Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 18 Novembre 2002: <<TAGLIO DI PO. Il professor Bettini, dell’Università di Venezia, propone di chiudere l'impianto di Polesine Camerini. «Discoteca e museo al posto della centrale»>>

C'era attesa per conoscere il progetto alternativo alla centrale termoelettrica Enel di Polesine Camerini e quei progetti che aggrediscono il territorio del Delta che il professor Virginio Bettini avrebbe illustrato all'ex idrovora di Ca' Vendramin a Taglio di Po. Alla presenza di un folto numero di persone tra i quali il consigliere regionale Angelo Zanellato, l'assessore provinciale Gioia Beltrame, gli assessori comunali all'ambiente Roberto Prescendi di Taglio di Po e Aldo Guido Varolo di Adria e Gianni Franchi presidente del Consorzio di sviluppo, il professor Bettini, docente di analisi e valutazione d'impatto ambientale all'Istituto di Architettura di Venezia, ha sottolineato che in nessun altro Delta d'Europa del Rodano, del Danubio, dell'Ebro ecc., vi sono realtà simili a quella esistente nel Delta del Po. Bettini ha quindi ricordato che a San Francisco (California), un immenso bacino, che ha fornito l'acqua per oltre 80 anni a milioni di persone, poi utilizzato per una centrale elettrica, è stato deciso di chiuderlo per il rifacimento della valle.«La centrale Enel deve essere chiusa - ha ribadito Bettini - e riutilizzata per attuare: un museo della grande centrale Enel del Delta; un laboratorio di ricerca e di analisi degli ambienti dell'estuariale del Po; un centro di informazione o museo del delta per i visitatori-turisti; il lungo e grosso camino in un osservatorio meteo-climatico e avifaunistico; una grande discoteca per i giovani del Delta. Non è una dismissione della centrale termolettrica Enel di Polesine Camerini ma una trasformazione - ha concluso Bettini - perchè, se si dovessero realizzare le opere relative alla mia proposta si verrebbero a creare più posti di lavoro dei 350 attuali». «A noi polesani - ha detto Luigino Mottaran, portavoce del coordinamento provinciale dei comitati per la difesa dell'ambiente - non servono le centrali termoelettriche e i terminal gasieri perchè la nostra terra è la migliore che ci sia per cui puntiano ad uno sviluppo diverso: è arrivato il momento per dire basta all'inquinamento e la centrale di Polesine Camerini, nei modi e nei tempi, va dismessa. Poi, non è possibile che da noi si costruisca uno dei più grandi depositi di gas al mondo, il presidente Galan deve sapere che noi non lo vogliamo». Il giovane architetto Gustavo De Filippo di Rovigo, il primo laureando con il professor Bettini con una tesi sull'impatto ambientale, ha detto, motivandoli, una serie di no per le centrali termoelettriche, le estrazioni di metano in alto Adriatico, il terminal gasiero, il tipo di area produttiva a Cà Cappello di Porto Viro, il campeggio di Porto Tolle e il Porto di Caleri per 650 posti barca in cemento anzichè 250 con strutture in legno. E' seguita poi la discussione.