PERCHÈ
UN PIANO DI VICINATO?
Una giovane donna d’affari di
New York
stava cercando casa per sé e sua madre. Mentre le raccontavano
delle
attrattive di vita sociale in un certo quartiere suburbano,
esclamò:
“Oh,
ma io non voglio andare dove devo per forza conoscere gente!”.
Quello
a cui obiettava, in realtà, era il vivere in un tipo di
comunità
dove i suoi andirivieni quotidiani sarebbero stati soggetti all’esame e
ai commenti dei vicini. Si ritraeva inorridita dalla tirannia dei
pettegolezzi
di paese. Migliaia di giovani che la pensano così hanno cercato
seriamente la libertà e anonimato di una vita da pensionante
nella
grande città. L’osservazione mostra, comunque, che questi stessi
maschi e femmine non sposati sperimentano un cambio di atteggiamento
quando
si sposano. Specialmente dopo che sono arrivati dei bambini, essi
aspirano
alla casetta singola con giardino, e ai benefici sociali di un vicinato
congeniale.
È uno dei vantaggi della
civiltà
moderna, il fatto che la gente ora possa trovare un tipo di casa
particolarmente
adatto allo stadio della vita in cui capita di trovarsi. Questi vari
tipi,
sono illustrati nelle storie dell’uomo d’affari americano. La sua
infanzia
trascorre in un alloggio unifamiliare, in campagna o in una piccola
città;
i tempi della scuola e del liceo in dormitori comuni; i primi anni di
lavoro
in una pensione o in un club; il periodo della luna di miele in un
appartamento;
e poi, per far crescere i figli e per una più ampia vita
domestica,
torna alla casa e al giardino suburbano, ai vantaggi di un definito
status
sociale e comunitario. Dopo che i figli sono cresciuti e se ne sono
andati,
lui e sua moglie possono tornare ancora alla più semplice e
facile
da gestire vita d’appartamento o da albergo residenziale.
La
vita familiare pone domande speciali all’ambiente
Tra i vari tipi di abitazione,
quella dedicata
a crescere dei figli dipende particolarmente e vitalmente dalle risorse
e caratteristiche dell’ambiente immediato. I genitori hanno bisogno di
molto più, che di una casa e un giardino. Hanno bisogno di una
scuola,
di un campo da gioco, del fruttivendolo e del droghiere, magari di una
chiesa. Vogliono che i loro figli stiano in compagnia di ragazzi
provenienti
da famiglie con standards di vita simili al loro. Vogliono vivere
lontano
dal rumore dei treni, dalla vista dei fumi e delle bruttezze degli
impianti
industriali. Desiderano, se possibile, aver la propria casa in un
distretto
dove ciascun alloggio lascia una quasi corrispondente quantità
di
spazio al giardino, ad alberature, e in generale alle piacevolezze
degli
spazi aperti. In un paese dove le case private non sono circondate da
alti
muri, i prati antistanti sono un valore di vicinato, e c’è
sempre
un po’ di scontento locale, e una caduta di immagine, se qualcuna delle
case mostra molto meno spazio delle altre. La verità è
che
più intelligente e attento agli interessi familiari colui che
cerca
casa, maggiore sarà la sua dipendenza da servizi che sono
esterni
alla casa che compra, che stanno oltre la portata del suo controllo.
Le carenze che, dal punto di vista
delle
famiglie, si incontrano nei distretti residenziali della regione di New
York e in altre parti del paese, sono innumerevoli. Se c’è una
scuola,
è troppo lontana, o si può raggiungere solo attraversando
una pericolosa strada di grande comunicazione. I campi da gioco sono
troppo
piccoli, o mancano del tutto. Il fruttivendolo sta in una direzione, e
il droghiere in un’altra. Non c’è un posto comodo per comprare
giornali
e sigarette. Una strada che una volta si faceva notare per il suo
fascino,
è stata rovinata dall’inattesa intrusione di un parcheggio. Una
parte di quartiere che esibiva una alta qualità nelle
architetture
e gli spazi aperti è stata svalutata dall’apparire sui terreni
contigui
di monotone case prefabbricate, senza prati e alberature ornamentali.
