Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 9.02.2001: <<Ambientalisti contro Conta.Critiche all’assessore per l’Istituto regionale della fauna>>

Il mondo ambientalista boccia l'ipotesi di un istituto faunistico regionale ed esprime pareri negativi sui primi passi mossi dall'assessore regionale alla caccia Giancarlo Conta.

Wwf, Lipu e Italia Nostra di Rovigo prendono posizione sulla recente ricostituzione della commissione faunistica regionale, la quale ha iniziato un nuovo percorso amministrativo dopo la moratoria quinquennale che le impose l'uomo forte del mondo venatorio veneto Sergio Berlato.

"E' presto per dare giudizi - spiegano gli ambientalisti rodigini che hanno diritto, al pari degli esponenti dei cacciatori e degli assessorati regionali e provinciali, ad alcuni posti in commissione - ma non fanno ben sperare le proposte di riforma venatoria giacenti in Regione (si fa riferimento ai disegni di legge della precedente legislatura, alcuni dei quali ripresentati o in procinto di esserlo, ndr). La legge 50 del 1993 ci pare sufficientemente rigorosa".

Sbottano sdegnati gli ambientalisti soprattutto sulla proposta di legge 502 della legislatura passata, ripresentata con il numero 45. La definiscono "pazzesca". E', per la cronaca, la proposta di Elena Donazzan, caldeggiata da Cacciatori Veneti, nella quale si allarga la stagione venatoria dal 1. agosto alla fine di febbraio, si sopprimono gli ambiti, si dà via libera al nomadismo venatorio e si tagliano drasticamente le sanzioni. Wwf, Lipu e Italia Nostra affermano di poter condividere solo la bozza di legge 529 delle scorsa legislatura, "l'unica - a loro avviso - degna di essere presa in considerazione".

E' però sulle affermazioni dell'assessore Conta e sui primi passi compiuti dalla sua amministrazione che maggiori si concentrano le critiche.

"Si è già fregiato - spiegano i protezionisti - di aver attuato la preapertura. E' evidente che, come ai tempi di Berlato, l'assessorato si circonda di cattivi consiglieri (Conta ha ammesso di non essere ferrato in materia venatoria). Dissentiamo quindi dal considerare un traguardo, come fa Conta, l'aver concesso tale provvedimento di sparo anticipato sulla selvaggina".

Disaccordo totale poi gli ambientalisti esprimono sulla novità dell'istituto regionale per la fauna selvatica. "Non è chiaro - dicono - di che cosa si tratti ma la puzza di bruciato aleggia. Non è che, alla ricerca della tanto sbandierata autonomia, si persegue una deregulation regionale rispetto all'istituto faunistico nazionale, mettendo in piedi una struttura in casa propria, più gestibile e malleabile?".

L'ultimo appunto all'operato di Conta va alle sue critiche sulla bocciatura subita dal calendario regionale al Consiglio di Stato. "Forse l'assessore anche in questo caso se la prende con l'Infs, ritenuto responsabile dei provvedimenti cautelari dal Tar prima e del Consiglio di Stato poi".