Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 13 Febbraio 2003: <<ENERGIA. All’esame del Senato il Decreto approvato alla Camera con l’importante data Centrale, chiusura nel 2015. Oggi i tecnici presentano in Commissione Via la relazione per l’orimulsion>>
La Centrale Enel di Polesine Camerini ha ... gli anni contati. Nel cosiddetto decreto" salvacentrali" è stato inserito un ordine del giorno dell'onorevole polesano Luca Bellotti (An) e così stata fissato nel 2015 l'anno di chiusura dell'impianto portotollese. E mentre in Parlamento si avvia all'approvazione del decreto per le centrali di (Polesine Camerini, Brindisi Nord e San Filippo Mela) oggi al Ministero dell'Ambiente è previsto un importante appuntamento con la commissione Via per l'audizione dei tecnici sul progetto di "ambientalizzazione" a orimulsion. I sindacati di categoria (Finle-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil) in una nota sostengono che «c'è il rischio che si promulghi la legge che prorogherebbe il funzionamento della Centrale, così com'è, con notevoli costi economici ed ambientali» e tutto ciò «metterebbe a rischio il futuro dell'impianto elettrico e il futuro di centinaia di lavoratori».

Centrale, oggi il parere sull'orimulsion. Appuntamento al Ministero dell’Ambiente per la Commissione Via con la relazione dei tecnici sulla trasformazione.

Mentre in Parlamento si avvia all'approvazione il cosiddetto decreto "salvacentrali" (Polesine Camerini, Brindisi Nord e San Filippo Mela) oggi al Ministero dell'Ambiente è previsto un importante appuntamento con la commissione Via per l'audizione dei tecnici sul progetto di "ambientalizzazione" a orimulsion dell'impianto portotollese. Un parere tecnico che, salvo sorprese, darà la possibilità all'Enel di passare alla riconversione con il discusso combustibile prodotto nel Venezuela importato in Italia della Bitor, società operativa dell'ente petrolifero del Venezuela produttrice dell'Orimulsion. Intanto, le organizzazioni sindacali di categoria (Finle-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil) in una nota sostengono che «c'è il rischio che si promulghi la legge che prorogherebbe il funzionamento della Centrale, così com'è, con notevoli costi economici ed ambientali» e tutto ciò «metterebbe a rischio il futuro dell'impianto elettrico e il futuro di centinaia di lavoratori». I sindacati insistono «per il rispetto dei tempi di approvazione del progetto di ambientalizzazione; e per questo che la Commissione Via deliberi positivamente il proprio parere tecnico. A un ennesimo rinvio risponderemmo con tutte le forme di iniziativa sindacale di pari peso a un diritto negato».

FEDERICO SACCARDIN: «Il Governo ha "premiato" la Provincia». «Quanto votato l'altro pomeriggio alla Camera dei Deputati è la conferma della bontà della posizione che da due anni l'Amministrazione provinciale, per prima in Polesine, ha assunto chiedendo l'ambientalizzazione della Centrale Enel e il termine di chiusura dell'impianto di Polesine Camerini».

Senza trionfalismi il presidente della Provincia Federico Saccardin non nasconde la propria soddisfazione per l'approvazione alla Camera del Decreto "salva centrali" del 23 dicembre scorso che ora passerà all'esame del Senato. «Ringrazio i nostri parlamentari, Baratella al Senato, Frigato e Grotto alla Camera per l'opera svolta, credo che il passaggio al Senato ratificherà quanto espresso lunedì - continua Saccardin - il tutto in linea con quanto sostenuto dall'Amministrazione provinciale, nonostante le accuse e gli atteggiamenti platealmente contrari». Tutto a posto, quindi? «Certamente, è stata salvaguardata la salute dei cittadini con l'ambientalizzazione; si è tenuto conto dell'importante aspetto occupazionale; è stato rispettato l'interesse nazionale del fabbisogno di energia, e fissando la data di chiusura si è spianata la strada per la costruzione di un'economia alternativa per il Delta con un nuovo modello di sviluppo». Oggi c'è l'appuntamento al Ministero per l'Ambiente con la Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) per l'"ambientalizzazione" delle Centrale con l'Orimulsion. «È prevista l'audizione dei tecnici, probabilmente la decisione verrà presa nel prossimo incontro. Nel contempo è chiaro l'orientamento parlamentare». L'onorevole Bellotti sostiene che ora, fissata la data di chiusura e inserita la Centrale di Polesine Camerini nella "riserva energetica", l'Enel non effettuerà alcun intervento. «Non credo, l'Enel dovrà effettuare gli investimenti. A proposito dell'onorevole Bellotti, sono contento che la nostra posizione sia diventata quella del Governo e di conseguenza anche la sua, non può che farmi piacere». Ma è vero che il centrosinistra in Polesine dice delle cose e a Roma fa l'esatto contrario? «Questa illazioni non mi interessano. Guardo solo i fatti e questi ci danno ragione sulle posizioni tenute con coerenza. Ora attendo che si muova anche la Regione Veneto e ribadiamo che l'Enel non è autorizzata a superare i nuovi limiti».

