Cap. VII: l'attrezzatura

Andare in canoa, come già detto, significa avventurarsi in posti poco frequentati.

Lungo il Po difficilmente si incontra qualcuno al quale chiedere informazioni quando ci si perde; per questo motivo è bene avere al seguito le cartine allegate e studiare il percorso prima di partire, memorizzando i punti di riferimento e la distanza tra l'uno e l'altro.

Inoltre non ci sono bar e se si ha una crisi improvvisa di fame o di sete, e per porvi rimedio non si è provveduto per tempo caricando a bordo il necessario, possono passare anche alcune ore prima che si riesca a trovare un posto dove potersi rifocillare.

Se ci si trova in mezzo ad una delle lagune più lontane dal primo centro abitato (ed il Delta è una delle zone meno densamente abitate d'Italia), per esempio nella Laguna del Basson, ed inizia a piovere, se non si ha al seguito un giubbetto idoneo, si corre il rischio di prendersi un raffreddore!

Se non ci si è muniti di un adeguato copricapo, nella canicola estiva ci si può beccare un'insolazione!

Questi sono solo alcuni esempi di casi in cui ci si rende conto di quanto importante sia, prima di mettersi in viaggio, avere accuratamente caricato a bordo tutta l'attrezzatura necessaria affinché una gita di piacere non si trasformi in un'esperienza traumatica.

Naturalmente do per scontato che chi si avventura da solo con la canoa nel Po, nell'Adige ed in qualsiasi altro posto suggerito in questo libro, sia un buon canoista e, quantomeno, un provetto nuotatore! Siccome non si sa mai quello che può succedere, e visto che sono già capitate disgrazie a causa di imperizia, negligenza e soprattutto di eccessive confidenze con l'acqua, è bene ribadire questo concetto della salvaguardia della vita anzitutto, per cui, se non siete abili nuotatori, è assolutamente consigliabile indossare il giubbetto salvagente; poi munitevi (anche se, naturalmente, non è un imperativo categorico, ma solo un suggerimento dettato dall'esperienza), di tutte le altre cose di seguito elencate:

1)questa guida, da consultare in caso di necessità e per evitare di perdervi.

2)Idonee calzature. Prima di spiegare quali potrebbero essere le migliori, occorre fare una premessa. Uno dei problemi fondamentali per un canoista è quello di trovare un comodo piano che consenta un'adeguata discesa in acqua. La maggior parte delle canoe in commercio è in vetroresina, materiale facilmente danneggiabile da scogli, sassi, rocce affioranti, ecc. Purtroppo per chi pratica questo sport, molte rive sia del Po che dell'Adige, per "motivi di sicurezza idraulica", sono state "rinforzate" da appositi massi (che costituiscono la cosiddetta "difesa in roccia"), che rendono assolutamente impossibile scendere in acqua con una canoa.

In altri casi, invece, quando vi sono delle spiaggette in sabbia, che rappresenterebbero il massimo per il canoista, la fitta vegetazione riparia rende irrealizzabile il loro raggiungimento.

Per l'amante di questi sports del remo, inoltre, è indispensabile che lo scivolo sia facilmente accessibile con l'auto, in modo da non dover fare tanta fatica per portare a spalla la canoa dal portapacchi all'acqua.

La difficoltà di reperire imbarchi (e sbarchi, naturalmente), coniugando le esigenze sopra dette, quindi, fa si che occorra "accontentarsi", a volte, di scivoli che obblighino a mettere i piedi in acqua per poter salire sull'imbarcazione. In tali casi, perciò, le scarpe da ginnastica, altrimenti normalmente usate, sarebbero poco pratiche.

Detto questo, pertanto, le calzature ideali sono i sandalini di plastica, che permettono di camminare tranquillamente anche su terreni accidentati senza il rischio di ferirsi, di bagnarsi i piedi nel salire o scendere dalla canoa quando le circostanze non consentano di fare altrimenti, ma anche di farli asciugare prontamente; infine, quando capitasse di finire in secca, di poter scendere sul fondo melmoso per liberare la canoa, senza preoccuparsi di sporcarsi le scarpe.

