Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 16 Novembre 2002: <<AMBIENTE. "Contro lo sviluppo tossico: un altro Polesine è possibile". Convegno al Museo della bonifica di Ca' Vendramin>>

Il coordinamento provinciale dei comitati per la difesa dell'ambiente ha indetto per oggi pomeriggio, alle 16 al Museo della bonifica di Ca' Vendramin, una assemblea pubblica, sul tema: "Contro lo sviluppo tossico: un altro Polesine è possibile". L'importante incontro, soprattutto per il momento d'incertezza ambientale che i polesani stanno vivendo, sarà presentato da Luigino Mottaran, portavoce del coordinamento provinciale e instancabile sostenitore della lotta contro ogni tipo d'inquinamento dell'ambiente.

Il tema dell'incontro sarà trattato dal professor Virginio Bettini, docente di analisi e valutazione di impatto ambientale all'Istituto di Architettura - dipartimento urbanistica - di Venezia. Tra gli altri, sarà presente Roberto Prescendi, assessore all'Ambiente del Comune di Taglio di Po.

«Sono tempi assai difficili per il Polesine, ma in particolar modo per il Delta, area in cui vi sono 75 mila uomini e donne, vecchi e bambini, e dove si registrano le maggiori preferenze per insediamenti a rischio, decisamente inquinanti per gli esperti ambientalisti, dove è stato individuato e poi ideato e realizzato un parco naturale interregionale tra Veneto ed Emilia Romagna (estensione delle aree protette dal Parco Veneto è di 120 chilometri quadrati) - spiegano gli organizzatori dell'incontro odierno -. Il Delta del Po Veneto si estende su 786 chilometri quadrati, ha ben 160 tra valli e lagune è ancora un territorio con una zona umida più ricca e unica al mondo, invidiata per diversi aspetti, dov'è possibile il turismo all'aria aperta con percorsi fluviali, oasi, trekking a piedi,in bici, a cavallo, itinerari particolari in visita a centri produttivi (agricoltura, pesca, artigianato, bird-watching)». All'assemblea di Ca' Vendramin verrà presentata un'ipotesi alternativa alla centrale termoelettrica Enel di Polesine Camerini e a quei progetti (terminal gasiero Edison, centrali a turbogas, termovalorizzatori, villaggi turistici su terrazzamenti di rifiuti) che aggrediscono il territorio in maniera irreversibile.