Da : "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" dell'1 Febbraio 2003: <<Nella centrale Enel di Polesine ...>>

Nella centrale Enel di Polesine Camerini non si potrà usare l'orimulsion. È stato infatti approvato all'unanimità dal Senato un ordine del giorno presentato dal senatore dei Verdi Sauro Turroni, vicepresidente della commissione Ambiente: «Ciò impegna il Governo - spiega il senatore - a escludere l'utilizzo dell'orimulsion nella centrale di Porto Tolle».

Di Porto Tolle si è parlato l'altro ieri in Senato durante l'esame del decreto che prevede il mantenimento in funzione anche delle centrali di Brindisi Nord e di San Filippo del Mela (Messina). Le motivazioni della richiesta del senatore Turroni sono molteplici: perché la centrale di Polesine Camerini è posizionata all'interno dell'area protetta del Parco del Delta del Po; perché l'orimulsion è una miscela, già utilizzata a Brindisi, con alto potenziale inquinante; perché la legge regionale istitutiva del Parco fa espresso riferimento all'utilizzo di combustibili puliti e di fonti alternative che abbiano un impatto ambientale pari o minore rispetto a quelle attuali; perché l'orimulsion lo si deve trasportare con petroliere ed evidenti sono i gravi rischi derivanti da tale trasporto; per lo smaltimento delle scorie di combustione, in particolare delle ceneri, che potrebbero finire in mare.

Compagna di viaggio dei Verdi in questa battaglia contro l'inquinamento è la Lega, che aveva presentato al Senato un ordine del giorno analogo, ma più morbido: la Lega chiedeva al Governo di verificare l'impatto ambientale per la riconversione della centrale tramite l'orimulsion. I Verdi ne hanno chiesto, e ottenuto, l'esclusione.

Sul problema della deroga di due anni che proroga l'uso degli attuali combustibili, interviene invece Pierluigi Valentini, assessore alle politiche ambientali della Provincia di Rovigo, che stigmatizza il fatto che l'Enel sia autorizzata «a immettere in atmosfera fumi con concentrazioni di inquinanti in deroga ai limiti stabiliti dalle leggi nazionali ed europee».

«Da quel lontano 6 marzo 2001, data in cui poteva essere sottoscritta con Enel una convenzione che avrebbe da subito permesso di abbattere sensibilmente le emissioni, sono passati quasi due anni» osserva in una nota l'assessore. Il quale ricorda che «la giunta provinciale il 27 gennaio aveva deciso di attivare la propria Avvocatura» per tutelare i propri diritti e quelli dei cittadini nel procedimento avviato contro il direttore della centrale.