Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 28 Settembre 2001: <<CACCIA & PESCA. VENTI DI GUERRA SULL'ATTIVITA' VENATORIA>>.

Ancora venti di guerra sull'attività venatoria in regione scatenati dalla rappresentanza anticaccia veneta.

Dopo aver esultato per la bocciatura del calendario venatorio 2001/2002 proposto dalla giunta Galan su proposta dell'assessorato alla Caccia retto da Giancarlo Conta - documento contro il quale Wwf e Lipu avevano inoltrato un ricorso, poi accolto, al Tar del Veneto e che ha costretto la stessa giunta a emanare in tutta fretta un secondo calendario per permettere l'avvio della stagione di caccia senza ripercussioni sulle tradizionali aspettative degli appassionati - torna alla carica la Lac, Lega per l'abolizione della caccia, che ha già preannunciato un nuovo ricorso al Tar per fermare la delibera 2072 del 3 agosto. La disposizione del governo veneto, a detta degli anticaccia della Lac, consentirebbe ai proprietari di allevamenti ittici "di sparare a tutto quello che si muove nelle loro proprietà per abbattere indiscriminatamente tutte le specie ittiofaghe" quelle, per capire, che si nutrono di pesci come i cormorani, i gabbiani e gli aironi.

Un fenomeno questo particolarmente sentito anche nel Delta del Po dove sono ospitati numerosi allevamenti di ittiocoltura chiamati da parecchi anni a fare i conti con le continue minaccie di colonie di cormorani che hanno eletto in zona i loro dormitori e che si nutrono delle piccole spigole, orate e cefali allevati. Il settore Caccia e pesca provinciale, proprio su questo fronte, ha intrapreso da tempo una notevole attività di controllo col monitoraggio del numero degli ittiofagi e l'adozione di misure che ne riducano i danni prodotti e nel contempo diminuiscano gli oneri a suo carico per i rimborsi chiesti dagli ittiocoltori.

La Lac però paventa distruzioni senza controllo, anche di nidi e uova, e danni all'avifauna protetta, difficilmente riconoscibile dalle specie bersaglio della disposizione regionale.

E' comunque un'altra pagina del capitolo ricorsi che sta per aprirsi, e che sembra preannunciare la già ventilata impugnazione davanti al Tar dell'attuale calendario sulla caccia regionale che, come già accaduto l'anno scorso, Wwf e Lipu hanno in animo di presentare.

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