Al Presidente dell'Amministrazione Provinciale

All'Assessore Provinciale Caccia e Pesca

Ai Capigruppo Provinciali

Agli Organi di Informazione

Oggetto: composizione Commissione Faunistico Venatoria Provinciale

Le scriventi associazioni esprimono tutta la propria indignazione per i criteri con cui il Presidente Provinciale, con proprio Decreto nr. 4552 del 07.02.2000, ha escluso la rappresentanza di Italia Nostra dalla C.F.V.P.

In proposito si ricorda che l'art. 3 L.R. n° 50 "Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio" prevede che in questa commissione sia assicurata la rappresentanza alle organizzazioni professionali agricole, alle associazioni venatorie e a tre rappresentanti delle associazioni ambientaliste.

Da sempre la commissione è stata largamente appannaggio dei cacciatori. Così gli stessi rappresentanti del mondo agricolo sono in gran parte cacciatori anch'essi e l'"esperto per il territorio lagunare e vallivo" è in realtà il vice presidente provinciale di Federcaccia.

Dunque, fino a ieri, su 15 membri ben 11 erano cacciatori e solo 3 ambientalisti. Ciò, evidentemente non è sembrato sufficiente a garantire le ragioni del mondo venatorio. Quest'anno infatti abbiamo avuto la sorpresa di vedere escluso dalla commissione uno dei tre rappresentanti di una storica associazione ambientalista, Italia Nostra, appunto, a favore di una neo-associazione che risponde al nome di "Kronos".

Per far comprendere ai non addetti ai lavori ciò che è successo occorre precisare che, da tempo, le associazioni venatorie hanno dato vita a gruppi ambientalisti o pseudoambientalisti, talvolta, purtroppo, riconosciuti dal Ministero. Si tratta di associazioni con un certo numero di iscritti perché composte in massima parte dagli stessi cacciatori. Di fatto sono però assolutamente inconsistenti, almeno a livello locale, dal punto delle attività svolte a favore dell'ambiente.

Scopo di queste manovre è di occupare tutti i posti disponibili negli organismi di gestione della caccia (la CFVP ma anche gli Ambiti Territoriali di Caccia).

Nel caso specifico, il rappresentante indicato da Italia Nostra, e anche dal Movimento Azzurro, è stato sostituito da un designato da "kronos", associazione di cui, ne siamo certi, la maggior parte dei cittadini non cacciatori ignora l'esistenza.

L'effettiva inconsistenza ambientalista dell'associazione, almeno a livello locale, è facilmente comprovata dalla totale assenza di iniziative in campo ambientale che la caratterizzano: sfidiamo chiunque a smentirci ed a portare qualche prova del contrario. L'unica comparsa pubblica di codesta associazione di cui abbiamo memoria risale a un anno e mezzo fa in occasione di un convegno promosso dall'allora assessore regionale Sergio Berlato, noto difensore del mondo venatorio. In tale circostanza il rappresentante di "Kronos" di fronte ad un'assemblea di cacciatori plaudenti, si esibì in una serie di attacchi, del tutto gratuiti ed assolutamente destituiti di ogni fondamento, nei confronti delle associazioni ambientaliste e del WWF in particolare.

Ciò non di meno questa associazione, secondo l'Amministrazione provinciale di Rovigo, ha diritto di presenza all'interno della C.F.V.P., mentre un'associazione come Italia Nostra, che opera in prima linea a difesa dell'ambiente del nostro Paese già dal 1958 e nella nostra Provincia ormai da 30 anni, che per prima ha iniziato la battaglia per tutelare il Delta del Po, che conta due sezioni provinciali (Rovigo e Altpolesana), ne viene esclusa.

La vicenda assume toni ancora più grotteschi se si pensa che il rappresentante di "kronos" designato dalla Provincia come ambientalista in seno alla commissione, è addirittura indicato come titolare di un'Armeria a Lendinara. Lasciamo al Presidente della Provincia, che ha nominato siffatto ambientalista, spiegare ai cittadini come si possa conciliare l'amore verso la natura con la vendita di mezzi destinati a sterminare quella componente fondamentale dell'ambiente naturale che sono gli animali selvatici.

Date queste premesse, non resta che attendersi che un'altra "associazione ambientalista", chiamata "Ekoclub", affiliata alla Federcaccia, in forza dell'elevato numero di iscritti (tutti gli associati di Federcaccia, appunto) non chieda di avere un proprio rappresentante nella C.F.V.P., magari al posto del W.W.F. o della L.I.P.U.

D'altra parte, questo comportamento non ci meraviglia affatto: è infatti lo stesso atteggiamento psicologico che si ritrova in alcuni cacciatori quando arraffano tutto l'arraffabile, di tutte le specie, cacciabili e meno, con tutti i mezzi, consentiti o vietati.

La Provincia si nasconde dietro il criterio della "maggiore rappresentatività" delle associazioni venatorio-ambientaliste, vantando esse un maggior numero di iscritti.

Ora, non possiamo condividere il criterio di rappresentatività adottato per la nomina dei rappresentanti nella C.F.V.P.: non è infatti possibile basarsi solo su un asettico e burocratico conteggio del numero di iscritti prescindendo totalmente dal merito circa le attività svolte per valutarne la minore o maggiore rappresentatività. Questo criterio applicato in modo meccanicistico porta alle velenose distorsioni che sono alla base di questa poco edificante vicenda.

In realtà la conta degli iscritti peraltro oggetto di dichiarazione di ogni organizzazione e, quindi, difficile (se non impossibile) accertamento dà la misura tutt'al più di una forza ponderale che non è che uno degli elementi rappresentativi un'associazione. Altri infatti sono i parametri che concorrono ad individuare l'effettiva rappresentatività di un’associazione, e fra questi non possono certo mancare le competenze dimostrate negli anni e la quantità e qualità dell'attività svolta ed accertabile.

Stentiamo poi anche a credere, ed è sempre il buon senso che ci viene in aiuto, che il legislatore, nella stesura della legge, intendesse ricomprendere i rappresentanti delle associazioni ambientaliste della C.F.V.P. persone che per hobby si dedicano alla caccia e che, quindi, sono già ampiamente rappresentate nell'organismo collegiale.

In termini pratici per noi poco cambia: minoranza eravamo prima e minoranza siamo ora.

Da un punto di vista dei rapporti, per così dire, politici, invece il discorso cambia radicalmente: se infatti tutto ciò che si è succeduto dopo l'istituzione del Parco del Delta del Po ci aveva portato da tempo ad abbandonare definitivamente qualunque speranza in forme di collaborazione o di rapporto costruttivo con il mondo venatorio, l'avvento di un nuovo governo provinciale, di un nuovo Presidente, di un nuovo Assessore, il programma sottoscritto in campagna elettorale, ci lasciavano sperare che le tensioni e gli attriti con l'Amministrazione provinciale che avevano caratterizzato l'ultimo anno e mezzo potessero essere oramai dimenticati.

Invece no: purtroppo la nomina della nuova C.F.V.P. rappresenta un amaro risveglio che bruscamente ci riporta al peggiore passato.

Rovigo, 28.02.2000

WWF Sez. di Rovigo 

ing. Massimo Benà

Italia Nostra Sez. di Rovigo

Paolo Celin

Legambiente Sez. di Rovigo

Angelo Mancone

Movimento Azzurro Sez. di Rovigo
L.I.P.U. Sez. di Rovigo