Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 4 Agosto 2001: <<PORTO TOLLE. Si attende da Roma la decisione sul progetto del villaggio turistico a Forti. Ambientalisti pronti al ricorso. Benà: "Il campeggio sarà la foglia di fico di una discarica di rifiuti speciali">>

Non esistono solo sulla carta gli Amici del Parco e quella manciata di sigle ambientaliste che, da mesi, si stanno battendo contro il progetto del villaggio turistico a Forti. Aderenti e simpatizzanti si sono mobilitati per raccogliere fondi per finanziare eventuali spese legali (un ricorso al Tar?) e promuovere ancora una volta il Delta del Po. Anche se, forse, si sperava di trovare qualche adesione in più tra i cittadini portotollesi.

Inutili anche gli inviti rivolti ai cacciatori per unire le forze su un terreno che non riguarda solo il Parco, e che dovrebbe unire un po' tutti. L'iniziativa del giro in motonave lungo i rami del Po, con una sosta quasi obbligatoria a Scano Boa, ha comunque rinsaldato il gruppo permettendo una vasta discussione del problema in cui sono stati chiariti dubbi e perplessità.

La relazione è stata tenuta dall'ingegner Massimo Benà che, ricapitolando a grandi linee la genesi del progetto e le successive modificazioni, in primo luogo il terrazzamento presentato come "ripristino ambientale", ha sottolineato che a Forti non c'è assolutamente bisogno di "bonificare" l'area. «Si tratta senza mezzi termini di una discarica di rifiuti speciali - sostiene Benà - in cui il campeggio è utilizzato solo come foglia di fico. E non c'è nessuno disposto a crederci, un po' perché sarebbe assurdo realizzare una teleferica per trasportare i turisti nello Scano del Bastimento, un po' perché l'amministrazione comunale di Porto Tolle ha fissato una penale di soli 400 milioni nel caso in cui il villaggio turistico non si farà».

Ma se il progetto va avanti, secondo gli ambientalisti, è perché c'è disattenzione su quanto prevede il Piano d'area ed una serie di normative urbanistiche ed ambientali, oltra al trattamento di favore incontrato un po' ovunque. «Tra i primi atti del nuovo governo - incalza Benà - c'è stato il provvedimento del ministro per i Beni ambientali e culturali Giuliano Urbani, con cui quello che è stato definito un "progetto modello" è stato avocato a Roma. Sarà così una commissione ministeriale che, nei prossimi giorni, deciderà se dare il via libera al villaggio-discarica Forti. Il tutto mentre la Soprintendenza di Verona, che nel novembre scorso aveva imposto un sonoro alt al progetto, sembra intenzionata a difendere la sua decisione perché restano forti dubbi».

Le azioni degli ambientalisti sono quindi subordinate alla decisione della Commissione ministeriale, anche se nel frattempo Italia Nostra e Wwf hanno segnalato come il progetto debba essere sottoposto alla Valutazione d'impatto ambientale (Via), un passaggio che potrebbe costare non solo l'annullamento di una serie di atti e pareri, ma la ridiscussione dell'intera l'iniziativa. Dibattito a parte, visto che l'iniziativa aveva anche carattere turistico, Eddi Boschetti (Wwf) ha fornito qualche nozione sul Delta lungo il percorso che ha attraversato il Po di Venezia da Ca' Tiepolo fino a Pila, la Busa di Scirocco fino al mare e Scano Boa, fino al Po di Maistra per ascoltare in religioso silenzio il canto degli uccelli.

torna all'home page