Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 21 Novembre 2001: <<PORTO VIRO. Il presidente Boccato critica la propria associazione per le poche informazioni. Coldiretti contro il gasdotto. "Se proprio dovrà passare, il terreno andrà pagato a 180 milioni all’ettaro">>

Sulla dibattuta questione del terminal gasiero e del relativo gasdotto dell'Edison Gas spa, interviene l'Associazione locale dei Coldiretti, per bocca di uno dei suoi dirigenti storici, Leonildo Boccato, membro del Consiglio della Coldiretti di Porto Viro, nonchè del Consiglio dell'Azienda Speciale che amministra il mercato ortofrutticolo di Rosolina.

"Quello del terminal e del relativo gasdotto - inizia Boccato - è un argomento di grande interesse fra i nostri associati. Il mio pensiero-continua- è che non si tratta di un'opera atta a creare occupazione, bensì un grande danno per i proprietari dei fondi, attraverso i quali dovrà passare il gasdotto". Il dirigente della Coldiretti, parla poi dei contatti avuti sull'argomento con l'Amministrazione comunale:" Ho parlato in proposito - afferma - sia con il sindaco, Doriano Mancin, che con qualche Assessore, e spero che l'Amministrazione sia decisa a difendere gli interessi dei Coltivatori Diretti". Ed il passaggio delle tubazioni attraverso i terreni agricoli?

"Concederei volentieri il passaggio attraverso i terreni - ammette Boccato - se con il terminal ed il gasdotto si creasse occupazione, ma sono convinto che l'opera, per i Coltivatori Diretti che possiedono piccole proprietà, sia solo un danno". Vi è stata informazione sul terminal e sul gasdotto? " Per noi - risponde sicuro Boccato - si è trattato di una novità improvvisa, mai nessuno ci aveva detto qualcosa in merito, nemmeno la nostra Associazione, che avrebbe avuto l'obbligo di informarci a tempo debito su una situazione, che ai nostri fondi arrecherà svalutazione. Tutte le conoscenze di cui sono in possesso le ho acquisite solo tramite giornale. Comunque io do ancora fiducia all'Amministrazione comunale, perchè porti a termine la difficile questione in termini corretti. Certo è - fa presente - che il danno che sarà causato dall'interramento delle tubature del gasdotto nei nostri fondi, non sarà limitato ad un anno, ma ne avremo almeno per 5 anni".

E il rappresentante della Coldiretti viene a spiegare più in dettaglio: "Causa il rivolgimento, infatti - soggiunge- il terreno rimarrà sterile per vari anni. Da noi passa già un tubo per il gas dell'Edison, per l'interramento del quale ci è stato pagato il raccolto perduto solo per intero il primo anno, mentre la percentuale è scesa alla metà per il secondo. Noi ora vogliamo anche che il mancato guadagno in caso di vendita del terreno, sia pagato dall'Edison".

Dopo aver stigmatizzato il fatto che nel Comune entrino sempre industrie "speculative", che non danno occupazione ai giovani, il dirigente della Coldiretti conclude: "Nonostante ciò rinnovo la mia fiducia al Comune, perchè porti la questione a lieto fine, con criteri corretti. Se sarò obbligato a cedere il mio terreno - avverte - chiedo che il pagamento dei frutti pendenti avvenga per 5 anni, mentre quello del terreno sia anticipato e corrisposto a 180 milioni l'ettaro, in quanto trattasi di fondo orticolo".

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