Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 9 Settembre 2001: <<Il ricorso al TAR contro il calendario venatorio regionale vinto dal WWF. Intervista ad uno dei responsabili del WWF>>

«Ogni qualvolta le nostre ragioni vengono presentate fuori dai contesti regionali, guarda caso trovano orecchie adatte ad ascoltarle».Massimo Benà, esponente del Wwf rodigino da anni in prima linea sul fronte antivenatorio, ha appreso quasi all'improvviso che la scure del tribunale amministrativo si era abbattuta sul documento che autorizzerà la caccia in Regione nella stagione 2001-2002. E non nasconde la sua soddisfazione.

«Sì, siamo contenti, anche perché per la prima volta dovremmo veder calare la pressione venatoria - ha aggiunto Benà -. Mi spiego meglio. La riduzione da cinque a tre del numero di giornate di caccia, cioè quando il cacciatore potrà fare la sue uscite, non avrà tanto effetto nelle valli. Lì, sono attive le aziende faunistiche e di solito i giorni preferiti per coloro che possono permettersi di cacciare in queste realtà, sono uno o due alla settimana, quasi esclusivamente il sabato o la domenica. La limitazione si sentirà soprattutto fuori dalle lagune e dalle valli chiuse. Qui i seguaci di Diana sparano alle anatre preferibilmente nei giorni infrasettimanali quando c'è più calma. Vietando la caccia in questi giorni gli anatidi potranno pascolare anche fuori dalle valli, in ambiente libero, senza per forza doversi rifugiare all'interno del perimetro delle aziende venatorie».

Qual è l'effettiva portata dell'ordinanza del Tar veneto?

Ha una duplice valenza. - ha spiegato Benà - Per prima cosa, le tesi ambientaliste sono state riconosciute come valide. Ed è già un passo avanti. Eppoi, come detto, diminuirà il "peso" venatorio sull'ambiente soprattutto del Delta, oberato dalla presenza dei cacciatori».

Benà ha anche fatto un'altra anteprima che nei prossimi giorni potrebbe riservare sorprese, sul filo delle reazioni succedutesi alla modifica della legge regionale sul Parco deltizio in merito all'introduzione di armi scariche e nel fodero in area protetta.

«Non ci siamo fermati neppure su questo fronte - ha aggiunto l'esponente del Wwf - abbiamo già fatto partire una richiesta di chiarimenti alla Provincia e vedremo come risponderà».

Si è saputo che in ballo all'esame dei giudici amministrativi regionali c'è un altro ricorso da far tremare il mondo venatorio. Il Wwf ha chiesto il parere del Tar sull'accesso ai fondi agricoli privati. «Vorremmo capire - ha concluso Benà - perché se si ha in mano un fucile il proprietario non può negare l'accesso al fondo, e invece può sbatterti il cancello in faccia se si porta una macchina fotografica».

IL COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL WWF VENETO: IL TAR VENETO CENSURA IL CALENDARIO VENATORIO 2001-2002. SALVA LA PERNICE BIANCA

Con ordinanza depositata il 7 settembre 2001 la prima Sezione del TAR Veneto ha accolto la richiesta di sospensiva in via incidentate presentata dal WWF per l’annullamento della Deliberazione della Giunta Regionale 15.06.2001, n. 1539 inerente la definizione del calendario venatorio della Regione Veneto per la stagione 2001-2002.

L’istanza cautelare è stata accolta in considerazione del “fumus boni iurj”derivante dalle osservazioni del WWF (Avv. Caburazzi) e del conseguente pregiudizio arrecato al patrimonio faunistico e riguarda i seguenti punti del calendario venatorio:

1)lettera A, punto 6: l’inciso con “integrazione di due giornate per la sola caccia alla fauna selvatica migratoria da appostamento nei mesi di ottobre e novembre limitatamente al territorio soggetto a gestione programmata della caccia va sospeso”, in quanto determinazione non fondata su preventivi “studi finalizzati a valutare l’impatto del prelievo venatorio nei confronti degli uccelli migratori” chiesti dall’INFS al fine di emettere il proprio parere.

2)Lett. A, punto 3: è sospeso l’inciso “sia in forma vagante che”, stante la non motivata controdeduzione ai vari parere dell’INFS che consigliano l’introduzione di più stretti limiti temporali all’esercizio ella caccia vagante;

3)Lett. A, punto 3, lett. H: è sospesa l’inclusione tra le specie cacciabili dal 1° ottobre 2001 al 30 novembre 2001, della “pernice bianca” (Lagopus mutus), trattandosi di determinazione non assistita da controdeduzioni, ai pareri dell’INFS che affermano l’esigenza di particolare tutela di tale uccello il cui abbattimento “non può essere gestito correttamente attraverso le forme di caccia programmata previste dalla normativa nazionale per la generalità della specie.

Con questo ennesimo intervento continua l’incessante vigilanza del WWF sui provvedimenti regionali ritenuti illegittimi e dedicati ad una caccia retrograda e che per nulla vuole tener conto delle emergenze faunistiche in pericolo di estinzione, la Pernice bianca insegna e ringrazia.

Venezia, 08.09.2001

Il Presidente del WWF Veneto

Davide Dal Maso

                                                  

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