata da un diverso individuo, che seguiva lo schema stradale steso dai suoi antenati e non pensava alla localizzazione di scuole o al bisogno di negozi locali. Il fruttivendolo e il droghiere costruivano i propri negozi ovunque l’opportunità lo suggerisse. Gli ingegneri municipali stendevano le strade principali guidati da obiettivi basati su una certa domanda di traffico, e non sulle richieste della vita di vicinato. Ai campi da gioco, di solito non ci si pensava proprio, fin quando la sezione non era terminata e la congestione obbligava a considerare i bisogni dei bambini. Nessuno di coloro che collaboravano nella costruzione del vicinato pensava ad esso e lo trattava come un’entità organica. Questa è la fondamentale ragione per cui abitualmente essi non riuscivano, in un modo o nell’altro, a soddisfare completamente i bisogni della moderna vita familiare.
    È davvero il caso di porsi una domanda: “Perché un operatore immobiliare o un ingegnere municipale dovrebbe guardare il vicinato come un’entità distinta, quando nessuno ci pensa in quel modo?”. Le parole “villaggio”, “cittadina”, e “città” suggeriscono tipi definiti di aree abitate. “Vicinato”, comunque, significa qualcosa di vago e indefinito. Ha un senso qualitativo piuttosto che quantitativo. La ragione è ovvia. Un villaggio o città ha confini evidenti. Dove l’edificato finisce, e l’aperta campagna comincia, lì è il bordo, o superficie esterna, della municipalità. Il vicinato, d’altra parte, di solito non ha confini visibili. Il suo tessuto è continuo con quello delle adiacenti sezioni residenziali, commerciali o industriali. A causa della sua assenza di forma non ha una chiara identità nella consapevolezza della gente.

    La definizione del vicinato indotta dall’automobile        ---------- torna su

    Da alcuni sociologi, l’automobile è stata considerata un distruttore della vita di vicinato. Ora, abbastanza curiosamente, sta attivando un processo di pianificazione urbanistica che sembra adatto produrre un effetto esattamente opposto. Per rispondere al grande incremento nel traffico veicolare, sono gradualmente tracciate profonde linee nella pianta della città, sotto forma di strade allargate, nuovi viali, e parkways. Queste strade di comunicazione veloce ritagliano le aree residenziali in piccole isole separate l’una dall’altra da impetuose correnti di traffico. Non importa se il progettato allargamento stradale taglia in due un distretto scolastico, passa attraverso il raggio di servizio di un distretto commerciale locale, o fa a pezzi una zona riconoscibile di carattere residenziale: di solito, si tira avanti.
    Naturalmente, un modo di procedere così privo di attenzione per la vita non poteva continuare per molto senza suscitare qualche reazione. Nemmeno la carneficina della guerra rende le persone così indurite da non accorgersi di un tasso di un incidente stradale mortale al giorno che coinvolge bambini: un record che New York City ora ha superato. E così avviene che ci sia una crescente preoccupazione per queste isole residenziali, per questi spazi interstiziali fra strade di grande comunicazione dove una porzione almeno della vita quotidiana deve continuare. Si sta capendo che ci devono essere alcuni spazi protetti dove le gente, anche i bambini, possa attraversare la strade senza rischiare la vita e senza l’aiuto di un poliziotto. Se alcune strade devono essere adattate al traffico rapido di attraversamento, perché altre non possono essere adeguate a rendere il traffico locale lento e cauto? Se alcune zone devono essere modificate nell’interesse degli affari, perché non ci devono essere anche modificazioni nell’interesse della vita residenziale?
    Il solo sollevare queste questioni, nella mente della maggior parte delle persone è sufficiente a produrre una risposta positiva. Quando, ad ogni modo, è acquisita la necessità di una protezione delle aree residenziali, la questione che immediatamente segue non è così semplice: come realizzarla? Ovviamente, non può essere ottenuta seguendo la prassi corrente di suddividere spazio e strade a scopo d’affari e tramite il traffico prima, per poi lasciare ad uso residenziale quanto rimasto. Devono essere prese in considerazione contemporaneamente le richieste di tutte queste classi d’uso, ad ogni stadio di azzonamento, modificazione o trasformazione nel caso di zone costruite, e dall’inizio della pianificazione nelle aree non urbanizzate, se il risultato finale vuole dimostrare che è stata prestata attenzione ai bisogni di tutti gli usi.
    Ma quali sono, le richieste di un distretto residenziale? È chiaro che le strade di comunicazione veloce devono necessariamente scorrere in ogni direzione e rendere il sistema stradale una rete, e che la vita residenziale deve occupare gli spazi interstiziali. La città cellulare è l’inevitabile prodotto di un’epoca automobilistica. Bene: ma quale deve essere la natura di queste cellule? Scapoli e coppie senza figli possono vivere in residenze albergo o in appartamenti, ma le famiglie, come è stato mostrato, richiedono un ambiente più vasto e complesso. Richiedono, un vicinato organizzato.
    Così la minaccia dell’automobile ha attivato una imperativa domanda di definizione e standardizzazione del distretto di vicinato. La situazione è quella di un male che nasconde un bene. Non solo ora è possibile studiare la sicurezza dalla strada, ma tutte le necessità che la vita familiare urbana pone all’ambiente locale. L’occasione mette in gioco le questioni che devono trovare risposta prima che l’urbanista possa procedere alla progettazione di una più soddisfacente sezione residenziale. Quanto grande dovrà essere la cellula di vicinato? Cosa dovrà contenere oltre agli alloggi? Quale schema generale dovrà seguire?
    È precisamente a questo tipo di emergenza, che il presente studio intende andare incontro. Come risposta alle domande poste sopra, propone uno schema modello di sistemazione per i vari servizi, istituzioni e altre componenti del milieu di vicinato. Lo schema è di tipo evolutivo, non rivoluzionario. È stato sviluppato da uno studio dei servizi locali pubblici e privati che provvedono ai bisogni delle famiglie e che sono influenzati dallo schema stradale e dagli usi a cui è sottoposto il terreno. Nelle sue applicazioni fornisce all’urbanista una ricca opportunità sia per i nuovi progetti che per l’ulteriore sviluppo dei buoni risultati che ha già conseguito, nel paese e all’estero.
    Un piano di insieme per una comunità di vicinato, non importa quanto desiderabile, sembra a prima vista servire solo nel caso di un grande insediamento pianificato unitariamente. In quel caso, c’è una forte possibilità di applicarlo? La domanda troverà una risposta piena in un capitolo successivo, ma per il momento l’attenzione può dirigersi sul fatto che molti quartieri di grandi dimensioni sono già stati portati a termine negli Stati Uniti, e altri cono in corso di completamento o progettati. Come esempi, possiamo menzionare interventi quali Roland Park a Baltimora, il Country Club District a Kansas City, e quelli attorno a Kohler nel Wisconsin. Di fatto, si stanno ora costruendo interi villaggi, cittadine e città secondo piani accuratamente progettati, invece di lasciarli crescere nel solito modo incontrollato. Gli esempi includono Palos Verdes vicino a Los Angeles, Mariemont vicino a Cincinnati, la nuova città industriale di Chicopee in Georgia, e le città di Venice in Florida, e Three Rivers in Texas. L’ultimo piano di scala cittadina è nella regione di New York, a Radburn, New Jersey, progettato dalla City Housing Corporation di New York e deliberatamente concepito per adattarsi alle particolari richieste dell’era automobilistica.
    La semplice necessità di rimpiazzare edifici obsolescenti sarà, ovviamente, una occasione costante di nuove costruzioni. Ci sono, comunque, tre tendenze nella vita americana che danno un valore aggiunto a grandi interventi come quelli appena elencati. Il primo – il bisogno di distretti residenziali protetti dal traffico veloce – è già stato menzionato. Il secondo è l’economia realizzata attraverso la produzione di massa, tanto conosciuta da non richiedere alcuna discussione. Il terzo è il sempre attuale desiderio per il tipo di soddisfazione che deriva dall’indossare un vestito nuovo, o dal rifacimento del soggiorno. La sua relazione con lo sviluppo immobiliare sarà ora brevemente commentata.

