Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 5.1.2001: <<CACCIA. DIFFIDA DI WWF E ITALIA NOSTRA A GALAN E MAINARDI. "Il Parco deve costituirsi parte civile nei processi">>

Il presidente del Parco del Delta del Po Franco Mainardi e il leader del governo veneto Giancarlo Galan sono stati diffidati da Wwf e Italia Nostra di Rovigo per spingere i vertici dell'area protetta a costituirsi parte civile nei processi penali su violazioni al divieto di caccia nel Parco.

Si alzano improvvisamente i toni del conflitto che da mesi vede fronteggiarsi nelle aule dei tribunali il mondo protezionista e quello venatorio. Ma se fino a ieri tutto pareva riconducibile a una contrapposizione tra cacciatori e ambientalisti, ora, proprio da parte di questi ultimi, vi è la chiamata in causa dei due soggetti che più direttamente esercitano potere su leggi e regolamenti. L'ente Parco dovrebbe infatti soprintendere all'attività di vigilanza venatoria nell'area protetta deltizia. La giunta Galan fu l'artefice nel 1997 della nascita del parco.

L'atto stragiudiziale di diffida indirizzato al presidente del tribunale, porta la firma di Paolo Celin di Italia Nostra e di Francesco Crestani coordinatore dei vigilantes volontari del Wwf ed è motivato dai numerosi procedimenti pendenti al tribunale di Adria per reati venatori nel Parco. Tra il 26 gennaio e il 2 febbraio verranno celebrati ben cinque processi a carico di cacciatori che, a vario titolo, sono imputati di violazioni venatorie penalmente rilevanti. Wwf e Italia Nostra ricordano che la stessa legge che istitutì il Parco, legittima i suoi vertici ad agire per il risarcimento, in ragione del danno subìto all'integrità del patrimonio faunistico. «L'attribuzione - spiegano i firmatari della diffida - trova fondamento nella funzione di tutela della collettività e dell'equilibrio del territorio, mentre non costituirsi parte civile comporta la perdita di un'entrata nel patrimonio dell'ente».

In caso di persistente inerzia dei soggetti diffidati, Wwf e Italia Nostra non escludono una denuncia alla Procura.

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