Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 21 Luglio 2002: <<PORTO TOLLE. La Lega Nord mette sotto accusa il ruolo svolto dall’Amministrazione Villaggio Forti, le vere colpe Mirimin: «Chiesti 400 milioni di lire a fronte di 60 miliardi di profitti»>>

"Ben vengano insediamenti turistici nel territorio deltizio, ben vengano imprenditori che hanno voglia di investire, ben vengano strutture certificate nella fornitura dei servizi e nel rapporto con l'ambiente in cui operano, ma soprattutto ben venga chi ha rispetto del nostro territorio e del nostro ambiente, chi ha capito che abbiamo bisogno di vendere, e non di svendere, le nostre cose migliori, ben vengano politici che capiscono queste cose e non calano le braghe per pochi euro".

Mettendo come punti fermi lo sviluppo ma anche il rispetto del territorio deltizio, il capogruppo consiliare della Lega Nord Renzo Mirimin propone una chiave di lettura alternativa per cercare di dipanare l'intrico delle vicende relative al villaggio turistico Forti.

"L'insediamento turistico - fa presente Mirimin - dovrebbe sorgere su un terrazzamento creato con 1.500.000 mc di materiale classificato come rifiuto speciale non pericoloso, materiale che di solito viene portato in discarica o conferito ad altri utilizzatori ad un costo variabile dalle 40 alle 80 lire/kg. Anche ponendo un costo minimo di 40 lire al kg, portare un miliardo e mezzo di kg di questo materiale a Forti farà entrare in cassa al gruppo Pagnan la bella somma di lire 30 milioni di euro come minimo". Ma non è l'operazione di riutilizzo dei rifiuti o i profitti dell'imprenditore che i leghisti condannano. "Quello che non va - incalza Mirimin - è che la ditta Aurora del gruppo Pagnan ha stipulato una convenzione con il comune di Porto Tolle in cui definisce tutta la tempistica e la modalità dell'intervento ed in cui si dice che in caso di mancata realizzazione del villaggio turistico la ditta dovrà risarcire il comune con soli 400 milioni di lire. Proprio così, 400 milioni a fronte di un incasso di 60 miliardi di lire".

Innumerevoli i questi che, da questa angolatura, la vicenda propone: "Si vuole fare un terrazzamento per costruire un villaggio turistico o si tratta solo di un'operazione speculativa? Perché i responsabili del comune di Porto Tolle non hanno fatto questi conti e non hanno chiesto una fideiussione di 30 miliardi, cioè almeno il 50% del guadagno del gruppo Pagnan? Perché non condividere il guadagno visto che il territorio è quello del comune, che è un bene di tutti i cittadini? Che è un bene non facilmente rinnovabile e facilmente degradabile? Perché non chiedere una garanzia forte della volontà di fare cose fatte bene? Perché non cautelarsi al massimo nel caso sia imposto un ripristino dello stato iniziale o perché non averlo imposto alla ditta in caso di mancata realizzazione dell'opera?".

Amara la conclusione di Mirimin che sottolinea come "così si svendono le nostre cose più belle, invece di vendere ed utilizzare al meglio le risorse di questo territorio meraviglioso. Non facciamone una colpa al gruppo Pagnan, che il suo mestiere lo fa molto bene, ma facciamone una colpa a chi non ha capito questa cosa".