Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 4 Ottobre 2001: <<PORTO VIRO. Iniziativa del consigliere dei Verdi Vincenzo Mancin contro l’impianto. Terminal, parola al Difensore. L’ufficio provinciale chiamato a pronunciarsi su eventuali inadempienze>>.

Man mano che si diffonde la sensazione che il terminal gasiero sia sempre più in dirittura di arrivo, si infiamma la lotta di chi è contrario all'insediamento e paventa la presenza, in vicinanza della costa, di questo enorme deposito off shore, della portata di 250mila metri cubi di gas metano liquido, quindi aumenta il livello della polemica e della contrapposizione.

Infatti, dopo che il Comitato bassopolesano contro il terminal ha esteso la sua campagna ai Comuni vicini, Chioggia ed Adria comprese, ora si registra l'iniziativa del consigliere comunale dei Verdi, Vincenzo Mancin, il quale si rivolge al Difensore civico della Provincia di Rovigo. In una nota dai contenuti duri, infatti, Mancin torna a denunciare, in modo altrettanto formale di quanto già fatto in data 24 luglio, per mezzo di un documento inviato al sindaco ed ai capigruppo consiliari, "le inadempienze riguardanti la petizione popolare sulla richiesta di un referendum, sottoscritta da ben 1.500 cittadini circa, oltre il 10\% degli elettori, visto che allora non c'era alcun Regolamento vigente sulla raccolta specifica di firme per la richiesta di un referendum o consultazione popolare".

Il consigliere dei Verdi ricorda ancora che le firme, la cui raccolta è stata depositata in Comune il 20 aprile scorso, sono state ottenute a cura degli aderenti del Comitato contro il terminal, dietro presentazione di un documento di identità da parte dei firmatari. I membri del Comitato si sono sobbarcati tale gravoso compito, rileva Mancin, nella convinzione di "fare una cosa utile a scongiurare questo pericolo rappresentato dal terminal, per il presente e per il futuro dei nostri giovani, affinché abbiamo a riconsegnare alle future generazioni un territorio ancora integro da tali impianti, ed un ambiente vivibile come noi lo abbiamo ricevuto dai nostri padri".

Il documento inviato al Difensore civico, subito dopo denuncia: "A tutt'oggi non c'è nessun pronunciamento nè da parte del sindaco nè della giunta ufficialmente comunicato al sottoscritto, al Comitato stesso e al consiglio comunale, nonostante lo imponga lo Statuto comunale, articolo 59, sia che la risposta alla petizione sia affermativa che negativa". Dopo aver stigmatizzato questa omissione, giudicata "un fatto grave che lede per primi i diritti dei cittadini", il consigliere dei Verdi ricorda che "del resto non ha trovato riscontro la proposta del sindaco, fatta nel consiglio comunale del 28 dicembre 2000 e da tutti sostenuta, di approvare un documento in alternativa al documento provinciale sul terminal, così come riportato dall'estratto di verbale di deliberazione consiliare".

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