Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 14 Febbraio 2002: <<PORTO TOLLE. Gli Amici del parco replicano alle affermazioni "tranquillizzanti" del sindaco. "No al ricatto orimulsion". Dove si usa questo combustibile gli operai devono indossare tute speciali>>

Pubblichiamo la seguente lettera degli Amici del parco contrari al piano di ambientalizzazione del Centrale Enel che prevede l'utilizzo di orimulsion.

Caro cronista, il sindaco di Porto Tolle, con la risposta conciliante data alla "collega mamma" preoccupata per i rischi alla salute che il combustibile "orimulsion" potrà causare se verrà impiegato nella Centrale Enel di Polesine Camerini, ha solo apparentemente mostrato una "crepa" rispetto alla determinazione con cui si fa promotrice del progetto proposto dall'Enel.

Ma dietro l'apparente condivisione di "sentimenti filiali", che messaggio dà la neomamma con fascia tricolore? "State tranquilli, perché dall'Enel non c'è nulla da temere: ci dà da mangiare con i posti di lavoro e con il progetto orimulsion pensa alla salute di tutti!" C'è da crederle? Lei è moglie di un ex dipendente Enel e solo per questo "peccato originale" un po' di "parte" è legittimo reputarla (se non altro perché non può certo sputare sul piatto dove ha mangiato sino a ieri). C'è da credere alle garanzie sulla salute fatte dai politici di Porto Tolle visto che, rincorrendo il miraggio di un futuro industriale in un'area vocata a ben altre tradizioni (pesca, agricoltura e ora turismo), in passato hanno già svenduto il territorio all'estrazione del metano prima, all'inquinamento della Centrale poi e vogliono proseguire con un campeggio costruito su "fondamenta di guano" (il "Villaggio Forti") ed un inceneritore per rifiuti (a Cassella)?

Se non ci viene naturale, perciò, fidarci delle loro rassicurazioni dobbiamo, forse, dare più credito a quelle dell'Enel? L'Unione Europea accusa l'Italia di avere l'energia elettrica più cara d'Europa (quasi il 5\% in più del resto degli altri Paesi); non dobbiamo, forse "ringraziare" l'Ente che da sempre ha avuto il monopolio dell'energia per questo "primato"? Dobbiamo credere che l'Enel si preoccupi veramente della salute degli abitanti del Delta se nella Centrale di Polesine Camerini ha già dei gruppi "ambientalizzati", lasciati però funzionare normalmente perché è più conveniente farlo?

Le piogge oleose, con gli inevitabili danni all'agricoltura, alle auto ed alle barche di Pila e Polesine Camerini, tutti fatti di cronaca documentati dai giornali locali, testimoniano che dell'Enel ci possiamo fidare? No! Noi non ci fidiamo dell'Enel, né dei politici che la spalleggiano. Non vogliamo si ceda al ricatto occupazionale perché una centrale a metano darebbe migliori garanzie occupazionali e sanitarie, basta insistere per volerla, come hanno fatto a Sermide ed Ostiglia e "non calare perennemente le brache".

A Fiumesanto, in Sardegna, dove una centrale ad orimulsion sono stati costretti a subirla, è nato un comitato cittadino contro tale combustibile. A Porto Tolle, i politici, che dimostrano di essere sempre in "controtendenza", si stanno prodigando per averla. Qual è il vero vantaggio di tale combustibile? Il prezzo conveniente per chi l'acquista (ossia l'Enel, che se lo farà giungere addirittura dal lontanissimo Venezuela) e per chi lo vende, naturalmente! La Pdvsa (Petròles de Venezuela) che lo produce, nel suo sito internet lo presenta come "un'alternativa economicamente attraente del combustibile tradizionale nella produzione di elettricità".

Una "pacchia" da sfruttare il prima possibile, in buona sostanza, perché le risorse, sempre secondo la compagnia produttrice, "finiranno nel XXII secolo" (le scorte, perciò, sono poche rispetto ai giacimenti di petrolio). L'altra faccia della medaglia, però, quella poco pubblicizzata da chi nell'orimulsion ha fiutato l'affare, è l'enorme quantità di metalli pesanti liberati con la sua combustione. Si pensi che le ceneri che si producono sono talmente pericolose, fini e facilmente inalabili, che nelle centrali che già vanno ad orimulsion esse sono trattate da operai che indossano degli scafandri. L'orimulsion, se finisse in acqua, poi, a causa del suo maggior peso specifico, rispetto ad altri combustibili, finirebbe sul fondo e non si riuscirebbe più a recuperarlo. E' anche corrosivo, potendo creare danni alle tubature, con ulteriore rischio di sversamento, come si è già verificato in altre centrali.

Invitiamo, perciò, tutti i cittadini a diffidare dell'operazione orimulsion, perché l'unica che ci guadagnerà sarà ancora una volta l'Enel, spalleggiata di nuovo dai "soliti politici".