Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 04.02.2001: <<È vietato introdurre armi nel Parco ...>>

È vietato introdurre armi nel Parco del Delta. Nella querelle che oppone associazioni dei cacciatori e Wwf, da venerdì, c'è un nuovo "fatto" giuridico, importante.

Si tratta di una sentenza pronunciata dal giudice del Tribunale di Rovigo sezione di Adria, Lorenzo Miazzi, secondo la quale un cittadino di Porto Tolle, difeso dall'avvocato Luca Azzano Cantarutti, è stato condannato per introduzione di armi nel Parco del Delta. Sono estremamente soddisfatti, poco ci manca che esultino, quelli del Wwf, e non tanto perché il suddetto cacciatore di Porto Tolle è stato condannato a 200.000 lire di ammenda, alle spese processuali e ad 1 milione di risarcimento alla loro associazione ma in quanto, dicono, si tratta in assoluto della prima condanna con sentenza.

I fatti cui si riferisce il processo che è stato celebrato ad Adria si riferiscono ad avvenimenti accaduti il 26 dicembre del 1998 quando il cacciatore di Porto Tolle veniva fermato dalla Polizia di Stato in prossimità della foce del Po di Donzella. «Ci auguriamo che pian piano, anche se per noi troppo piano, si faccia chiarezza su tutto» è il commento degli ambientalisti costituitisi parte civile con l'avvocato Valerio Malaspina.

A sentire infatti quelli del Wwf esistono delle disposizioni che originano e sono di emanazione a livello provinciale, che finiscono per ingarbugliare le acque tant'è, aggiungono, che lo stesso cacciatore può esserne stato tratto in inganno salvo che è egli stesso che, alla fin fine, paga, ed in maniera abbastanza salata, le conseguenze del caso.

Insomma, par di capire, è tempo di far chiarezza, ed a questo proposito il richiamo è riferito ad alcune sentenze emesse dalla Cassazione.

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