Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 13 Dicembre 2002: <<REGIONE. Scontro tra consiglieri polesani sull'orimulsion>>

«Galan arretra con fermezza». «La Regione ha già detto no all'orimulsion». Uno scambio di battute tra i consiglieri regionali Angelo Zanellato (Margherita) e Renzo Marangon (Forza Italia) che sintezza uno dei momenti caldi del dibattito a Venezia sulla manovra finanziaria per il 2003. Dopo la relazione del presidente Giancarlo Galan, è partito lo scontro sulla centrale di Porto Tolle tra polesani, visto che si è aggiunto anche il diessino Elder Campion. Poi da Zanellato e dal consigliere della stessa Margherita Franco Frigo è partita un'interrogazione nella quale vengono prima ricordati i no all'orimulsion di Galan, poi gli arretramenti degli ultimi tempi fino a doverlo accettare. Nell'interrogazione si chiede che dica quali siano i tempi concordati con l'Enel per il passaggio a orimulsion; quali vincoli e controlli vengano posti per l'inquinamento; quali garanzie ci siano per il riciclaggio e lo smaltimento dei gessi residui; quali siano i tempi la chiusura definitiva della centrale; come si garantiranno i livelli occupazionali e quali contropartite la Reigone ha ottenuto dal Governo per accettare la permanenza dell'Enel e l'orimulsion.

Nel dibattito Zanellato ha denunciato l'assenza di indicazioni programmatorie in materia di politica energetica regionale e imputato «all'incapacità di decidere del governatore veneto» il forte impatto inquinante della centrale. «Gli ultimi due anni di produzione a pieno ritmo in assenza di interventi di ambientalizzazione, equivalgono a 8-10 anni di produzione a orimulsion». Gli ha risposto Marangon: «Come consigliere regionale non mi rassegno all'orimulsion. La politica deve riaffermare il primato sull'economia e denunciare il ricatto imposto dall'Enel ai cittadini e alle amministrazioni polesane». E all'Enel che due anni fa avrebbe condizionato l'alimentare l'impianto con combustibile a basso tenore di zolfo alla modifica della legge che impone la metanizzazione degli impianti nel Delta, «la Regione ha detto no. Se i cittadini polesani hanno respirato e continueranno a respirare fino al 31 dicembre emissioni ad alto tenore di zolfo, è perché i diversi livelli del potere amministrativo locale non hanno saputo coalizzarsi contro questo ricatto». «Galan è presidente della Reigone - ha chiuso Campion - il suo capo Berlusconi è presidente del Consilgio e ha cambiato i vertici dell'Enel. Sono in grado di mettersi d'accordo e trovare una soluzione, smettendo di prendere in giro chi vive e lavora nel Delta».