Carenze
del vicinato non necessarie ----------
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Un aspetto infelice di questa
situazione,
è che una volta incontrati questi difetti dappertutto, la gente
li accetti come necessari e inevitabili. La possibilità di porvi
rimedio non viene in mente a nessuno. Eppure il fatto che possano
essere
corretti – in ogni caso nelle realizzazioni future – diventa chiara
quando
si comprende che essi non sono dovuti alle caratteristiche inerenti le
scuole, i negozi, le case o le strade, ma semplicemente alle relazione
fra le une e le altre. In sezioni della città in corso di
trasformazione,
non ci si può aspettare un perfetto servizio scolastico. Ma dopo
che un distretto è stato completamente costruito, se gli scolari
devono ancora spostarsi troppo lontano o rischiare la vita per
raggiungere
la scuola elementare, ciò si deve semplicemente in primo luogo
al
fatto che le autorità municipali non hanno determinato l’area di
popolazione servita dalla scuola, localizzandola in una posizione
centrale;
in secondo luogo, al fatto che le autorità o hanno scelto un
distretto
di servizio scolastico che era già attraversato da una strada
principale,
oppure hanno permesso a questo canale di traffico di tagliare
attraverso
il distretto, dopo che era stato realizzato.
I campi da gioco non devono
mancare per
forza. Quando il terreno destinato a strade è proporzionato al
carico
di traffico, la superficie risparmiata è in genere sufficiente a
fornire spazio da gioco adeguato. In più, anche un esperto
costruttore
di successo come W.E. Armon sostiene che il dedicare superfici a spazi
per il gioco nelle nuove lottizzazioni è una pratica
commercialmente
vantaggiosa.
Nello stesso modo, non c’è
una
ragione fisica per cui ogni vicinato residenziale non possa avere un
comodo
e completo sistema locale di negozi. I negozianti amano raggrupparsi
assieme,
ed è perfettamente praticabile il calcolo, con sufficiente
accuratezza,
del numero e tipo di negozi che saranno richiesti per rispondere ai
bisogni
di un dato numero di famiglie. Nello stesso modo, i garages possono
essere
piazzati dove il pubblico li può raggiungere e dove non causano
degrado al carattere residenziale. Il problema può essere
facilmente
risolto attraverso un controllo architettonico e l’uso di un certo
giudizio
riguardo alla sistemazione dei lotti e allo schema stradale.
Naturalmente i difetti nei
vicinati già
costruiti non possono trovare rimedio, nonostante talvolta possano
essere
alleviati. È un peccato, comunque, che difetti non dovuti alla
natura
del materiale usato, difetti che dal punto di vista dell’ingegneria o
delle
costruzioni sono completamente suscettibili di correzione – e lo sono –
debbano continuare a vedersi nelle lottizzazioni residenziali ora in
corso
nella regione di New York e nel resto del paese.
Perché
i vicinati sono difettosi ----------
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Quello che sembra essere uno
dei motivi
fondamentali di questa condizione non soddisfacente, è stato
decisivo
nel determinare la forma presa da questo studio. Esso era stato
originariamente
iniziato con l’intenzione di predisporre una formula che potesse
servire
di guida alla sistemazione e distribuzione dei campi da gioco nella
regione
di New York. A prima vista, la cosa sembrava comprendere principalmente
l’accertamento del numero di piedi quadrati di area da gioco che
avrebbe
dovuto essere riservato ad ogni ragazzo, e il fissare la distanza da
percorrere
che non avrebbe dovuto essere superata, a partire dal suo alloggio. Si
comprese subito, ad ogni modo, che era richiesto molto di più.
Un
campo da gioco poteva essere grande a sufficienza e vicino a casa, ma
ancora
non essere una soluzione perfetta in questi tempi di automobili, se un
ragazzo deve attraversare una strada ingombra di traffico per
raggiungerlo.
Ancora, poteva essere sia accessibile che raggiungibile in sicurezza, e
non essere soddisfacente se doveva servire classi di popolazione che
non
si sarebbero mischiate, o lasciato i propri figli giocare assieme.
