Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 14 Dicembre 2002: <<PORTO TOLLE. Lo sostengono i vertici dei Verdi Enel, Galan pro orimulsion. «È un segnale di incoerenza»>>

Per i Verdi non è stata una sorpresa la virata a favore dell'orimulsion da parte del presidente della regione Giancarlo Galan. "Per mesi - sottolineano Paolo De Marchi e Donatella Barion - abbiamo assistito all'indegna commedia in cui Galan sfoggiava le vesti dell'ambientalista a tutto tondo a difesa del Delta del Po contro le operazioni dell'Enel mentre taceva, dall'altro, sull'avvallo convinto al Terminal gasifero dell'Edison o sulle variee devastanti speculazioni ambientaliste in progetto in questo territorio. Ora la maschera è definitavamente caduta: assieme al Terminal gasifero arriva il consenso della Regione anche all'introduzione dell'orimulsion nella centrale Enel di Porto Tolle".

Si danno dunque ragione i Verdi, assieme alle associazioni ambientaliste e ad alcuni comitati locali, nell'aver sostenuto che tutti questi progetti fossero pericolosi per l'ambiente e la salute delle popolazioni del Delta, e che la contrapposizione a favore di un progetto piuttosto che un altro avrebbe portato a subirli tutti. Quanto alla fermezza ambientalista della giunta regionale "era del tutto strumentale" proprio per la doppiezza di Galan e Forza Italia nell'affrontare le diverse vicende. Ma l'attacco dei Verdi non risparmia neppure il centrosinistra, apparso in difficoltà nell'affrontare la vicenda "in un'ottica che segni realmente un passo verso politiche chiaramente improntate allo sviluppo sostenibile".

"La decisione di Galan - affermano De Marchi e Barion - avvalla l'idea dell'Enel che per stare nel mercato da nuovo soggetto privato (ma con i vantaggi e le conoscenze di corridoio del monopolista statale) bisogna puntare su combustibili meno costosi come orimulsion e carbone. Nell'era dell'idrogeno e delle energie alternative, è una scelta incoerente che vede anche il centro sinistra non sufficientemete attento a proporre alternative forti alla presenza della centrale Enel nel cuore del Delta del Po".

Gli esponenti dei Verdi ricordano inoltre che da anni l'Enel è inadempiente sulla riconversione prospettata, sulla manutenzione degli impianti e che rimangono incerte anche le prospettive future. Insomma, il via libera di Galan "avvalla la posizione Enel secondo cui la riconversione a metano non è economica", cioè si appiattisce sulle scelte di un gruppo industriale privato.

"Anche se forse più onerose - proseguono De Marchi e Barion - la messa in sicurezza della centrale, la sua eventuale riconversione a metano o la sua dismisisone, come noi auspichiamo, con un piano che preveda la garanzia del reddito per gli attuali occupati, sono scelte giuste per il territorio. Siamo nel Delta del Po, in un territorio dal punto di vista ambientale delicatissimo ma anche ricco di potenzialità turistiche e produttive se si avviasse veramente un piano che punti a valorizzarne le attività sostenibili, come ad esempio la pesca che già così com'è occupa più addetti dell'Enel ed è molto più produttiva e meno invasiva, e le vocazioni del territorio". Tornando all'orimulsion, i Verdi concludono ricordando che il combustibile abbia già prodotto guasti ambientali in ogni impianto dove è stato sperimentato (Fiumesanto in Sardegna e Brindisi) e porti con sè effetti collaterali legati al traffico su chiatte di gessi, e alla produzione e stoccaggio di polveri.