La centrale di Porto Tolle
resterà in funzione, ma è destinata a chiudere una
volta esaurita la nuova fase di produzione dopo l'ambientalizzazione,
essendo inserita in un'area di pregio ambientale. Il
percorso del decreto salvacentrali in discussione alla
Camera sembrava assodato. Accogliendo le proposte dei
deputati polesani Franco Grotto (Sdi-Ulivo) e Gabriele
Frigato (Margherita-Ulivo), si era infatti raggiunto un
accordo "trasversale" che inseriva nel decreto
di proroga del funionamento per un biennio con gli
attuali combustibili altamente inquinanti, il principio
della futura dismissione dell'impianto con l'Enel partner
delle Istituzioni (Stato, Regione, Provincia e Comuni)
per i lavori di ripristino delle caratteristiche
ambientali origiìnali del territorio del Delta. Una
strada in discesa vista l'impostazione data dalla
commissione, ancor più dopo il voto positivo dell'apposito
emendamento in aula a Montecitorio. Senonchè l'intervento
del deputato polesano di Alleanza Nazionale Luca Bellotti
ha rimescolato le carte. Bellotti ha infatti presentato
un nuovo emendamento in cui colloca le centrali di Porto
Tolle, di Brindisi Nord e di San Filippo del Mela (Messina)
nella riserva strategica e definiva un piano di utilizzo
che preveda il ricorso ad esse solo in casi eccezionali
per evitare soluzioni di continuità nella copertura del
fabbisogno energetico: a sorpresa, per una manciata di
voti (221 voti a favore e 211 contrari) è stato
approvato l'emendamento che di fatto avrebbe portato all'inutilizzazione
dell'impianto di Polesine Camerini, se non in casi
eccezionali. Altra conseguenza "pesante"
sarebbe stata l'inutilità di qualsiasi investimento per
l'ambientalizzazione. Il relatore Basilio Germanà (FI)
aveva chiesto il ritiro dell'emendamento con grande
irritazione nella maggioranza per la fronda fatta da An.
Bruno Tabacci (Udc), presidente della commissione Attività
produttive ha negato che si sia trattato di un incidente
di percorso, ma di «un modo sbagliato di operare
politicamente: valuti il Governo cosa fare». Ermete
Realacci (Margherita) aveva invitato l'aula a non
sottovalutare l'approvazione di questo emendamento che
cambia profondamente il testo. «Valuteremo attentamente
l'emendamento Bellotti - ha detto il sottosegretario alle
Attività produttive Dell'Elce - per ora è fondamentale
proseguire nell'esame del testo». Poco più tardi, il
Governo ha predisposto un nuovo emendamento in cui
svuotava completamente la proposta Bellotti, considerando
"i casi eccezionali di riserva strategica definiti
dal ministro dell'industria mediante l'amazione di un
proprio decreto amministrativo". Il nuovo
emendamento è passato a larga maggioranza ripristinando
l'impostazione originaria che dovrà essere rivagliata al
Senato. |