    La crescente domanda per la qualità dell’ambiente residenziale        ---------- torna su

    Gli Stati Uniti sono oggi così prosperi che la maggior parte dei cittadini hanno smesso di preoccuparsi per più cibo o ricovero. Non giudicano più i quadri dalle cifre sul cartellino del prezzo, né provano orgoglio nazionale per la diplomazia in maniche di camicia.
    Questo spostamento di enfasi dalle necessità della vita ai suoi lussi, è provato in modo lampante dalla quantità e tipo dell’attuale pubblicità. Il moderno scrittore di “ads” ha scoperto che non si tratta più di indossare un cappotto, ma quale cappotto, e un cappotto fatto da chi? Di conseguenza, egli blasona il paesaggio col fatto che gli abiti del suo cliente sono indossati da “uomini che hanno un senso per le cose più belle della vita”. Consigliati dal marchio dorato di un produttore, siete spinti a “dare alla vostra casa il dono della perfetta visione”. Vi si chiede di edificare un certo tipo di garage trasportabile, non perché sia economico, ma perché “la sua bellezza è degna di essere commentata”. Pianoforti grandi non danno necessariamente una musica migliore, ma essi “aggiungono distinzione alla casa”. Un’altra accattivante litografia assicura che “le stanze sonnolente ora si stanno risvegliando”, grazie all’effetto decorativo di una certa marca di orologi.
    Questa generale preoccupazione per la forma, l’aspetto, il fascino, sta trovando notevole espressione riguardo alle abitazioni. Per riempire e arredare i luoghi di vendita secondo questo particolare interesse, sono nati molti nuovi periodici. Abbiamo ora House Beautiful, Better Homes, Home Designer, House and Garden, e Arts and Decoration, più parecchi altri nello stesso campo. Insieme a questi, ce n’è un’altra serie, che comprende Good Housekeeping, Household Affairs, e Home and Equipment. Tanto ampia e pervasiva è, questa propaganda, che ci sono ora poche persone non toccate dal desiderio di possedere una stanza da colazione Olandese, o un soggiorno Luigi XIV.
    Una gemma, ad ogni modo, può esercitare pienamente il suo fascino solo nel contesto adatto. Una bella casa non è completa senza un appropriato ambiente residenziale. Dintorni piacevoli possono essere realizzati solo in relazione ad un piano o schema in cui c’è stato consapevole e deliberato tentativo di conseguire l’effetto desiderato. Di conseguenza, questa nuova sete di qualità in ogni fase della vita inevitabilmente favorisce le operazioni immobiliari su vasta scala ed è una forza aggiunta nel creare le opportunità per l’applicazione di piani comprensivi di vicinato.
    Nelle pagine che seguono il lettore troverà una presentazione degli schemi di sistemazione proposti per i vicinati di vita familiare, parecchi diagrammi e planimetrie che li illustrano, una discussione dei principi sui quali si basano, e una enunciazione dei vari modi in cui possono essere applicati.
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