L'INTERVENTO. Gli amici dell'Ambiente e gli amici dell'Enel.

Questo è quanto è emerso nel dibattito alla camera. Gli emendamenti proposti dal centrosinistra e approvati sono stati tutti a favore dell'Enel. Clamoroso il fatto che prima era previsto un tempo per l'ambientalizzazione di due anni adesso basterà che l'Enel completi il 50% dei lavori e poi potrà terminare senza alcun limite temporale gli interventi. L'unico emendamento serio è stato quello dell'onorevole Bellotti che colloca in riserva strategica la Centrale e mette l'Enel di fronte alle sue responsabilità. La società elettrica può infatti funzionare da subito al 50% della potenza, nel rispetto della legge, bruciando STZ e garantendo la sicurezza elettrica nazionale. Ancora più ridicolo è l'emendamento che secondo Grotto e Frigato avrebbe segnato l'accoglimento del principio della dismissione. In realtà in esso si dice che il Ministero delle Attività Produttive indicherà (non decreterà) le previsioni temporali di utilizzo. Come dire, un bel dì vedremo. E veniamo agli ordini del giorno. Quello di Grotto e Frigato non chiede la dismissione della Centrale ma ancora una volta fa un piacere all'Enel perché chiede di avere date certe sul famigerato progetto Orimulsion. L'ordine del giorno Bellotti (accolto) dal Governo fissa invece al 2015 la chiusura dell'impianto. Rileviamo che ormai da 2 mesi la centrale va a potenza ridotta senza che si sia verificato alcun black-out a conferma che l'emergenza esiste solo per i conti dell'Enel che non vuole investire nulla. È ormai evidente che il Centro-sinistra polesano a tutti i suoi livelli compresi i parlamentari è un corpo unico con l'Enel.

Progetto Democratico

Antonella Bertoli

LUCA BELLOTTI. «Scoperchiato il pentolone delle complicità». Il suo emendamento ha messo in difficoltà lo stesso Governo che si è "salvato in corner" affidando al ministro delle Attività produttive, con proprio decreto, la facoltà di far funzionare le Centrale.

Onorevole Luca Bellotti, perchè ha presentato l'emendamento? «La politica non deve prendere in giro i cittadini, ma trovare le soluzioni ai problemi. Il centrosinistra, compreso quello che governa da tempo a Porto Tolle, in Polesine dice delle cose, ma a Roma fa il contrario. Con il mio emendamento ho scoperchiato il pentolone delle responsabilità e complicità del centrosinistra con l'Enel». Ma ha pure messo in difficoltà il Governo... «Il centrodestra è sempre stato contrario all'orimulsion, il chè significherebbe altri 40-50 di funzionamento con questo combustibile altamente inquinante; mentre la Centrale deve avere una vita definita. Mi spiace aver messo in difficoltà il Governo, che essendo in carica da 18 mesi non ha alcune responsabilità sulla situazione creatasi, l'importante è aver scongiurato il rischio orimulsion». In che modo? «Chi investirà su un impianto che è stato definito "riserva strategica"? Tra l'altro l'Enel sarebbe stata ugualmente deficitaria in quanto entro il prossimo 31 dicembre avrebbe dovuto cambiare tipo di combustibile. Per questo il Polesine ha sventato il pericolo orimulsion». Il suo emendamento è stato criticato da Bruno Tabacci, presidente della Commissione. «Tabacci è del Mantovano e nella sua zona le centrali sono state convertite a metano. È facile fare certi discorsi sulla pelle degli altri. Con il mio emendamento non ho certamento spento la luce da Ancona a Venezia. Ho contribuito a cambiare le carte in tavola e la ritengo un'importante vittoria». Come l'ordine del giorno, accolto, che fissa la data di chiusura delle Centrale al 2015? «Straordinario. C'è il tempo per programmare, evitando problemi occupazionali, investimenti su attività alternative per l'economia del Delta». Al Senato come andrà a finire? «Il Decreto Legge non subirà modifiche ed entro il 23 febbraio, pena la decadenza, verrà approvato con il mio emendamento. L'Enel deve porsi di fronte alle proprie responsabilità, dare segnali importanti e seri, senza avanzare sempre il ricatto occupazionale».