Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 20 Dicembre 2002: <<IL CASO. Orimulsion all'Enel, presentato un esposto in Procura>>

Sette aderenti a Progetto democratico questa mattina depositeranno in Procura della Repubblica un esposto contro l'utilizzo del combustibile Orimulsion da parte della centrale Enel di Porto Tolle. Nella denuncia, i firmatari sostengono che l'Enel non avrebbe mai rispettato le norme previste e che l'impiego nel prossimo futuro dell'Orimulsion creerebbe ulteriori pericoli alla salute dei cittadini. Nell'esposto viene sottolineato che dal 1981, anno di apertura della centrale, c'è stato in Polesine un aumento di tumori. Due fatti la cui correlazione diretta non sarebbe dimostrabile ma che sembra comunque collegati.

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 20 Dicembre 2002: <<IL CASO. Questa mattina sarà presentato da sette iscritti a Progetto democratico Esposto sull'Orimulsion. «È il peggior combustibile ma l’Enel lo vuole usare perché costa poco»>>

La centrale dell'Enel di Porto Tolle è un pericolo per l'ambiente. Lo è adesso e lo sarà ancor di più domani con l'impiego dell'Orimulsion. Sono queste le convinzioni che hanno spinto sette aderenti a Progetto democratico a preparare un esposto che questa mattina verrà consegnato alla Procura della Repubblica di Rovigo. A firmarlo Antonella Bertoli, Vittorio Bianchini, Anna Dalla Valle, Andrea Patergnani, Adino Rossi, Gianfranco Temporin e Roberto Tommasi.

«Siamo preoccupati di tutti i risvolti che la presenza della centrale può avere sulla salute dei polesani - ha spiegato Anna Dalla Valle - e abbiamo già raccolto circa duemila firma di cittadini. Alcuni di loro hanno chiesto di potersi costituire in associazioni. Ora Progetto democratico ha voluto dare una svolta a questa vicenda presentando questo esposto per chiedere alla magistratura di verificare i pericoli per la salute pubblica».

«Nella nostra denuncia - ha aggiunto Antonella Bertoli - abbiamo fatto la cronistoria di quel è successo finora e cercato di dimostrare come all'Enel non importi nulla della salute della popolazione. In particolare quella del Bassopolesine, zona nella quale, secondo gli studi dell'organizzazione mondiale della sanità, c'è un'alta diffusione delle malattie tumorali. E secondo noi la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente con l'utilizzo dell'Orimulsion. A Porto Tolle ne verrebbero bruciate cinque tonnellate all'anno, la stessa quantità bruciata nel solo 1993 in tutto il mondo. La verità è che l'Enel intende impiegare questo combustibile perché è quello che costa meno di tutti. E la prospettiva di una chiusura della centrale ci sembra suonare come una sottile forma di ricatto».

«Il collegamento tra l'apertura della centrale e l'aumento dei tumori - ha sottolineato il dottor Gianfranco Temporin - non è ovviamente dimostrabile in maniera diretta. È anche vero che non ci sono stati altri fattori tali da poter fornire un'altra spiegazione al fenomeno. Inoltre, gli eventuali effetti li potremmo vedere solamente tra venti, venticinque anni. E allora sarebbe troppo tardi per poter intervenire. La lotta al tumore deve infatti essere fatta con la prevenzione».

"La centrale - si legge nell'esposto - produce grandi quantità di ossidi di zolfo e azoto. Tali prodotti sono gravemente dannosi per la salute al punto che la Comunità europea ha imposto limiti che sono dieci volte più bassi rispetto a quelli attualmente praticati". E poi ancora: "L'Enel aggrava la sua posizione affermando esplicitamente di voler procedere alla chiusura della centrale in assenza di assenso ai suoi desiderata. Questo rappresenterebbe una interruzione di pubblico servizio. Il rifiuto dell'Enel di sottostare alle leggi dello Stato appare ancor più grave a fronte del rischio chiaro ed evidente di procurare un danno alla salute dei cittadini. Danno certo per esplicita previsione di legge. Va rilevato che a seguito della sentenza della Corte costituzionale del luglio 2002 numero 407 la norma regionale ha valore cogente e la condotta dell'Enel si configura come esplicita volontà di sottrarsi a un atto dovuto. Il piano presentato dall'Enel comporta l'utilizzo di Orimulsion che è considerato il peggior combustibile al mondo essendo ricco di zolfo e di metalli pesanti. Le scorie della sua combustione sono altamente tossiche e per esplicita ammissione dell'Enel vengono esportate".

"L'uso dell'Orimulsion in Italia - si legge ancora nella parte conclusiva dell'esposto - è stato autorizzato dal Governo Dini senza alcuna prova analitica di impatto ambientale e sperimentato per la prima volta a Fiumesanto in Sardegna provocando grandi problemi ambientali". E poi ancora: "Il capitolo più pericoloso riguarda le polveri che sono ricche di metalli pesanti gravemente dannosi per la salute. Tali polveri sono trattenute unicamente dai precipitatori elettrostatici che per esperienza diretta sono andati in blocco ripetute volte presso la centrale di Polesine Camerini in questi anni. In questo caso con l'Orimulsion i fattori inquinanti raddoppierebbero".