Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 17 Gennaio 2003: <<Centrale Enel. Rispetto dei limiti di emissioni...>>

Rispetto dei limiti di emissioni coerenti con la direttiva europea e fissazione della data di chiusura della centrale Enel di Polesine Camerini. Sono le due richieste formulate a Roma dal presidente della Provincia Federico Saccardin al tavolo tecnico sulle centrali convocato dal ministero dell'Ambiente.

All'incontro hanno partecipato i rappresentanti dei ministeri dell'Ambiente, Attività produttive e Salute, dell'Enel e la delegazione polesana, che oltre al presidente Saccardin comprendeva l'ingegner Ferrari, il sindaco di Ariano Biolcati, il commissario prefettizio di Porto Tolle Pecorari, il consigliere regionale Zanellato e gli onorevoli Grotto e Frigato.

Tutto comunque è legato alla data del 13 febbraio, termine entro il quale il ministero dell'Ambiente si è impegnato a chiudere il Via del progetto di ambientalizzazione presentato a suo tempo da Enel. È stato ribadito che il termine del 31 dicembre del 2004 non appare coerente con il piano dell'Enel.

Intanto Antonella Bertoli (Gruppo Misto) si scaglia contro la Provincia e l'utilizzo dell'orimulsion a Polesine Camerini annunicando altri esposti in Procura.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 17 Gennaio 2003: <<Rispetto dei limiti di emissioni...>>

Rispetto dei limiti di emissioni coerenti con la direttiva europea e fissazione della data di chiusura della centrale Enel di Polesine Camerini sono le due richieste formulate ieri a Roma dal presidente della Provincia Federico Saccardin al "tavolo tecnico" sulle centrali convocato dal ministero dell'Ambiente.

Il tutto comunque è legato alla data del 13 febbraio, termine entro il quale il ministero dell'Ambiente, rappresentato dal dirigente generale Bruno Agricola, si è impegnato a chiudere il Via del progetto di ambientalizzazione presentato a suo tempo da Enel.

«Il piano - ha dichiarato Saccardin - in questa fase transitoria deve essere collegato alla prospettiva dell'ambientalizzazione», anche se è stato ribadito dal ministero delle Attività Produttive che il termine del 31 dicembre del 2004 non appare coerente con il piano dell'Enel.

Tre le condizioni alle quali il piano transitorio dovrà sottostare: la compatibilità con quello presentato, il parere positivo del Via e il reperimento di fondi per far fronte ai maggiori costi per l'utilizzo di combustibile a basso o nullo tenore di zolfo tale da consentire il rispetto dei limiti di legge dentro i parametri di Sox 400 mg/nmc (i parametri europei sono di 200) previsti dalla nuova legge del 1° gennaio di quest'anno.

Regione Veneto e Emilia Romagna, assieme ai ministeri della Sanità, Ambiente e Attività Produttive dovranno incontrarsi per approvare il piano che dovrà essere elaborato secondo le indicazioni definite oggi e parallelamente sarà costituito un tavolo tecnico chiamato a verificare la qualità dell'aria. Le decisioni saranno assunte fra il 13, dopo il Via, ed il 24 febbraio, prima dell'approvazione del decreto legge.

Ieri mattina a Roma erano presenti i rappresentanti dei tre ministeri, Ambiente, Sanità ed Attività Produttive, l'Enel, il gestore di rete, la Regione Emilia Romagna, la Regione Veneto, la Provincia di Ferrara, il Comune di Codigoro in rappresentanza dei comitati anticentrale.

La delegazione polesana oltre al presidente Federico Saccardin comprendeva l'ingegner Luigi Ferrari, il sindaco di Ariano Fabio Biolcati, il capogruppo Merli, il commissario prefettizio di Porto Tolle, il consigliere regionale Angelo Zanellato e gli onorevoli Grotto e Frigato. Tutti hanno sostenuto la proposta avanzata dal presidente della Provincia.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 17 Gennaio 2003: <<L’INTERVENTO - 2 Bertoli: «Pronti altri esposti»>>

«Gli Enti locali parlano con atti pubblici: delibere e ordinanze, non con articoli di giornale. Ieri a Roma c'è stato un incontro e non solo il Consiglio non è stato convocato ma nemmeno la Conferenza dei Capi Gruppo. Così si fa squadra?». Antonella Bertoli (Gruppo Misto) all'attacco dell'Amministrazione provinciale e dell'Enel.

«Il piano presentato dall'Enel alla luce del decreto Legge 281 non è più attuabile in quanto prevede tempi di esecuzione di 42 mesi mentre la legge ne concede 24. Facciamo finta di niente o chiediamo all'Enel di cambiare progetto? La chiusura della centrale deve essere prevista per legge o non vale. Cambiamo il decreto in questo senso o no? Per farlo ci vuole volontà politica, coraggio ed autonomia dall'Enel, cosa finora mai dimostrata dalla Provincia e dal centro-sinistra di Rovigo. Nessuno ha ritardato i progetti dell'Enel se non l'Enel stessa che aveva 12 anni per adeguare la centrale e non l'ha fatto; che aveva un progetto di ambientalizzazione e non l'ha attuato».

Quindi la nota di Antonella Bertoli sottolinea: «Quando nel 2000 è stata presentata una banale relazione, la Provincia ha detto subito si, ben sapendo che ci volevano 36 mesi di lavori e quindi si andava oltre il 31/12/2002 e quindi in deroga. È la Provincia, è il centro-sinistra che ha autorizzato la proroga con quei comportamenti omissivi».

Poi tocca alla questione orimulsion. «È un combustibile pericoloso, il peggiore in commercio. Tanto è vero che nonostante sia il meno caro, non lo compra nessuno, tranne l'Enel. Solo con grandi trattamenti può essere ricondotto nei parametri di legge, ma nessuno ha studiato gli effetti in caso di incidente. E nessuno, tantomeno l'assessore all'ambiente Valentini li ha mai chiesti. Abbiamo presentato un esposto alla Procura, ne abbiamo pronti altri, ma abbiamo soprattutto il sostegno della gente e delle leggi. Il progetto dell'Enel può passare solo modificando ad hoc la legislazione esistente».