Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 25 Luglio 2001: <<PORTO TOLLE. Raccolta di fondi per gli ambientalisti. Un giro nel delta del Po per le battaglie "verdi">>

Promuovere le bellezze del Parco del Delta del Po per evitare che queste vengano compromesse da qualche discutibile progetto di sviluppo. E' con questo obiettivo che domenica prossima gli Amici del Parco del Delta del Po organizzano un'escursione in motonave lungo i rami del Po.

Un'iniziativa esplicitamente aperta a quanti abbiano a cuore l'ambiente deltizio visto che il ricavato servirà a finanziare le battaglie (anche legali) contro il villaggio turistico di Forti, il termovalorizzatore di Cassella, la riforma del Piano faunistico venatorio regionale e quant'altro.

Il programma prevede la partenza alle 14.30 dall'imbarco presso l'ex traghetto a Ca' Tiepolo, la discesa in motonave fino a Scano Boa con la sosta sullo scanno per un bagno rinfrescante, una conferenza stampa ma anche la distribuzione di panini e bibite. Il tutto dietro una quota di partecipazione di 25.000 a persona (per adesioni 0426/900229, 347/8856193 o 0426/82501).

"L'ostilità delle associazioni ambientaliste contro il villaggio turistico - ricordano gli Amici del Parco - è dovuta al fatto che lo vediamo come l'ennesimo scempio ambientale ai danni di una zona, l'isola di Polesine Camerini, che è il cuore del Delta del Po ed è già oltremodo compromessa dalla presenza della centrale Enel. Sono le "fondamenta" del campeggio a preoccuparci perché verrà realizzata una discarica di rifiuti speciali che frutterà decine di miliardi mentre, nel caso il villaggio turistico non verrà realizzato, la penale prevista è di soli 400 milioni".

Il successo dell'iniziativa, che mira all'autofinanziamento per proseguire una serie di battaglie, si misurerà anche dal numero di partecipanti che non appartengano agli attivisti di Lipu, Wwf, Italia Nostra, Legambiente, Gruppo Iniziativa per l'ambiente di Porto Viro, Associazione Guide del Parco ed Apicoltori del Delta, ma più semplicemente hanno a cuore la salute del Delta o vedano minacciati i loro interessi economici e lavorativi.

Inevitabile parlare dei pescatori, timorosi che il percolato della discarica possa inquinare la falda e compromettere la produzione di vongole nella Sacca del Canarin, o degli agricoltori che, a causa delle esalazioni della discarica e alle inevitabili perdite da parte degli autotreni impegnati a trasportare i circa due milioni di tonnellate di rifiuti necessari per realizzare i terrazzamenti, temono per l'integrità delle colture e la perdita d'immagine, qualità e genuinità di meloni, pomodori e quant'altro.

"Noi ambientalisti - concludono gli Amici del Parco - non siamo contrari i campeggi, anzi auspichiamo che vengano dati incentivi all'economia turistica che rappresenta la futura vocazione del Delta. Però va evitata la beffa dei campeggiatori che piantino i picchetti delle tende su una discarica di rifiuti speciali: se è proprio necessario alzare il terreno nella tenuta Forti, perché non utilizzare esclusivamente il materiale di scavo proveniente dalla vivificazione della laguna del Canarin e soddisfare così anche un'esigenza dei pescatori?".

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