Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 7 Ottobre 2002: <<AMBIENTE E SALUTE. Positiva accoglienza dell’atteggiamento assunto sulla centrale. Comitati a fianco dello Sdi. Proposte di chiusura graduale e di utilizzazione turistica dell’impianto>>

E bravi i Socialisti Democratici Italiani di Adria. Il coordinamento provinciale dei comitati per la difesa per l' ambiente non ha dubbi: "Finalmente, dopo tanti asfissianti chiacchiericci e dispute deprimenti, una analisi seria, documentata, argomentata sui danni provocati dalla centrale Enel di Polesine Camerini. E ci auguriamo che la mozione dei Socialisti Democratici Italiani di Adria venga discussa ed approvata alla unanimità in consiglio comunale". Così inizia un comunicato che porta la firma di Danilo Stoppa all'indomani della presa di posizione dei Socialisti Democratici Italiani adriesi, e poi prosegue: "I contenuti della mozione sono gli stessi che da anni diffondiamo assieme alle indagini dei professori Nimis e Cislaghi sulla incidenza di tumori nella nostra area. Voglio comunque integrare alcuni passaggi della mozione riportando sinteticamente il terrificante risultato delle analisi complete del monitoraggio effettuato dall' Arpa ferrarese nel Comune di Mesola che dista pochi chilometri dalla Centrale. A Mesola e nel basso ferrarese hanno l'inquinamento di un polo industriale, senza tuttavia possedere impianti industriali. Tra il 23 aprile ed il 15 maggio è stata registrata una media di biossido di zolfo di 16 microgrammi per metro cubo contro i 6 di Ferrara con un picco di ben 138. Altro dato preoccupante è l' alta presenza di arsenico e vanadio per i quali sono stati registrati valori superiori a zone di elevato insediamento industriale. Mesola, si sta battendo contro l' inquinamento della Centrale di Polesine Camerini e contro la sua riconversione ad orimulsion. Questi dati, la sottolineatura che l' Enel controlla se stessa nascondendo ai polesani la qualità dell'aria, l'interruzione dell'indagine epidemiologica iniziata nei primi anni Ottanta, il contesto generale deltizio e bassopolesano confermano la giustezza della nostra proposta che risale al 1999: chiudiamo questa Centrale entro 5, 6 anni, riconvertiamo le sue sezioni in sede del Parco, museo dell'ambiente, albergo e trasformiamo il camino in una torre di osservazione. Con un struttura simile e con quella bellissima di Ca' Vendramin l'intera area del Parco verrebbe enormemente valorizzata. Altro che partito dell'orimulsion e partito del metano! E noi, nelle prossime settimane, organizzeremo una pubblica assemblea sulla nostra proposta di chiusura graduale della centrale di Polesine Camerini. Relatore sarà il professor Virginio Bettini dell'Università di Venezia".