Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 4 Febbraio 2003: <<CENTRALE ENEL. La Provincia: "Se il Via dice no a rischio il futuro dell'impianto">>

Ieri a Palazzo Celio il presidente della Provincia Federico Saccardin e l'assessore alle Politiche ambientali Pierluigi Valentini hanno incontrato le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil sulle prospettive di ambientalizzazione della centrale Enel di Polesine Camerini. Il tutto in attesa del 13 febbraio, quando il Via dovrà dare il proprio parere sul progetto di ambinetalizzazione presentato da Enel. «Il piano transitorio di Enel non dovrà superare i 400 grammi di Sox - ha introdotto Saccardin - ma se il Via non esprimerà un giudizio positivo al progetto si determinerebbe una grave preclusione al futuro della centrale»

AMBIENTE. Ieri a Palazzo Celio un incontro tra Provincia e sindacati sul futuro di Polesine Camerini. Se il Via è negativo, centrale a rischio. Cgil, Cisl e Uil preoccupati per lo stato degli impianti: «Non sopportano neppure la fase di transizione»

Tutti in attesa del 13 febbraio, quando ci sarà il Via (valutazione d'impatto ambientale) sul progetto di ambientalizzazione presentato dall'Enel per la centrale termoelettrica di Polesine Camerini.

Ieri nel frattempo a Palazzo Celio il presidente della Provincia Federico Saccardin e l'assessore alle Politiche ambientali Perluigi Valentini hanno incontrato le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Un incontro informativo a porte chiuse per decidere come muoversi in futuro. A dare risultato delle posizioni raggiunte un comunicato. Una cosa comunque è chiara, tutto dipende da cosa scaturirà il prossimo 13 febbraio.

Il presidente Saccardin ha ricordato la posizione della Provincia, una posizione ribadita anche nell'ultimo incontro a Roma che si è svolto il 16 gennaio al ministero dell'Ambiente.

«Il piano transitorio dell'Enel - ha detto Saccardin - non dovrà superare i 400 microgrammi di Sox, obiettivo da realizzare anche ricorrendo a combustibili con un limitato utilizzo di zolfo ed essere in sintonia con il progetto definitivo di ambientalizzazione. Lo stesso dovrà poi prevedere emissioni coerenti con la direttiva europea di 200 microgrammi di Sox per normalmetro cubo, il 50 per cento di quanto previsto dall'Enel, e l'ulteriore tempo di vita della centrale».

Forte la preoccupazione dei sindacati sullo stato attuale degli impianti: «Non sono nemmeno in grado di gestire la fase transitoria» hanno scritto in una nota comune Cgil, Cisl e Uil. Ieri erano presenti Pavanati e Pezzolato della Uil-Cem, Andreotti, Cibin e Pavanello per la Cisl e Moschin e Garolla per la Cgil. Hanno quindi insistito sui concreti rischi di incolumità e sicurezza del personale, auspicandone la riconversione per permettere l'avvio dei lavori di ambientalizzazione.

Il tutto comunque è legato alla data del 13 febbraio, termine entro il quale sarà reso noto il parere sul Via a riguardo del progetto di ambientalizzazione presentato a suo tempo dall'Enel.

L'incontro di ieri mattina a palazzo Celio si è concluso con una posizione comune del presidente Saccardin e sindacati: «È chiaro che se il Via non esprimerà un giudizio positivo al progetto si determinerebbe una grave preclusione al futuro della centrale». Saccardin ha infine aggiunto: «Il 10 febbraio è convocato il Consiglio provinciale ed in quella sede la giunta ribadirà la posizione, tenendo presente la salute, l'occupazione e le prospettive per costruire economie alternative».

La Uil si riserva, invece, di fare valutazioni solo dopo la decisione del 13 febbraio. E proprio sul tema della centrale di Polesine Camerini si riserva di fare una segreteria.