In una parola, fu intuito che il
sistema
dei campi da gioco non era che un elemento nelle relazioni composite
del
vicinato. La stessa località include, o dovrebbe includere, una
scuola, una o più chiese, e un distretto di negozi. Ognuno di
questi
elementi svolge un servizio di vicinato. Ognuno richiede un sito adatto
per dimensione, e posizione per le sue particolari funzioni. La scuola
richiede un tipo di struttura stradale, mentre i negozi hanno altre
richieste
di rapporto con la strada. Tutti questi servizi operano simultaneamente
nello stesso territorio e si rivolgono alle stesse persone. Visti
questi
fatti, è chiaro che il conflitto fra questi numerosi servizi
può
essere evitato, e la piena efficienza di ciascuno può essere
garantita
solo adattandoli insieme entro un sistema coordinato e armonioso.
Una volta inteso il vicinato come
un meccanismo,
o meglio come un organismo vivente, con ciascuna parte a svolgere una
particolare
funzione, inizia ad apparire la luce là dove c’erano solo
tenebre.
Siamo, allora, in grado di vedere sia come si sono verificati i difetti
del passato, e come simili carenze possano essere evitate in futuro.
La maggior parte dei vicinati
urbani esistenti
sono una collezione di parecchie lottizzazioni private. Come palle di
neve
che si fanno rotolare, sono cresciuti per acquisizioni successive. Di
solito,
ciascuna porzione di superficie era lottizzata da un diverso individuo,
che seguiva lo schema stradale steso dai suoi antenati e non pensava
alla
localizzazione di scuole o al bisogno di negozi locali. Il
fruttivendolo
e il droghiere costruivano i propri negozi ovunque l’opportunità
lo suggerisse. Gli ingegneri municipali stendevano le strade principali
guidati da obiettivi basati su una certa domanda di traffico, e non
sulle
richieste della vita di vicinato. Ai campi da gioco, di solito non ci
si
pensava proprio, fin quando la sezione non era terminata e la
congestione
obbligava a considerare i bisogni dei bambini. Nessuno di coloro che
collaboravano
nella costruzione del vicinato pensava ad esso e lo trattava come
un’entità
organica. Questa è la fondamentale ragione per cui abitualmente
essi non riuscivano, in un modo o nell’altro, a soddisfare
completamente
i bisogni della moderna vita familiare.
È davvero il caso di porsi
una
domanda: “Perché un operatore immobiliare o un ingegnere
municipale
dovrebbe guardare il vicinato come un’entità distinta, quando
nessuno
ci pensa in quel modo?”. Le parole “villaggio”, “cittadina”, e
“città”
suggeriscono tipi definiti di aree abitate. “Vicinato”, comunque,
significa
qualcosa di vago e indefinito. Ha un senso qualitativo piuttosto che
quantitativo.
La ragione è ovvia. Un villaggio o città ha confini
evidenti.
Dove l’edificato finisce, e l’aperta campagna comincia, lì
è
il bordo, o superficie esterna, della municipalità. Il vicinato,
d’altra parte, di solito non ha confini visibili. Il suo tessuto
è
continuo con quello delle adiacenti sezioni residenziali, commerciali o
industriali. A causa della sua assenza di forma non ha una chiara
identità
nella consapevolezza della gente.
La
definizione del vicinato indotta
dall’automobile
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Da alcuni sociologi,
l’automobile è
stata considerata un distruttore della vita di vicinato. Ora,
abbastanza
curiosamente, sta attivando un processo di pianificazione urbanistica
che
sembra adatto produrre un effetto esattamente opposto. Per rispondere
al
grande incremento nel traffico veicolare, sono gradualmente tracciate
profonde
linee nella pianta della città, sotto forma di strade allargate,
nuovi viali, e parkways. Queste strade di comunicazione veloce
ritagliano
le aree residenziali in piccole isole separate l’una dall’altra da
impetuose
correnti di traffico. Non importa se il progettato allargamento
stradale
taglia in due un distretto scolastico, passa attraverso il raggio di
servizio
di un distretto commerciale locale, o fa a pezzi una zona riconoscibile
di carattere residenziale: di solito, si tira avanti.
