Itinerario nr. 25: il Bonello Bacucco

(estensione: 100 Ha. circa; tempo previsto: mezza giornata)

Descrizione paesaggistico-naturalistica.

"Dulcis in fundo", questo è il percorso che contende alla discesa del Po di Maistra il primo posto nella "classifica" degli itinerari più belli dell'intero Delta del Po veneto.

Il Bacucco (un tempo riserva naturale, prima di entrare a far parte del Parco) è il più grande bonello delle foci dei vari rami del Po.

E' caratterizzato da un fitto canneto; è solcato da un vero e proprio dedalo di paradeli (circa quaranta) che, ogni tanto, danno origine a "laghetti" (una decina) formati da "slarghi" ricavati naturalmente all'interno del fragmiteto.

E' contraddistinto, inoltre, dallo scanno omonimo, nel quale si possono ammirare le tipiche essenze litoranee.

E' situato alla foce del Po di Gnocca, tra il ramo che si getta direttamente in mare (a nord dell'isolotto, vedasi foto nr. 286) e quello che si congiunge con il Po di Goro (ad W-S-W, vedasi foto nr. 287). Quest'ultimo tratto del Po di Gnocca è detto anche "ramo morto", perché la sua foce si è interrata ed ha permesso la congiunzione tra lo Scanno del Bacucco e l'Isola dei Gabbiani.

Numerosi sono gli uccelli osservabili in Bacucco, molti di essi sono legati alla vita del canneto (vedasi quanto già detto in proposito), altri trovano "alloggio" nei suoi numerosi specchi d'acqua. Segnalo, quindi: Anatidi, Ardeidi (c'è un'importante colonia di aironi rossi), Passeriformi, limicoli, Sterne e falchi di palude.

Tra i tanti motivi per cui questo itinerario è tra i più affascinanti del Delta (oltre, naturalmente, all'indiscutibile "pregio naturalistico") è la bellissima "sensazione" che si percepisce solcandone la nutrita rete di paradeli (sembrano delle "gallerie" di cannuccia), che permettono di penetrare nel "cuore" del bonello, il quale, invece, alla prima impressione, appare assolutamente inaccessibile, talmente fitto è il fragmiteto.

Inoltre si prova l'emozione di essere veramente degli "esploratori", mentre in silenzio si pagaia sulle sue calme acque.

Fate comunque attenzione perché, tra tutti quelli esaminati, è il luogo in cui risulta più facile perdersi, proprio perché vi sono numerosi "incroci di paradeli" ed è possibile smarrire l'orientamento. Vi consiglio, quindi, più di altre volte, di studiare bene la relativa cartina e di fare un costante uso della bussola.

Il Bonello Bacucco si trova in Comune di Porto Tolle.

Percorso in auto.

Imbarco-sbarco.

Percorso ad anello, per cui imbarco e sbarco coincidono. Lo scivolo è quello dell'itinerario precedente.

Percorso in canoa.

Nella piantina del Bacucco sono riportati tutti i paradeli esistenti. A fianco di ciascuno di essi ho segnato il valore del rilevamento con la bussola (gradi d'entrata e di uscita).

Potreste, quindi, avventurarvi dove volete, a vostro piacimento. Sappiate, comunque, che non sempre i paradeli sono pervi; spesso, infatti, vi sono dei tronchi che li ostruiscono. Non è detto, comunque, che non possiate solcarli ugualmente; a volte, infatti, superato l'ostacolo iniziale, dopo si può pagaiare tranquillamente.

Vi consiglio, perciò, di non desistere subito (il Delta bisogna anche "sudarselo", se lo si vuole conoscere veramente), di fronte alla prima difficoltà.

Provate, quando ne incontrerete, a salire sopra il tronco o il gruppo di tronchi che vi sbarreranno la strada (il legno galleggia, perciò si abbasserà sotto il vostro peso) e, con un colpo di reni (e di remi, naturalmente; oppure anche facendo forza sulle canne, avendo l'accortezza di non tagliarvi con le affilatissime foglie), dovreste superare ugualmente lo "sbarramento".

Se invece non volete correre rischi (anche perché se il paradelo che avete scelto risultasse veramente impraticabile sarebbe oltremodo difficile girarsi e tornare indietro, a causa della strettezza dello spazio disponibile), vi consiglio di seguire l'itinerario indicato nella cartina, che fa riferimento a canali sempre navigabili (sappiate che i paradeli sono tutti sufficientemente profondi da essere percorribili anche in condizione di bassa marea; i "laghetti", invece, sono molto più sensibili alla variazione del livello delle acque e là potete correre il rischio di finire in secca).

Vista la gran quantità di rilevamenti con la bussola, eviterò di specificarli uno ad uno, consigliandovi di consultare la mappa quando vi serviranno i valori.

Specifico, comunque, che i riferimenti statici per non perdersi sono: l'ex magazzino del riso di Sacca Bottonera (vedasi foto nr. 285), il camino della Centrale ENEL (vedasi foto nr. 263) ed il Faro di Goro (vedasi foto nr. 217).

Naturalmente, anche senza bisogno di legenda, nella cartina del Bacucco, la "X" che qualche volta si incontra al termine di un paradelo significa che esso è sempre impraticabile o cieco.

Dopo queste doverose premesse, passo, dunque, a descrivere quest'ultimo percorso.

Dall'imbarco eseguite le stesse manovre elencate nella parte iniziale dell'itinerario precedente.

