Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 16 Novembre 2001: <<TAGLIO DI PO. Mercoledì il consiglio comunale deciderà sulla partecipazione alla manifestazione del 24 novembre. Terminal, si affilano le armi. Il consigliere Duò: "Un danno per la nostra economia, dal turismo alla pesca">>

La progettata e quasi completamente autorizzata realizzazione del terminal gasiero per lo stoccaggio di 250 mila metri cubi di gas al largo di Porto Levante, continua a destare molto interesse e fortissima preoccupazione nei tagliolesi. E, in questi giorni, il consigliere comunale Giampietro Duò, della lista civica "Centro-Oca-Mazzorno", ha presentato al sindaco una richiesta d'inserimento nel prossimo consiglio comunale di un ordine del giorno che preveda la concreta partecipazione dell'amministrazione comunale di Taglio di Po alla grande manifestazione di Porto Viro in programma sabato 24 novembre.

La richiesta è stata accolta dalla giunta, dimostratasi ancora una volta molto sensibile al problema, che l'ha inserita al primo punto dell'ordine del giorno del Consiglio convocato per mercoledi prossimo. «Per condurre il gas da mare a terra - precisa Duò nel documento inviato al sindaco - è stata prevista la costruzione di un gasdotto con diametro dai 75 ai 90 centimetri che raggiungerà il comune di Minerbio (Bologna) passando per Porto Viro, Adria, Cavarzere, Ceregnano, Gavello ed alcuni altri comuni in provincia di Ferrara e Bologna, creando una servitù di 100 metri per lato. Stante le dimensioni dell'impianto il nostro territorio, situato sotto il livello del mare - continua Duò - andrebbe incontro ad enormi rischi, mai esclusi peraltro nemmeno dai progettisti, oggi ancor più evidenti se pensiamo al pericolo bradisismo. In ogni caso l'impianto danneggerà sicuramente l'economia locale in particolare nel settore turistico ed ittico, impedendo di fatto, in un diametro di 10 chilometri, l'esercizio dell'attività di pesca e l'allevamento dei molluschi.

Per Duò, l'impianto non è compatibile con lo sviluppo che si sta cercando di dare al territorio «già peraltro ampiamente provato dalla presenza della centrale termoelettrica di Polesine Camerini - prosegue -. A fronte di tanti svantaggi non si riesce a trovare il benchè minimo beneficio per le nostre zone del Delta». Giampietro Duò, dopo aver sottolineato che il consiglio comunale di Taglio di Po, nella seduta del 22 febbraio scorso, si è già pronunciato con decisione per il "no" al terminal gasiero, e che nessun ente, istituzione o autorità ha chiesto ai cittadini delle zone interessate un parere in merito alla realizzazione dell'impianto ("cercando anzi di realizzare l'opera nel più assoluto silenzio e nella più totale disinformazione" aggiunge il consigliere), ha concluso il documento con la speranza che una massiccia ed autorevole affluenza all'attesa manifestazione possa determinare una spinta e nuovo vigore alla lotta contro il terminal.

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