Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 11 Agosto 2002: <<CENTRALE ENEL. Idea maturata a Mesola per chiedere che non venga concessa la Via al piano di ambientalizzazione preferendo il metano Orimulsion, nasce la "controcommissione". Con i nove comuni ferraresi aderiscono Corbola, Papozze, Porto Viro e Taglio di Po, oltre ai due presidenti di parco>>

Nasce la "controcommissione" formata da enti locali del Basso Ferrarese e del Basso Polesine. Obiettivo: incontrare entro settembre i ministri delle attività produttive, Marzano, e dell'ambiente, Matteoli, per convincerli a non approvare il Piano di ambientalizzazione proposto dall'Enel e condiviso da Provincia di Rovigo e comune di Porto Tolle, piano che prevede l'utilizzo di Orimulsion nella centrale di Polesine Camerini.

All'iniziativa aderiscono quattro comuni polesani: Corbola, Papozze, Porto Viro, Taglio di Po che si uniscono ai nove ferraresi (Mesola, Comacchio, Massa Fiscaglia, Goro, Codigoro, Lagosanto, Ostellato, Migliaro, Migliarino). Vi fanno parte i presidenti dei due parchi, Zago e Manzolli, e i rappresentanti dei comitati cittadini di Porto Tolle e di Mesola. Tutti questi si riuniranno nel castello di Mesola per stilare la lettera da inviare ai ministeri e nominare la delegazione. Il sindaco di Loreo, Elmo Stivanello, è disponibile a partecipare mentre Adria vincola la propria adesione alla presenza di Porto Tolle.

Tuttavia prima della trasferta nella capitale sono previsti incontri con Provincia e Regione sia dell'Emilia Romagna che del Veneto. Il progetto di conversione a metano dovrebbe trovare pieno appoggio a Ferrara e Bologna; così pure a Venezia perché Renzo Marangon (FI) presente all'incontro, ha ricordato che «Palazzo Balbi intende far rispettare la legge sul parco che prevede appunto l'utilizzo del gas». Da Rovigo, invece, è già arrivata la presa di distanza a firma del presidente della Provincia Federico Saccardin secondo il quale «la scelta dell'Orimulsion è l'unica scelta concreta percorribile».

L'idea di dar vita a questa "controcommissione" è maturata l'altra sera nel castello estense che ha ospitato un consiglio comunale aperto e che ha visto la partecipazione di rappresentanti di enti locali, parlamentari, consiglieri regionali, sindacalisti, gruppi ambientalisti e gente comune.

La direttrice del parco del delta ferrarese, Lucilla Previati, ha messo subito il dito nella piaga: «La questione della Centrale Enel non è un problema esclusivo di Porto Tolle, né della provincia di Rovigo: ma di tutta l'area coinvolta che paga un prezzo altissimo in termini di salute e di sviluppo economico».

Posizione che a sud del Po di Goro vede compatte le forze politiche dei diversi schieramenti, contrariamente a quanto accade in Polesine. Così la riunione non ha fatto altro che portare in "trasferta" le diatribe che dividono istituzioni, partiti, movimenti ecologisti, forze economiche e sociali in un intreccio di contraddizioni e contrapposizioni che i ferraresi hanno osservato con un misto di stupore e incredulità.

Il comitato anti-terminal ha ribadito con Vincenzo Mancin che la Centrale va chiusa; mentre Giorgio Crepaldi (Comitato civico di Porto Tolle) ha accusato «di meschinità quanti non hanno fatto rispettare gli impegni all'Enel che da cinque anni doveva adeguarsi». A sua volta Renzo Garolla (Cgil dipendenti Enel) ha parlato «di voltafaccia a seconda delle stagioni politiche, giochi e giochetti che poi pagano i lavoratori come nel caso di chi invocando il metano di fatto spinge per la chiusura».

