Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 2 Agosto 2002: <<ROSOLINA. L’amministratore di Bitor Italia replica alle accuse degli operatori turistici. «Tutta disinformazione». Orimulsion, parte l’invito al sindaco di organizzare un confronto cittadino>>

Una "lettera aperta" agli operatori turistici di Rosolina Mare ed al sindaco di Rosolina per gettare acqua sul fuoco delle polemiche generate dall'Orimulsion. A parlare (anzi, a scrivere) è il rappresentante in Italia della Bitor, società operativa dell'ente petrolifero del Venezuela produttrice dell'Orimulsion, in risposta al documento delle associazioni turistiche del territorio.

«Le affermazioni del documento che riguardano Orimulsion non sono vere - esordisce subito Enzio D'Angelo, amministratore unico di Bitor Italia -, ma sono frutto di disinformazione e, nonostante siano già state smentite in passato, ancora oggi continuano ad essere riproposte. Attraverso una azione di vero e proprio terrorismo informativo, si alimenta un clima di confusione e di ostilità verso questo combustibile».

All'accusa partita dalle associazioni di Rosolina sul fatto che la scelta di Orimulsion sia dettata da "mere esigenze economiche", D'Angelo replica: «Anche questa affermazione non è vera. Voglio ancora una volta ricordare che questo combustibile è stato espressamente sviluppato come tale per i settori industriali e dell'energia, rappresentando un'alternativa vantaggiosa per l'ambiente, rispetto agli altri combustibili fossili. Fino ad oggi, in tutto il mondo, sono state consumate più di 40 milioni di tonnellate - continua il responsabile di Bitor Italia -. È utilizzato quotidianamente per la produzione di energia elettrica, oltre che in Italia, in Danimarca, Germania, Lituania, Finlandia, Canada, Cina, Giappone, Barbados, Singapore. Grazie alla sua diversa composizione chimica Orimulsion può produrre - anche in coerenza con la risoluzione della Conferenza di Kyoto - fino al 20 per cento in meno di CO2 rispetto al carbone, e fino al 10 per cento in meno rispetto all'olio combustibile».

D'Angelo ricorda poi che Orimulsion è stato autorizzato da vari anni dalle più diverse autorità mondiali: «Tra queste la World Bank e l'Epa, l'Agenzia statunitense di protezione dell'ambiente e, sin dal 1994, da quelle dell'Unione europea e dell'Italia. Quest'ultima, proprio pochi mesi fa, ha rinnovato tutte le autorizzazioni». Nella sua "lettera aperta" Enzio D'Angelo contesta anche l'affermazione secondo la quale "gli Stati Uniti non lo accettano e ne escludono l'utilizzo proprio in impianti costruiti su fiumi, delta, laghi e lagune". «Un'altra affermazione non vera - aggiunge -. Mai nessun vincolo è stato posto da alcuna autorità statunitense o di altro Paese all'uso di Orimulsion in centrali situate vicino al mare o a corsi o specchi d'acqua. Negli Stati Uniti all'uso di Orimulsion è preferito quello del carbone (si proprio il polveroso carbone) per mere motivazioni economiche».

Infine D'Angelo lancia una proposta: «Chiedo al sindaco di Rosolina di organizzare un dibattito pubblico su Orimulsion. Noi siamo pronti a partecipare per fornire informazioni tecniche e scientifiche a tutti i cittadini».

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 2 Agosto 2002: <<E dalla Bitor Italia arrivano anche...>>

E dalla Bitor Italia arrivano anche altre rassicurazioni sull'Orimulsion. «L'Orimulsion non è classificato come cancerogeno, come invece lo è l'olio combustibile. Non è questo - chiedono alla Bitor - un elemento decisivo che dovrebbe fare giustizia di tantissime affermazioni del tutto gratuite contro questo combustibile?».

Vengono poi ricordati i risultati delle prove effettuate a Brindisi dagli organismi pubblici: «Durante il funzionamento del Gruppo 1 con Orimulsion i risultati delle analisi eseguite evidenziano il rispetto del limite di legge per tutti i parametri considerati, registrando "un ampio rispetto dei limiti attualmente vigenti". In particolare - aggiungono alla Bitor -, la concentrazione dei metalli è stata sempre inferiore all'1 per cento dei limiti di legge; la concentrazione di Nichel respirabile ed insolubile è stata sempre inferiore a 0,002 mg/Nm3 e quindi al di sotto di 500 volte del limite di legge di 1 mg/Nm3».

«Uno studio di valutazione tossicologica comparato tra Orimulsion e olio combustibile denso, realizzato dalla Cattedra di Igiene industriale dell'Istituto di Medicina del lavoro dell'Università di Milano ha rilevato, tra l'altro, che Orimulsion contiene concentrazioni inferiori rispetto all'olio combustibile denso di singoli idrocarburi policiclici aromatici - riprende Enzio D'Angelo -. Per quanto riguarda i composti organici volatili, Orimulsion contiene concentrazioni inferiori rispetto all'olio combustibile denso di Benzene, Toluene e Xileni. E la stessa Università ha anche eseguito uno studio comparato di ecotossicità su organismi acquatici con l'obiettivo di comparare gli effetti che Orimulsion e olio combustibile avrebbero sulle specie ittiche dell'ecosistema mediterraneo. La relazione sottolinea che "i saggi eseguiti a simulazione delle condizioni che potrebbero realizzarsi nella colonna d'acqua evidenziano che gli effetti manifestatisi a carico di Orimulsion sono significativamente più bassi se comparati con quanto osservato per l'olio combustibile".