Naturalmente, un modo di procedere
così
privo di attenzione per la vita non poteva continuare per molto senza
suscitare
qualche reazione. Nemmeno la carneficina della guerra rende le persone
così indurite da non accorgersi di un tasso di un incidente
stradale
mortale al giorno che coinvolge bambini: un record che New York City
ora
ha superato. E così avviene che ci sia una crescente
preoccupazione
per queste isole residenziali, per questi spazi interstiziali fra
strade
di grande comunicazione dove una porzione almeno della vita quotidiana
deve continuare. Si sta capendo che ci devono essere alcuni spazi
protetti
dove le gente, anche i bambini, possa attraversare la strade senza
rischiare
la vita e senza l’aiuto di un poliziotto. Se alcune strade devono
essere
adattate al traffico rapido di attraversamento, perché altre non
possono essere adeguate a rendere il traffico locale lento e cauto? Se
alcune zone devono essere modificate nell’interesse degli affari,
perché
non ci devono essere anche modificazioni nell’interesse della vita
residenziale?
Il solo sollevare queste
questioni, nella
mente della maggior parte delle persone è sufficiente a produrre
una risposta positiva. Quando, ad ogni modo, è acquisita la
necessità
di una protezione delle aree residenziali, la questione che
immediatamente
segue non è così semplice: come realizzarla? Ovviamente,
non può essere ottenuta seguendo la prassi corrente di
suddividere
spazio e strade a scopo d’affari e tramite il traffico prima, per poi
lasciare
ad uso residenziale quanto rimasto. Devono essere prese in
considerazione
contemporaneamente le richieste di tutte queste classi d’uso, ad ogni
stadio
di azzonamento, modificazione o trasformazione nel caso di zone
costruite,
e dall’inizio della pianificazione nelle aree non urbanizzate, se il
risultato
finale vuole dimostrare che è stata prestata attenzione ai
bisogni
di tutti gli usi.
Ma quali sono, le richieste di un
distretto
residenziale? È chiaro che le strade di comunicazione veloce
devono
necessariamente scorrere in ogni direzione e rendere il sistema
stradale
una rete, e che la vita residenziale deve occupare gli spazi
interstiziali.
La città cellulare è l’inevitabile prodotto di un’epoca
automobilistica.
Bene: ma quale deve essere la natura di queste cellule? Scapoli e
coppie
senza figli possono vivere in residenze albergo o in appartamenti, ma
le
famiglie, come è stato mostrato, richiedono un ambiente
più
vasto e complesso. Richiedono, un vicinato organizzato.
Così la minaccia
dell’automobile
ha attivato una imperativa domanda di definizione e standardizzazione
del
distretto di vicinato. La situazione è quella di un male che
nasconde
un bene. Non solo ora è possibile studiare la sicurezza dalla
strada,
ma tutte le necessità che la vita familiare urbana pone
all’ambiente
locale. L’occasione mette in gioco le questioni che devono trovare
risposta
prima che l’urbanista possa procedere alla progettazione di una
più
soddisfacente sezione residenziale. Quanto grande dovrà essere
la
cellula di vicinato? Cosa dovrà contenere oltre agli alloggi?
Quale
schema generale dovrà seguire?
È precisamente a questo
tipo di
emergenza, che il presente studio intende andare incontro. Come
risposta
alle domande poste sopra, propone uno schema modello di sistemazione
per
i vari servizi, istituzioni e altre componenti del milieu di
vicinato.
Lo schema è di tipo evolutivo, non rivoluzionario. È
stato
sviluppato da uno studio dei servizi locali pubblici e privati che
provvedono
ai bisogni delle famiglie e che sono influenzati dallo schema stradale
e dagli usi a cui è sottoposto il terreno. Nelle sue
applicazioni
fornisce all’urbanista una ricca opportunità sia per i nuovi
progetti
che per l’ulteriore sviluppo dei buoni risultati che ha già
conseguito,
nel paese e all’estero.
Un piano di insieme per una
comunità
di vicinato, non importa quanto desiderabile, sembra a prima vista
servire
solo nel caso di un grande insediamento pianificato unitariamente. In
quel
caso, c’è una forte possibilità di applicarlo? La domanda
troverà una risposta piena in un capitolo successivo, ma per il
momento l’attenzione può dirigersi sul fatto che molti quartieri
di grandi dimensioni sono già stati portati a termine negli
Stati
Uniti, e altri cono in corso di completamento o progettati. Come
esempi,
possiamo menzionare interventi quali Roland Park a Baltimora, il
Country
Club District a Kansas City, e quelli attorno a Kohler nel Wisconsin.
