Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 15 Settembre 2002: <<PORTO TOLLE. Per il governatore Galan, anche riconvertendo a metano, l’Enel dovrà lasciare Polesine Camerini. La Centrale ha gli anni contati. "No comment" del sindaco Paola Broggio. I sindacati: «Qualcuno si prenda le sue responsabilità»>>

Ti aspetti dichiarazioni di fuoco, un torrente di parole, e invece il sindaco Paola Broggio legge con curiosità e il sorriso sulle labbra le dichiarazioni del governatore Galan. Quindi si trincera dietro un secco "no comment", appena smussato dall'auspicio che il presidente della Regione "venga a discutere le sue idee nelle sedi opportune".

Già, perchè secondo la prima cittadina portotollese non importano chiacchiere e dichiarazioni sui giornali, ma i fatti. L'unica cosa certa è che "entro ottobre arriverà la decisione del Via, con l'Enel che mi risulta abbia fornito tutti i chiarimenti richiesti sul progetto di ambientalizzazione". A dire il vero, su iniziativa proprio della Broggio, qualche giorno fa a Porto Tolle è sceso l'amministratore delegato di Enel Produzione, Antonino Craparotta, che ha cercato di scalfire il No quasi unanime dei sindaci del Delta. Segno che la partita non si gioca solo sul piano tecnico, ma anche e soprattutto su quello politico. Un gioco a cui non partecipano i sindacati e le Rsu della centrale di Polesine Camerini, da anni impegnati su un fronte che non è riducibile al Sì o No ad un tipo di combustibile. «L'orimulsion è un falso problema - spiega Valter Pregnolato della Flaei-Cisl - perchè la legge stabilisce limiti alle emissioni e non parla di combustibili. Con la tecnologia esistente l'orimulsion può rientrare nei parametri in vigore dal 1 gennaio 2003. L'adeguamento dell'impianto poteva partire due anni fa, ma l'Enel ha trascurato investimenti e manutenzioni badando alla produzione a costo di procurarsi l'avversità della popolazione. Sono state le maestranze, costrette a lavorare in continua emergenza, con macchinari obsoleti e spesso in avaria, a pagare il prezzo più alto. Le azioni mirate Galan-Marangon ci hanno messo in difficoltà e trovo sbagliato che poi vengano dipinti come i "paladini della salute"».

Le dichiarazioni di Galan non sorprendono il sindacato «perchè - continua Pregnolato - ribadisce ancora le sue idee: quattro centrali più piccole, magari a metano e non necessariamente Enel. Ma chi si farà carico dello smantellamento di Polesine Camerini? E i 20 dipendenti di Porto Viro dimostrano che con le piccole centrali a metano l'occupazione sarà minore». Ritiene possibile la chiusura della centrale a breve termine? «La Regione potrebbe dire che Porto Tolle produce un surplus di energia (e di inquinamento) e perciò acquistarla e ambientalizzarla, ma non mi sembra realistico. L'Enel, che non mi sento affatto di difendere, ha presentato un progetto che è l'unico su cui si sta discutendo. Il metano è una soluzione che renderebbe la produzione antieconomica, con i gruppi utilizzati solo per coprire le "punte" della domanda di energia elettrica. Con l'orimulsion, invece, il costo per Kwh sarà bassissimo, con vantaggi per gli utenti. L'Italia è a rischio black-out e ormai siamo a ridosso del 31 dicembre: questo ci dà fiducia perchè non sarà possibile far funzionare due soli gruppi (gli altri due saranno fermati) con combustibile Stz, costoso e poco reperibile. Qualcuno dovrà prendersi le sue responsabilità».