Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 05.1.2001: <<CACCIA E PESCA. Fauna, sì all'istituto di ricerca veneto.L’assessore Conta vuole affiancare all’Infs un organo regionale>>

Fa già discutere la proposta dell'assessore regionale alle attività venatorie Giancarlo Conta che ha preannunciato davanti ai membri della commissione faunistica regionale la nascita di una struttura di ricerca che affianchi, a livello veneto, l'operato e gli studi dell'istituto faunistico nazionale, consolidando nel contempo anche rapporti di collaborazione con altri istituti di ricerca e università nazionali ed estere.

In pratica, pare emergere la volontà di dare alla caccia quella dignità propria di un'attività in stretto legame con l'ambiente e la sua fauna, fuori da posizioni preconcette, retaggio di un passato di incomprensioni.

A rafforzare questo intendimento è arrivato di recente (e lo stesso assessore ne ha parlato in commissione) il pronunciamento del Consiglio di Stato sul calendario varato dall'assessorato regionale nella scorsa stagione venatoria. Conta, che si è detto stupito della messa in dubbio della cacciabilità di specie come la beccaccia, il fagiano, la starna o la quaglia, ha parlato di "contrapposizione preconcetta per disarmare un avversario (in questo caso il cacciatore, ndr) e di colpe anche di Province e Regioni che faticano ad avere quelle conoscenze aggiornate, puntuali e organizzate in materia venatoria".

Una sorta di mea culpa al quale far seguire il varo, per il Veneto, di quegli istituti faunistico-venatori in grado di fare ricerca esprimendo pareri scientificamente sostenibili e soprattutto autonomi, sullo stato della fauna locale, diventando anche osservatorio stabile sulle attività di caccia in regione.

Se a questo nuovo organismo si aggiunge la rivalorizzazione di quanto già la regione possiede, sottoforma di dati sui censimenti, abbattimenti e ripopolamenti, è anche ottenibile nel breve una banca dati regionale sulla caccia.

Il primo passo per l'avvio di questo processo di riorganizzazione è, secondo quanto affermato da Conta "la nascita di un Ufficio per la gestione faunistica che si dedichi a tempo pieno al coordinamento delle attività di assestamento e valorizzazione faunistica del territorio e di quelle di ricerca connesse. Le stesse Province dovranno aumentare - ha concluso l'assessore - il loro rapporto di collaborazione con la Regione".