Come ultimo vantaggio, rendono possibile, nel caso in cui si decidesse di fare il bagno in mare, di camminare sulla spiaggia senza il timore di ferirsi a causa delle conchiglie o, eventualmente, di bottiglie di vetro rotte e viepiù, di nuotare agevolmente.

3)Una borsa impermeabile, nella quale poter riporre il portafogli, le chiavi dell'auto, la macchina fotografica, ecc.

4)Una borsa termica (esistono in commercio borse impermeabili che fungono anche da borse termiche), per conservare al meglio panini, frutta, cioccolata, ecc. Come detto in precedenza, lungo gli itinerari proposti non vi sono punti di ristoro (a parte "quelli naturali", per esempio qualche fico selvatico o qualche rovo dalle succulente more), e poiché andando in canoa qualche imprevisto bisogna sempre metterlo in preventivo, può capitare di impiegare più tempo di quello ipotizzato prima di raggiungere l'auto, ed è veramente brutto affrontare ancora chilometri di fatica senza avere più "benzina" in corpo.

5)Una borraccia termica. Bere è anche più importante di mangiare, specialmente d'estate. E' indispensabile portare con sé almeno una borraccia con un litro d'acqua non gassata e non troppo fredda, l'ideale sarebbe averne due litri (se dovesse avanzare, basta riporla nella bottiglia).

6)Una mantellina per ripararsi dalla pioggia (meglio non farsi sorprendere da un improvviso temporale senza avere qualcosa con cui proteggersi dall'acqua!)

7)Una bussola goniometrica (o di collimazione) (di seguito ne spiegherò il funzionamento).

8)Un calendario delle maree (poi dirò come usarlo).

9)Il paraspruzzi (per chi va in kayak). D'estate fa venire ancora più caldo, però impedisce agli schizzi d'acqua di entrare attraverso il pozzetto e di bagnare il carico; inoltre, se dovesse piovere abbondantemente, eviterebbe che lo scafo si riempia d'acqua. Infine, se ci si inoltrerà tra i canneti, ostacolerà la caduta di foglie e "pannocchie" delle cannucce di palude all'interno dell'imbarcazione.

10)Un mezzo di svuotamento, utile soprattutto per togliere l'acqua dalla canoa canadese.

11)Occhiali da sole. Sono consigliati perché proteggono dal forte riflesso che produce l'ambiente acquatico, per ovvi motivi; inoltre, molto spesso, vicino alla superficie dell'acqua, vi sono tantissimi insetti, specialmente moscerini (a volte ve ne sono vere e proprie "nuvole"), che, senza occhiali, potrebbero causare fastidiosi problemi agli occhi. Un paio d'occhiali, inoltre, può salvare la vista dall'involontario urto contro i rami degli alberi ripari o la cannuccia di palude.

Può infatti capitare che "la soglia di attenzione" del canoista cali, magari perché si è distratto ad osservare un uccello o un particolare scorcio del paesaggio e la corrente, senza che egli se ne sia accorto, lo porti inevitabilmente a sbattere contro qualche ramo. E' molto meglio, quindi, evitare questo tipo di rischi.

12)Binocolo (meglio, naturalmente, se è impermeabile e se è di quelli compatti e leggeri). Indispensabile sia per la pratica del bird-watching, che per l'orientamento.

13)Crema solare. Soprattutto per chi ha la pelle delicata, è meglio evitare l'esposizione diretta al sole.

14)Stick contro le punture degli insetti. Per ovvi motivi, i luoghi proposti negli itinerari sono popolati da zanzare ed altri fastidiosi insetti, tra questi ultimi i più temibili sono i tafani (Tabanus bovinus,simili alle mosche,ma più grandi; le femmine, di solito, perseguitano gli animali al pascolo per suggerne il sangue), ostinatissimi animali ematofagi che causano dolorose punture.

