Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 6 Febbraio 2003: <<Coordinamento provinciale dei comitati per la difesa dell' ambiente. CENTRALE ENEL. "La deroga concessa per decreto antepone le esigenze dell'industria a quelle della salute"»

"Noi concordiamo con il contenuto dell'ordine del giorno presentato dal vicepresidente della commissione ambiente del Senato, il verde Sauro Turroni - si invita il Governo ad escludere l'utilizzo dell'orimulsion nella Centrale di Polesine Camerini - ma non ne condividiamo la parte conclusiva laddove si parla della necessità di riconvertire la centrale a metano". Così recita, fra l'altro, un comunicato del coordinamento provinciale dei comitati per la difesa dell' ambiente secondo il quale "lo sosteniamo da parecchi anni e lo abbiamo ribadito nel novembre scorso a Ca' Vendramin nel corso di una nostra assemblea, la Centrale Enel di Polesine Camerini, in funzione da 23 anni, deve essere dismessa nell'arco di 3 - 5 anni, riutilizzata in funzione dell'Ente Parco del Delta. Perdippiù, noi condividiamo la dichiarazione di Fausto Giovanelli, capogruppo dell'Ulivo nella commissione ambiente del Senato, il quale ha sottolineato che non si tratta semplicemente di una proroga di termini per il risanamento, come potrebbe sembrare, bensì di un decreto che antepone le esigenze dell'industria a quelle dell'ambiente e della salute". Prima di questi passaggi il comunicato si sofferma ad analizzare il decreto che il Senato ha approvato in prima lettura, 120 sì, 55 no e 2 astenuti, un decreto per il mantenimento in servizio delle centrali termoelettriche di Porto Tolle, Brindisi Nord e San Filippo del Mela che non rispettano i limiti ambientali. A favore i gruppi di maggioranza, contro Rifondazione Comunista e Ulivo. E si afferma: "È grave che si utilizzi un decreto per consentire alle tre centrali di continuare ad inquinare e a minacciare la salute dei cittadini. Le centrali hanno avuto 13 anni di tempo per adeguarsi ai limiti stabiliti dal Decreto del Ministro dell'ambiente del 1990, limiti cancellati dalle nuove norme. Per queste tre centrali si prevedono soltanto generici interventi di ambientalizzazione la cui valutazione è lasciata alla discrezionalità del Governo e del Ministro dell'industria". In conclusione il Coordinamento provinciale dei comitati per la difesa dell'ambiente, si dichiara in sintonia con quanto scritto dal nostro caporedattore Donato Sinigaglia e "lo stesso coraggio, se così si può chiamare, di cui ha dato prova Rovigo sul caso Ecoservizi, dev'essere un monito per l'intera classe di governo locale e regionale, per un rinnovata politica ambientale nei confronti del Polesine".