Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 29 Novembre 2001: <<AMBIENTE. Il Wwf vuole un referendum sulla caccia ."L'Europa ci condanna per le leggi del settore">>

«L'Europa ancora una volta ci ricorda di essere europei e di rispettare le norme che tutelano la fauna in tutti i Paesi della comunità».

È la premessa che il Wwf di Rovigo ha messo in capo al messaggio con il quale ribadisce la contrarietà del mondo ambientalista locale alle proposte di cacce in deroga a specie di uccelli protette anche sul territorio veneto. Facendo proprie le dichiarazioni del presidente nazionale Fulco Pratesi, il Wwf rodigino ricorda che le commissione europea ha aperto nei confronti dell'Italia un'altra procedura d'infrazione per il mancato rispetto delle direttive comunitarie. Sul banco degli imputati il nostro Paese è finito per il meccanismo applicato nelle deroghe alla legge nazionale sulla caccia concesse alle Regioni.

«Secondo l'Ue - continua il Wwf - il disegno di legge che vorrebbe consentire alle Regioni di disciplinare autonomamente le deroghe è fuorilegge per la normativa comunitaria e va ritirato immediatamente. Queste ultime non possono essere attivate perché andrebbero contro alle leggi di tutela della fauna protetta».

A detta del fronte protezionista, accade quindi che a soli sei mesi di distanza dall'ultima condanna subita dall'Italia per l'errata applicazione della Direttiva uccelli, ora l'Ue ribadisca la completa illegittimità di tutte le leggi regionali approvate in questi ultimi anni e tese a consentire la caccia a peppole, fringuelli e passeri, tutte specie migratorie protette nell'interesse internazionale.

«Diventa ogni giorno più intollerabile - chiude il Wwf - che una minoranza di persone, i circa 800mila cacciatori italiani, continui con sempre maggior protervia a voler espandere i propri privilegi, in barba a qualunque criterio scientifico e a scapito dei milioni di cittadini che hanno tutto il diritto di godere della compagnia di questi volatili. È evidente che l'unica strada perseguibile per porre fine a tale situazione è di riprendere la via referendaria. È su questa ipotesi che d'ora in avanti il Wwf di Rovigo inizierà una seria riflessione da sottoporre quanto prima ai vertici nazionali».

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