Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 12 Luglio 2002: <<PORTO VIRO. Vincenzo Mancin (Verdi) torna alla carica contro il Piano dell’area portuale. «Troppi interessi su Ca' Cappello». Per l’ambientalista il progetto metterà a repentaglio il futuro del territorio>>

Sull'accesa querelle innescatasi con l'approvazione del Piano di settore dell'area portuale di Ca' Cappello, interviene ora il consigliere comunale dei Verdi, Vincenzo Mancin, da sempre contrario all'istituzione di una zona portuale tanto vasta.

«Gli interventi del vicesindaco, Geremia Gennari, e del coordinatore di Forza Italia, Pierluigi Panizzo, hanno teso a ribadire e a far passare l'idea - rileva il consigliere dei Verdi - che l'operazione relativa a ben 370 ettari di territorio comunale, pari a quasi 4 milioni di metri quadri, sia stata un'operazione di progresso e di sicuro futuro per Porto Viro. La mia contrarietà alla Variante che recentemente la Regione ha approvato, condivisa dagli altri consiglieri di minoranza, viene fatta passare come se i Verdi fossero "fuori dal tempo", solo perchè pensiamo che il nostro territorio debba essere visto con una gestione ed una programmazione territoriale in sintonia con uno "sviluppo sostenibile"». Per Mancin, dunque, devono quindi essere posti dei limiti, «poichè - aggiunge - l'equilibrio nella progettazione del territorio determina il modo in cui vivremo il prossimo ventennio come cittadini portoviresi».

Il consigliere segnala poi come, con certi provvedimenti, si vada in senso contrario a quanto codificato con il Piano d'Area del Delta del Po, ed afferma: «Se accogliamo iniziative quali il terminal gasiero e la Centrale Enel funzionante ad orimulsion, ed altri nefasti progetti, andiamo in senso contrario a quanto sancito dal Piano d'Area del Delta del Po, che ha invece previsto uno sviluppo selettivo e limitativo, puntando anche alla riqualificazione dell'ambiente. Ed è stato in questo Piano d'Area - seguita l'esponente dei Verdi - che tutte le componenti politiche e sociali, hanno trovato un "modus vivendi" per la promozione del progresso e lo sviluppo futuro degli abitanti del Delta del Po».

E Mancin conclude: «I Verdi e gli ambientalisti polesani da anni dimostrano come tutto abbia un proprio limite, che si è ampiamente superato, sia che si parli di acqua o di aria, con conseguenze negative sulla nostra salute. Ca' Cappello aveva già un proprio Piano portuale e di navigabilità: ora questa nuova aggiunta non ha niente a che vedere con Ca' Cappello, ma va verso altri e più grandi interessi».