Di
fatto, si stanno ora costruendo interi villaggi, cittadine e
città
secondo piani accuratamente progettati, invece di lasciarli crescere
nel
solito modo incontrollato. Gli esempi includono Palos Verdes vicino a
Los
Angeles, Mariemont vicino a Cincinnati, la nuova città
industriale
di Chicopee in Georgia, e le città di Venice in Florida, e Three
Rivers in Texas. L’ultimo piano di scala cittadina è nella
regione
di New York, a Radburn, New Jersey, progettato dalla City Housing
Corporation
di New York e deliberatamente concepito per adattarsi alle particolari
richieste dell’era automobilistica.
La semplice necessità di
rimpiazzare
edifici obsolescenti sarà, ovviamente, una occasione costante di
nuove costruzioni. Ci sono, comunque, tre tendenze nella vita americana
che danno un valore aggiunto a grandi interventi come quelli appena
elencati.
Il primo – il bisogno di distretti residenziali protetti dal traffico
veloce
– è già stato menzionato. Il secondo è l’economia
realizzata attraverso la produzione di massa, tanto conosciuta da non
richiedere
alcuna discussione. Il terzo è il sempre attuale desiderio per
il
tipo di soddisfazione che deriva dall’indossare un vestito nuovo, o dal
rifacimento del soggiorno. La sua relazione con lo sviluppo immobiliare
sarà ora brevemente commentata.
La
crescente domanda per la qualità dell’ambiente
residenziale
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Gli Stati Uniti sono oggi
così prosperi
che la maggior parte dei cittadini hanno smesso di preoccuparsi per
più
cibo o ricovero. Non giudicano più i quadri dalle cifre sul
cartellino
del prezzo, né provano orgoglio nazionale per la diplomazia in
maniche
di camicia.
Questo spostamento di enfasi dalle
necessità
della vita ai suoi lussi, è provato in modo lampante dalla
quantità
e tipo dell’attuale pubblicità. Il moderno scrittore di “ads” ha
scoperto che non si tratta più di indossare un cappotto,
ma quale cappotto, e un cappotto fatto da chi? Di
conseguenza,
egli blasona il paesaggio col fatto che gli abiti del suo cliente sono
indossati da “uomini che hanno un senso per le cose più
belle
della vita”. Consigliati dal marchio dorato di un produttore, siete
spinti a “dare alla vostra casa il dono della perfetta visione”.
Vi si chiede di edificare un certo tipo di garage trasportabile, non
perché
sia economico, ma perché “la sua bellezza è degna di
essere
commentata”. Pianoforti grandi non danno necessariamente una musica
migliore, ma essi “aggiungono distinzione alla casa”. Un’altra
accattivante
litografia assicura che “le stanze sonnolente ora si stanno
risvegliando”,
grazie all’effetto decorativo di una certa marca di orologi.
Questa generale preoccupazione per
la
forma, l’aspetto, il fascino, sta trovando notevole espressione
riguardo
alle abitazioni. Per riempire e arredare i luoghi di vendita secondo
questo
particolare interesse, sono nati molti nuovi periodici. Abbiamo ora House
Beautiful, Better Homes, Home Designer, House
and
Garden, e Arts and Decoration, più parecchi altri
nello
stesso campo. Insieme a questi, ce n’è un’altra serie, che
comprende
Good
Housekeeping, Household Affairs, e Home and Equipment.
Tanto ampia e pervasiva è, questa propaganda, che ci sono ora
poche
persone non toccate dal desiderio di possedere una stanza da colazione
Olandese, o un soggiorno Luigi XIV.
Una gemma, ad ogni modo,
può esercitare
pienamente il suo fascino solo nel contesto adatto. Una bella casa non
è completa senza un appropriato ambiente residenziale. Dintorni
piacevoli possono essere realizzati solo in relazione ad un piano o
schema
in cui c’è stato consapevole e deliberato tentativo di
conseguire
l’effetto desiderato. Di conseguenza, questa nuova sete di
qualità
in ogni fase della vita inevitabilmente favorisce le operazioni
immobiliari
su vasta scala ed è una forza aggiunta nel creare le
opportunità
per l’applicazione di piani comprensivi di vicinato.
Nelle pagine che seguono il
lettore troverà
una presentazione degli schemi di sistemazione proposti per i vicinati
di vita familiare, parecchi diagrammi e planimetrie che li illustrano,
una discussione dei principi sui quali si basano, e una enunciazione
dei
vari modi in cui possono essere applicati.
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