Ha colto un po' di sorpresa la dichiarazione fatta dal deputato Alfredo Sandri (Ds) per il quale «l'Ulivo emiliano e quello veneto concordano nell'idea di far chiudere entro dieci anni le centrali che non vanno a metano». Tutto questo all'interno di un piano energetico che prevede piccoli impianti a combustibile "pulito": programma che sembra aprire le porte al ventilato insediamento di una centrale a Loreo nell'ex acciaieria.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 11 Agosto 2002: <<FORZA ITALIA>>

Forza Italia torna alla carica per ribadire la necessità di alimentare la centrale a metano. Ieri mattina il capogruppo di Forza Italia in Regione, Renzo Marangon, è tornato sull'argomento partendo proprio dalle affermazioni fatte recentemente dall'on. Sandri. «L'on. Sandri ci ha detto che l'Ulivo della bassa ferrarese è schierato per il metano, ci sono diverse centrali che sono state trasformate a gas. Ecco perchè lanciamo un appello al centrosinistra affinché riveda la sua posizione sull'orimulsion e decida di chiedere la conversione a metano». Forza Italia, insomma, vuole che tutto lo schieramento che attualmente governa Palazzo Celio riesamini il tema anche alla luce delle proteste di Mesola. «Ci possono essere le condizioni - aggiunge Marangon - affinché tutti uniti si possa andare dall'Enel per chiedere l'alimentazione a metano». Per gli azzurri ci potrebbero essere ricadute positive anche in altri settori. «La zona del Parco del Delta ha tanti disoccupati - ha spiegato Marangon - ma è un'area di grande valore che può crescere. Non capiamo la posizione della sinistra. In tutti gli altri posti le centrali che inquinano vengono riconvertite a metano, Porto Tolle invece, pur in presenza di una zona tutelata, è l'unico posto dove si punta all'orimulsion». Secondo il capogruppo azzurro in Regione, inoltre, il centrosinistra avrebbe accettato con troppa facilità il progetto di alimentazione ad orimulsion della centrale termoelettrica di Polesine Camerini.

Da tempo l'Enel ha affermato che dal punto di vista tecnico l'operazione non sarebbe possibile, ma Fi ha delle perplessità. «Il centrosinistra - ribatte Marangon - non ha mai provato a insistere sul metano». Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio provinciale, Pierpaolo Barison, si è detto disponibile all'idea di un confronto tra i vari schieramenti. «È bene precisare che nessuno vuole mettere a rischio i posti di lavoro di Polesine Camerini - ha ribadito Barison riferendosi ad alcune affermazioni del centrosinistra - Torniamo a discutere su questo argomento in Consiglio provinciale. Sono del tutto favorevole al confronto e al dialogo tra centrodestra e centrosinistra».

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 11 Agosto 2002: <<L'INTERVISTA>>

Tutto è partito da un ordine del giorno presentato dal consigliere comunale di minoranza a Mesola, Renzo Manfrin (FI) che, nella sostanza, invitava il Basso Ferrarese a non subire passivamente le decisioni sulla Centrale Enel che aveva ricadute negative anche nel proprio territorio. Documento approvato all'unanimità dal Consiglio comunale e subito accolto favorevolmente dagli altri comuni dell'area del Parco del Delta del Po emiliano. Così Mesola si trova nel ruolo di capofila nella richiesta che l'impianto elettrico non utilizzi Orimulsion perché esiste una soluzione meno inquinante che si chiama metano. Dall'altra sera, inoltre, lo splendido castello costruito dagli estensi nella prima metà del 1500 è diventato un simbolico baluardo a difesa della salute. «Il nostro primo obiettivo - afferma il sindaco di Mesola, Nello Mangolini, Ds - è prima di tutto la salute dei cittadini. Una questione che viene prima di ogni altra considerazione. Questo non significa mettere in secondo piano lo sviluppo economico e l'occupazione, al contrario perché la qualità della vita è di tutti e non di alcuni». Di là del Po di Goro la pensano diversamente? «Sono sorpreso e mi dispiace; questa iniziativa, tuttavia, vuole andare oltre gli schieramenti politici per coinvolgere il maggior numero di soggetti pubblici e privati nella difesa del nostro territorio in tutti i suoi aspetti».