Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 16 Maggio 2002: <<ESTRAZIONI GAS. Alla Camera. «Ora avanti insieme per il blocco totale». Le valutazioni di Grotto e Frigato>>

Il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan può a buon diritto mostrarsi contento del risultato ottenuto a Palazzo Madama con il ritiro dell'emendamento Manfredi, senatore di Forza Italia che avrebbe spalancato le porte all'Eni per la coltivazione dei giacimenti oltre le 12 miglia, distruggendo in pratica tutte le tutele previste dal Decreto Ronchi emanato d'intesa con la Regione Veneto. Ma il fatto che sia stato sventato il tentativo della lobby Eni, non induce ancora alla massima tranquillità sebbene il lavoro congiunto di maggioranza e opposizione abbia dato frutti positivi. Lo sottolineano i due deputati polesani Franco Grotto e Gabriele Frigato. Grotto esprime "molta soddisfazione per il risultato ottenuto che dimostra come la convergenza su comuni obiettivi tesi agli interessi e alla salvaguardia della nostra terra non può che portare a risultati positivi". Frigato, esprime "moderata soddisfazione per il testo uscito dall'aula del Senato che stabilisce il divieto di ricerca e coltivazioni nelle acque del Golfo di venezia a nord del paralelo del Po di Goro". Il testo - sottolinea - è buono ma non sufficiente perchè resta aperta tutta la partita dei permessi precedenti alle autorizzazioni in essere e alle concessioni in atto". C'è ora la possobilità di metere una parola chiara e definitiva alla Camera ponendo un emendamento che ponga il divieto per oggi e per il futuro annullando concessioni e autorizzazioni". Tenendo conto del fatto che il Polesine e le sue istituzioni, ricorda Franco Grotto, hanno condotto una dura battaglia contro le estrazioni intervenendo in aula e in commissione per contrastare la volontà di sfruttare i pozzi, e lo stesso Grotto ha presentato una proposta di legge che disciplina la materia, ecco l'opportunità alla Camera di votare un provvedimento che nasca dall'intesa fra i parlamentari, la Regione e la Provincia. I polesani che hanno conosciuto il dramma della subsidenza con le conseguenze socieconomiche, possono alzare la voce per chiedere una legge di tutela del territorio e del suo delicato equilibrio idrogeologico. «Dobbiamo lavorare insieme - esorta Frigato - e chiedere al presidente Galan di avere il coraggio politico di "completare l'opera"».

La sezione Veneziana di Italia Nostra esprime il proprio compiacimento «per la ferma posizione assunta dalla Regione del Veneto e dai Parlamentari veneti in merito ai progetti di estrazioni di idrocarburi in Alto Adriatico». L'impegno unanime di tutte le forze politiche regionali per «un no totale, assoluto e incondizionato all'estrazione del gas metano» in zone prossime alla Laguna di Venezia e al delta del Po - viene detto in una nota - sembra finalmente poter garantire una volta per tutte l'esclusione di interventi la cui pericolosità è nota da anni. Il rigetto delle ipotesi di limitare a 12 miglia dalla linea della costa la zona di rispetto o di fare salve le concessioni di estrazione rilasciate in anni passati, pone al riparo da ogni possibile aggiramento di quanto da tempo ritenuto indispensabile per evitare ogni rischio di subsidenza e di altre pericolose conseguenze».