Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 12 Dicembre 2002: <<AMBIENTE ED ENERGIA. L’azienda incassa due punti importanti, il contratto per il terminal e il sì al gasdotto. Strada spianata per l'Edison. Nella Commissione tecnica regionale solo la Provincia si è espressa contro il metanodotto>>

In pochi giorni l'Edison ha incassato due risultati molto positivi per il suo progetto di terminal gasiero al largo del Delta e per il gasdotto che porterà il metano trasformato da liquido a gassoso dalla piattaforma in Adriatico al centro di distribuzione di Minerbio (Bologna). Progetti avversati dalla Provincia, da diversi Comuni polesani e dai Comitati per l'ambiente, ma che avevano trovato il sostegno della maggioranza che governa in Regione e del Governo Berlusconi. Tanto che il ministero delle Attività produttive guidato da Antonio Marzano ha sottoscritto il contratto di programma di investimenti vicino ai 600 milioni di euro, e con circa l'undici per cento del valore per oneri a carico dello Stato.

Nel contempo, voto contrario della Provincia, la Commissione tecnica regionale ha detto sì al gasdotto, passo importante verso il sì, sempre più probabile, nella valutazione d'impatto ambientale che sarà data dal Ministero dell'Ambiente.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 12 Dicembre 2002: <<AMBIENTE. Firmato il contratto d’impresa per il terminal off shore con il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano. L'Edison segna due punti a favore. Via libera dalla Commissione tecnica regionale al gasdotto che taglierà il Polesine e il Ferrarese>>

Strada spianata per la realizzazione del sistema di trasporto del gas dalle metaniere che giungeranno nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez e la rete di distribuzione nazionale. Dal mar Adriatico, dunque, ai segmenti terrestri, prosegue il piano di estrazione e diffusione metano della Edison Gas spa, piano che ha fatto registrare in questi ultimi giorni due punti a favore.

Il primo è l'inserimento della piattaforma che sorgerà a largo del Delte del Po nei quattro nuovi contratti di programma firmati dal ministro per le attività produttive Antonio Marzano per un investimento complessivo di circa 900 milioni di euro. Con il discusso terminal Edison Lng, passano i piani di Iveco in Puglia, Consorzio mediterraneo del legno in Calabria e Consorzio latte ovino in Sardegna. Il terminal, è noto, comporta un investimento complessivo di 585,5 milioni, e lo Stato interverrà con oneri per circa 69 milioni di euro. La previsione di posti di lavoro è modesta: una cinquantina. Ma è sul processo di innovazione tecnologica derivato dalla trasformazione del metano da liquido a gassoso che si è appuntata l'attenzione del Ministero guidato da Marzano.

L'altro passaggio è quello relativo al gasdotto, praticamente la seconda parte dell'impianto off shore, fondamentale per la sua utilizzazione. Infatti, la Commissione tecnica regionale, relatore il geologo rodigino Franco Secchieri, assenti i rappresentanti del Comune di Porto Viro che pure continua a ribadirsi contrario, ha dato il via libera al metanodotto che parte da Porto Levante e che, interrato, taglierà buona parte del Polesine orientale oltre al Cavarzerano, per deviare verso sud e attraversare le province di Ferrara e Bologna, e collegarsi nei pressi di Altedo alla rete di distribuzione nazionale. Il progetto è avversato non solo da diversi comuni del Polesine e dall'Amministrazione provinciale, ma anche dai Comitati per l'ambiente che avevano fatto diverse manifestazioni contrarie sia all'intervento sul territorio, il gasdotto appunto, sia a quello al largo di una zona pregiata qual è il Delta, tutelata a Parco. Sul progetto Edison gravano però i due ricorsi ai tribunali amministrativi del Veneto e del Lazio.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 12 Dicembre 2002: <<L’INTERVISTA Varolo: «Finora vedo solo conseguenze negative»>>

Con il solo voto contrario della rappresentanza della amministrazione provinciale di Rovigo, aveva diritto al voto il tecnico ingegner Ferrari mentre l'assessore Valentini così come l'assessore adriese Guido Aldo Varolo aveva soltanto facoltà di intervenire, la Ctr, la commissione tecnica regionale, ha dato il via libera al metanodotto Porto Viro - Cavarzere - Minerbio funzionale alla realizzazione del terminal gasiero dell'Edison di Porto Levante. Aldo Guido Varolo, che aveva avuto la delega dal sindaco Spinello per la trasferta veneziana, non può far altro che far buon viso a cattiva sorte e il suo commento è conseguente:"Il progetto adesso passa alla valutazione di impatto ambientale, Via, su scala nazionale. Certo è che questi signori della Edison hanno fatto le cose per benino...."

Cosa significa assessore?

"E' molto semplice. Loro hanno separato i due problemi, terminal gasiero e metanodotto, con una mossa strategicamente valida, dal loro punto di vista. A noi peraltro resta da verificare se il matanodotto è compatibile con il rispetto ambientale del territorio così come è previsto da una normativa ben precisa".

Ma Lei, anzi voi, in pratica che cosa avete detto in commissione?

"Abbiamo manifestato tutta la nostra contrarietà ed abbiamo sollevato dei problemi anche se poi, come sappiamo ormai tutti, terminal e metanodotto sono qualificati come un'opera strategica sotto il profilo delle fonti energetiche e adesso mi pare di avere letto che viene addirittura riconosciuta di valenza europea. Per restare nel nostro ambito comunale, l'attraversamento del metanodotto interessa ben 9 chilometri nelle località Campetto, Ca' Matte e Mezzana, e le località interessate sono Fasana, Botti Barbarighe. Anche il sindaco di Cavarzere Parisotto ha chiesto chiarimenti in merito al franco di profondità e alle sue conseguenze sulla lavorazione dei terreni. Ci sono vie d'acqua da superare e mentre da una parte si parla di passaggio a cavaliere, dall'altra l'impresa avrebbe prospettato l'ipotesi di by pass sotterranei. Insomma, ci sono molti punti di domanda sui quali a prescindere da quanto ha deciso la commissione tecnica regionale, abbiamo come amministrazione comunale molte perplessità".

Ci sono delle contropartite in cambio di tutto questo?

"Ecco, questo è un altro punto nodale della questione. Noi vogliamo sapere, per dirla in parole povere, in cambio, che cosa potremmo avere. Finora, mi pare di poter dire soltanto conseguenze negative. Ma in ogni caso siamo decisi a continuare la nostra battaglia. Ricordo che abbiamo fatto ricorso al Tar veneto ed anche al Tar del Lazio: vedremo dove e come finirà. Al di là di altre preoccupazioni di altro tenore che abbiamo manifestato in più d'una occasione, dal punto di vista del pericolo per essere chiari, siamo anche interessati ai problemi conseguenti per gli agricoltori, per la tutela paesaggistica, per l'ambiente che vogliamo sia rispettato".