Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 19 Ottobre 2001: <<ATTIVITÀ VENATORIA. LE CACCE IN DEROGA APPRODANO IN CONSIGLIO REGIONALE>>.

Le cacce in deroga approdano in consiglio regionale. Nei giorni scorsi la quarta commissione consigliare aveva dato il suo okay al provvedimento e mercoledì, su pressioni dei gruppi consiliari, in particolare di quello della Lega Nord, è stato ottenuto il via libera anche dall'ufficio di presidenza per inserire nell'ordine del giorno delle sedute di lunedì 22 e martedì 23 ottobre la discussione del progetto di legge.

Dovrebbe così arrivare a buon fine una delle riforme della legislazione venatoria tra le più attese dai cacciatori. Le cacce in deroga - in passato una delle pratiche più tradizionali tra le attività venatorie in Veneto - è il cavallo di battaglia delle rivendicazioni di larghe schiere di cacciatori, i quali hanno da sempre invocato la cancellazione del divieto di sparare a passeri e storni, specie spesso ritenute responsabili dal mondo venatorio di danni in agricoltura ma altrettanto difese strenuamente dalla componente anticaccia che proprio in Veneto sostiene una campagna di protesta persino contro la consuetudine culinaria regionale della "polenta e osei".

Forte delle direttive europee che danno la possibilità di prelievi preventivati su quantitativi precisi di specie dannose - nella fattispecie passeri e storni che arrechino danni alle coltivazioni - il mondo venatorio si attende dal consiglio regionale la ratifica di un provvedimento che, d'altro canto, non mancherà di aprire l'ennesima fase di forte scontro con i protezionisti. E

che anche lo stesso fronte pro-cacce in deroga non sia del tutto compatto lo dimostra l'iter iniziale del disegno di legge. Ben quattro le proposte per modificare i divieti, della Lega Nord, di Alleanza nazionale, di Forza Italia e dell'Ulivo, nel periodo compreso tra il 2 agosto e il 1. ottobre. Proprio la Lega Nord, che in virtù della precedenza del suo disegno di legge, lo ha visto licenziato per primo dalla quarta commissione, ha criticato aspramente l'atteggiamento delle altre componenti partitiche in consiglio regionale, individuandovi un atteggiamento lesivo, non si sa fino a quanto involontario, degli interessi dei cacciatori. Senza mezzi termini, il capogruppo del Carroccio a palazzo Ferro Fini Flavio Tosi ha accusato del ritardo gli alleati di maggioranza, augurandosi che ciò non vanifichi anche la possibilità per i cacciatori di usufruire delle cacce in deroga.

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