Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 6 Settembre 2001: <<PORTO TOLLE 38. Fiera del Delta con manifestazioni destinate a un pubblico eterogeneo e di ogni età. Diapositive per promuovere l'ambiente. Finotti: "C’è un muro da abbattere". Ma resta escluso ogni riferimento al Parco>>

E' una serata piuttosto piena quella che offre la 38. Fiera del Delta del Po. Se lungo la Via Matteotti e Piazza Ciceruacchio si potrà assistere alla prima delle due esibizioni previste degli artisti di strada, Marmaja, Zenzerozoo e Folletti del Grande Bosco, e domenica Roberto Fomignani, The Fly e Priscilla Pizza, il palco centrale in Largo Europa ospiterà lo spettacolo "Mix explosion di sport e moda" organizzato dalla palestra Xenia Center & Le streghe in jeans. Un po' defilato, nella sala riunioni che si affaccia su Largo Europa, l'associazione Guide Naturalistiche Parco del Delta del Po proporrà una proiezione di diapositive relative all'ambiente e alla natura deltizia dal titolo "Le voci della natura". Un'iniziativa lodevole, che contribuisce senz'altro ad alzare il livello culturale della Fiera, ma che potrebbe assumere risvolti "politici". «In realtà - ha spiegato Isabella Finotti - vogliamo invogliare i cittadini ad avvicinarsi all'ambiente, a capirne gli equilibri e ad ammirarne le bellezze». Infatti, la proiezione delle diapositive, montate secondo il succedersi delle stagioni sarà completata dalla registrazione dei suoni della natura, canti degli uccelli, rumore del vento e quant'altro. Commenterà il tutto il responsabile del Wwf rodigino Eddi Boschetti, anche autore degli scatti. Sono previsti anche altri interventi che completeranno un'esposizione che vuole essere piacevole per invogliare l'approfondimento di alcuni aspetti. Isabella Finotti proporrà anche una serie di libri in cui viene esaltato il rapporto uomo-natura. «Con la partecipazione alla Fiera del Delta - ha concluso Finotti - vogliamo rompere un muro parlando di ambiente senza retorica, polemiche o battaglie che hanno trovato teatro proprio nel Delta. Questo territorio deve essere conosciuto nei suoi più intimi aspetti e solo a questo punto si potranno compiere le scelte giuste.

E' comunque curioso - ma fino ad un certo punto visto che il sentimento antiparco resta uno dei fari dell'amministrazione locale - che la parola Parco non sia neppure sfiorata, anche se il tema si presterebbe: che si tratti di autocensura o sia un'esplicita richiesta?

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