Quando il tafano "vi sceglie per il suo pasto", è inutile provare a scacciarlo con le mani: esso si eccita ancora di più e, soprattutto, non desiste dal suo attacco sino a quando non sia riuscito nella sua impresa (da cui il detto "essere noiosi come un tafano"). Conviene lasciarlo appoggiare sulla pelle e, non appena si accinge a banchettare con il vostro sangue, schiacciarlo con una bella manata. Vi assicuro che è il metodo migliore per risolvere il problema!

Per quanto riguarda le zanzare, premesso che ogni ora è buona perché siate bersagliati dalle loro punture, esse sono particolarmente attive all'alba ed al tramonto ed ancor più appena smette di piovere.

In Settembre, poi, numerosissime sono le vespe, che si accaniscono contro di voi specialmente quando vi state concedendo un meritato spuntino tra una pagaiata e l'altra. E' superfluo dire che, con esse, è meglio evitare incontri ravvicinati; quindi allontanatele senza tentare di schiacciarle a mani nude.

Altro consiglio nel caso in cui abbiate deciso di fermarvi a mangiare su una golena e siate assaliti dalle vespe: non lasciate aperto un barattolo di una bibita gassata e dolce (lascio a voi la scelta della marca) senza tenerlo d'occhio mentre vi state gustando un buon panino! In caso contrario, infatti, può accadere che, senza che ve ne accorgiate, qualche vespa, ghiotta di zucchero, si infili dentro la lattina e, sorpresa delle sorprese, quando state bevendo, vi troviate sul labbro, o peggio sulla lingua o ancora di più in gola, il velenosissimo pungiglione conficcato nella carne! Attenzione dunque!

Per chi è particolarmente sensibile alle punture degli insetti, quindi, uno stick all'ammoniaca può essere di sollievo per tamponare la situazione.

15)Un berrettino, contro i colpi di sole.

16)Alcuni metri di corda. Essa può essere utile per ormeggiare la canoa, per trainarla quando si finisce in secca o per soccorrere un compagno in difficoltà.

Se non li sapete eseguire, per la vostra cultura personale non sarebbe male imparare a fare i nodi più importanti (diversi sono i manuali sulla materia), come, per esempio, la gassa d'amante, il nodo parlato, il nodo piano, il nodo scorsoio, il nodo margherita, il mezzo collo ed il nodo del cow-boy, perché sono veramente utili per chi impiega usualmente corde e rispondono alle sue esigenze più immediate (legare la corda ad un palo orizzontale, o verticale o ad un anello; congiungere due capi di una corda; accorciare una corda perché non sia d'impaccio, senza tagliarla e poterla prontamente adoperare in caso di necessità; essere conformi al bisogno di risultare sicuri e contemporaneamente facili da sciogliere).

Se invece avete fretta, assicurate un moschettone da alpinismo ad un capo della corda: diventa, così, molto più veloce fissarlo ad una delle due maniglie dello scafo (di poppa o di prua), e legare la vostra imbarcazione ad un palo da ormeggio o semplicemente ad un albero.

17)Un ricambio di vestiti. D'estate non ci sono grossi problemi, perché se anche ci si bagna, ci si asciuga in fretta. All'inizio della primavera ed in autunno, invece, per non prendere freddo, quando si ritorna all'auto è meglio cambiarsi maglietta e pantaloncini, inumiditi dal sudore e dagli schizzi d'acqua.

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foto nr. 20. Una bellissima spiaggetta del Po.

Purtroppo è molto raro incontrarne.

Esse rappresentano gli scivoli ideali per i canoisti

 

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foto nr. 21. Parte dell'attrezzatura che è consigliabile portare al seguito in canoa:

borsa termica-impermeabile, borraccia termica, binocolo, corda,

sandalini di plastica, calendario delle maree e bussola

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