Quando giungerete alla "cuspide" del bonello (vedasi foto nr. 286), dove il Po di Gnocca si biforca, invece di portarvi a ridosso della riva sinistra del ramo del Po di Gnocca che si getta in mare (come indicato in quell'escursione), portatevi verso la sua riva destra, il più vicino possibile al canneto (per poter notare attentamente le imboccature dei vari paradeli del bonello, ubicate alla vostra destra).

Contate, quindi, sei aperture: quando arriverete alla sesta, pertanto, svoltate a destra ed infilatevi dentro quel canale.

Siccome non è facile individuare uno per uno i sei paradeli (a causa dell'intricatissimo canneto), per essere sicuri di non avere sbagliato rotta, tenete a mente che il sesto paradelo si trova proprio quasi prima di arrivare in mare e che, inoltre, è collocato in direzione 235 (W-S-W) ri­spetto al corso del Po.

Solcatelo sino a quando arriverete al vostro primo "incrocio di paradeli".

Girate a sinistra, prendendo quello in direzione 125° (E-S-E) e proseguite sino a quando troverete un secondo crocicchio.

Giunti là, dovete svoltare a destra (nel paradelo con imboccatura a 200°, S-S-W); prima, però, fatevi l'esplorazione di uno dei laghetti del Bacucco (farete, quindi, una delle esperienze più belle di questa uscita: quella di penetrare all'interno di quei tipici specchi d'acqua, che si apriranno improvvisamente davanti ai vostri occhi che si erano appena abituati agli "angusti" paradeli e che, se vi siete mossi in silenzio, come, per altro avreste dovuto fare sempre in tutti gli altri itinerari, troverete popolati da molti uccelli intenti a nutrirsi nel limo delle paludi). Per accedervi, dunque, puntate a sinistra all'incrocio appena menzionato, percorrete il relativo paradelo che curverà poi a sinistra e vi introdurrà al primo dei laghetti proposti in questa escursione. Fatene il "periplo" sino a tornare nel paradelo di accesso. Se avete paura di perdervi, come già ho consigliato a proposito delle "Pezze", legate un nastro colorato all'imboccatura del paradelo di uscita (esso, ad ogni modo, si trova a 145°, S-S-E, rispetto al centro del lago).

Ritornate indietro al secondo incrocio e penetrate, dunque, nel paradelo la cui imboccatura si trova in direzione 200°; esso consentirà l'acceso al secondo lago, detto "Lagon" (il più esteso dell'intero Bacucco).

Giunti nel Lagon, dunque, girate a destra e mantenetevi a ridosso del canneto sino a quando, sempre alla vostra destra, in direzione 43° (N-N-E), dovete prendere l'imboccatura di un altro canalino, che condurrà al terzo laghetto. Dopo averlo esplorato, ritornate nel lago più grande e portatevi sul retroscanno del Bacucco.

Sbarcate, fate il bagno ed una bella passeggiata.

Dal punto dello sbarco potete effettuare i seguenti rilevamenti con la bussola: a 21° (N-N-E) individuerete il camino della Centrale ENEL, il mare (che naturalmente avete davanti a voi) dallo scanno lo troverete in direzione 111° (E-S-E) e a 225° (S-W) scoprirete il Faro di Goro.

Ritornate nel Lagone, portandovi a sinistra sino a quando nel canneto (che manterrete proprio alla vostra sinistra), in direzione 231° (W-S-W) troverete l'apertura di un altro breve paradelo, che conduce ad un nuovo incrocio. Giunti colà, proseguite dritto e penetrate nel quarto lago la cui visitazione è proposta da questo percorso. Esso, a sua volta, permette la comunicazione, tramite un rado canneto (direzione 231°, W-S-W) con un quinto lago.

Visitati questi ultimi due specchi d'acqua, tornate all'incrocio precedente e girate a sinistra (direzione 325°, N-N-W).

Procedete su quel canale e, successivamente, all'incrocio seguente, svoltate a sinistra (direzione 245°, W-S-W) sino ad arrivare in Po di Gnocca.

Prendete ancora a sinistra e portatevi nel "ramo morto", mantenendovi a ridosso del Bacucco.

Infilatevi nel secondo paradelo che troverete alla vostra sinistra (caratterizzato dal rilevamento di 35°, N-N-E) e pagaiate sino ad incontrare, sulla destra, un altro canale (163°, S-S-E) che condurrà in un altro piccolo lago, posto nel retroscanno.

Dopo averlo visitato, tornate indietro, riportatevi nel ramo morto del Po di Gnocca e muovetevi controcorrente mantenendovi a ridosso della sua riva destra (che avrete alla vostra sinistra) fino ad incrociare, alla vostra sinistra, l'imboccatura del paradelo che conduce in Po di Goro.

Transitate nel suddetto canale e, rasentando il canneto dell'Isola dei Gabbiani, portatevi alla foce del Po di Goro.

Sbarcate sull'Isola dei Gabbiani, fate il bagno e la consueta passeggiata.

Risalite in canoa, penetrate nel paradelo che avete appena solcato e risalitelo mantenendovi a ridosso del confine dell'Azienda Faunistico-Venatoria che si trova in quella zona.

Entrate in Po di Gnocca e procedete sino alla cuspide del Bacucco.

Girate a sinistra e, remando controcorrente, tornate allo sbarco.

visualizza foto foto nr. 286. Itinerario nr. 25: il Bonello Bacucco, la cuspide dell'isolotto e la foce del Po di Gnocca

 

visualizza foto foto nr. 287. Itin. nr. 25: il Bonello Bacucco, il ramo del Po di Gnocca che comunica con il Po di Goro

visualizza cartina

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