Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 15 Luglio 2001: <<Prime reazioni del mondo ambientalista al progetto di legge regionale sulla caccia>>

Prime reazioni del mondo ambientalista alla presentazione della bozza di riforma della legge 50 del 1993 sulla caccia in Regione.

Ieri, l'assessore Giancarlo Conta l'ha presentata in commissione faunistico-venatoria.

Presente anche Fabio Roccato del Wwf Rovigo con delega per i colleghi di Lipu e Italia Nostra. E subito primo scontro con il dirigente dell'Ufficio caccia regionale che ha impedito il suo intervento. non è andata meglio esaminando il testo del disegno di legge, del quale la componente ambientalista ne dà un giudizio assolutamente negativo. «Invece di rinnovare - ha spiegato Roccato per il Wwf - fa fare all'attività venatoria un salto indietro di decenni, vantandosi anche di salvaguardare le antiche tradizioni venatorie, in perfetta sintonia con le discutibili idee del predecessore di Conta, Sergio Berlato, e con Cacciatori Veneti, soggetti che pare abbiano ancora molto credito nei corridoi della Regione».

Una proposta di legge, a parere degli ambientalisti, presentata come "Cosa fatta" e quindi ben poco modificabile.

Stridenti gli spunti di discussione, a parere degli ambientalisti, come ad esempio l'uso degli zimbelli, barbara pratica di adoperare come richiami, animali vivi legati per le zampe, vietata da anni, grazie all'entrata in vigore del reato di maltrattamento di animali.

«Ma questa legge assurda contiene anche altri principi - continuano i protezionisti - come la riduzione dei posti per gli ambientalisti nella Cfvr (da 4 a 3) e negli atc (da 2 ad 1), a tutto vantaggio, dei cacciatori che aumentano di numero nei vari organismi di gestione. Ritorna poi il nomadismo venatorio (ai cacciatori saranno concessi, per legge, 5 permessi di ospite in atc diversi da quelli di appartenenza e 20 sconfinamenti in altri atc per cacciare la selvaggina migratoria). Disatteso uno dei principi base della legge quadro che prevede di "legare" il cacciatore al territorio di residenza. Il calendario venatorio viene allungato di due mesi. Si potrà andare a caccia da settembre a fine febbraio. Ridotto il territorio protetto nelle aziende faunistico venatorie vallive (da 1/3 ad 1/4 del totale e per il Parco del Delta che in pratica subirà una ulteriore riduzione dei confini. Si abbassano le sanzioni per i trasgressori. La più alta sarà di 400.000 lire, la metà di quella attuale. Non più punite le violazioni su acquisto, vendita o detenzione di reti da uccellagione e trappole per la fauna selvatica. Illimitato il numero di uccelli da richiamo in allevamento ed aumento di quelli di cattura, mentre si potranno utilizzare uccelli da richiamo privi di anello inamovibile. Infine la Regione a discrezione, può consentire la caccia in deroga a storni e passeri». Critici gli ambientalisti anche sulla nascita dell'Irefas sotto il controllo della Regione, più "malleabile" del superiore Istituto nazionale per la fauna selvatica.

«È una vera iattura questa legge - chiude Roccato del Wwf - contraria alla legge quadro, alla direttiva uccelli e al codice penale. Si profilano aspre battaglie e tanto lavoro per il Commissario di governo ed il Tar».