Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 10 Gennaio 2002: <<LA PROPOSTA. Gli ecologisti: "Seguire l'esempio americano". Far pagare alle aziende inquinanti gli interi costi delle bonifiche delle aree contaminate>>

Seguire l'esempio americano. La proposta di Legambiente, che ha collaborato con l'Osm soprattutto sull'inchiesta relativa ai poli industriali, mira a introdurre il Superfund per far pagare alle aziende inquinanti gli interi costi delle bonifiche delle aree contaminate. Angelo Mancone, per quanto concerne i dati polesani (5% in più della media regionale per numero di tumori, nota degli Amici del Parco), vuole analizzare nel dettaglio tutti i numeri raccolti, ma ci tiene a ricordare che le cifre 1990-1994 tengono conto della situazione di allora, caratterizzata anche dall'inquinamento dell'Adige oltre che dalle centrali Enel.

«L'inquinamento riguarda tutto il territorio - dice Mancone - dall'aria all'acqua ma in questi casi è necessario ricordare che siamo in presenza di una pericolosità diffusa. In quegli anni c'erano tanti piccoli impianti inquinanti e in agricoltura era massiccio l'impiego diserbanti e altre sostanze chimiche». In un contesto come quello attuale è indispensabile creare una sorta di scaletta delle proprietà che fissi le scadenze degli interventi. Secondo gli ecologisti anche questi elementi non fanno che confermare che certe produzioni hanno ucciso, causato malattie, avvelenato l'ambiente e compromesso duramente il territorio. Per seguire l'esempio americano serve un fund trust, un fondo di sicurezza finanziato dalla tassazione di prodotti chimici e petroliferi, ma anche di altre sostanze inquinanti, che sia vincolato alla bonifica dei siti orfani (dove non si riconosce il proprietario). Necessario sarà poi insistere su un'attività capillare di analisi sui siti inquinanti che consenta di stabilire la loro pericolosità e l'urgenza della bonifica. Come ultimo elemento si propone che le aziende per le quali è stato accertato il grado di pericolosità realizzino una bonifica immediata. Negli Stati uniti, nell'arco di quindici anni, sono state concluse le operazioni di bonifica di circa il 50 per cento degli impianti pericolosi e le aziende che inquinavano hanno dovuto sborsare ben 32 mila miliardi. Resta, immancabile, il problema dei finanziamenti visto che gli stanziamenti della legge finanziaria non sembrano consistenti. «E i posti persi dalle attività inquinanti - dice Legambiente - potrebbero essere recuperati dalle nuove professioni collegate alle bonifiche».