Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 12 Ottobre 2001: <<CACCIA & PESCA.ATTIVITA' VENATORIA, LEGGE ANCORA IN ALTO MARE>>

Nessuna schiarita all'orizzonte per la riforma della legge sulla caccia dopo che la proposta dell'assessorato regionale retto da Giancarlo Conta era stata sottoposta all'esame delle sette province venete.

Su quella traccia gli enti territoriali hanno steso una relazione che è stata approvata dall'Urpv, l'organismo che ne riunisce le rappresentanze provinciali anche nel settore venatorio. Adesso ogni provincia invierà una sintesi delle controdeduzioni in Regione chiedendo che venga esaminata. Appare piuttosto chiaro che però il clima a palazzo Balbi sta evolvendo in un senso per nulla favorevole sia alla proposta di riforma avanzata dalle Province sia a quella che ha delineato l'assessorato competente. Nei corridoi veneziani pare goda invece molto più credito il disegno di legge che ha come prima firmataria Elena Donazzan, vicina a Cacciatori veneti e a Sergio Berlato. In questa bozza, come si ricorderà, sono contenuti elementi assolutamente rivoluzionari rispetto alle previsioni legislative delle Province e di Conta, a cominciare dalla cancellazione degli atc, fatto questo che, da solo, provocherà la sollevazione del mondo venatorio locale, soprattutto appartenente a Federcaccia, in territori come quello rodigino e veneziano nei quali la gestione attraverso gli ambiti è diventata punto di forza di una nuova politica venatoria. A rafforzare questa ipotesi vi è la posizione dominante in Regione conquistata dalla linea del parlamentare europeo Berlato che, come ha lui stesso confermato in un recente incontro nel Delta polesano, è la sola capace di imprimere una svolta alle scelte venatorie venete. E l'assessore Conta? Per ora tace. Non ha riconvocato la commissione faunistica e la sua posizione è stata messa a dura prova dallo stop, poi rientrato, subìto dal calendario venatorio veneto davanti al Tar.

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