Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 21 Novembre 2002: <<FRIGATO SCRIVE A SCARONI. «L'Enel deve contribuire alla nuova fase del Delta»>>

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che l'on Gabriele Frigato (Margherita) ha inviato all'amministratore delegato dell'Enel dott. Paolo Scaroni.

Intendo esprimerle, anche a nome dell'Associazione Nuova Romea, un pensiero di gratitudine per la sua presenza al convegno "Energia ed Ambiente" svoltosi ad Adria nella mattinata di Lunedì 18 novembre scorso. Lo stabilimento Enel di Porto Tolle è una presenza industriale importante nel territorio polesano e va riconosciuto che l'Enel è stato un partner significativo nel percorso di sviluppo economico e di crescita sociale di tutta l'area del Delta. Come lei ha potuto verificare dalle diverse voci nel corso del convegno, non mancano, nella comunità polesana, preoccupazioni rispetto alla salubrità dell'area, alla tutela ambientale, alla salute delle nostre popolazioni. D'altra parte il rapporto tra utilizzo delle risorse, garanzia dei livelli occupazionali e difesa dell'ambiente, è un problema antico e rappresenta anche oggi una sfida che nessuna classe dirigente può immaginare di accantonare o eludere.

Voglio dirle anche che ho molto apprezzato l'iniziativa Enel di Brindisi che ha aperto lo stabilimento alla stampa e quindi al pubblico. In questo contesto, senza mancare di rispetto e di gratitudine anche alla stampa locale, che ha provveduto puntualmente ad informare la comunità polesana, sono a chiederle la possibilità di visitare, magari insieme ai colleghi parlamentari ed ai consiglieri regionali, unitamente al Presidente della Provincia ed al sindaco di Porto Tolle la centrale di Brindisi, che già da alcuni anni produce energia elettrica utilizzando orimulsion.

Prima di concludere, non posso non ricordarle che la scelta che la comunità polesana ha fatto insieme alla Regione Veneto per l'area del Delta del Po è quella di un'area protetta, in tutte le sue caratteristiche ambientali, con l'istituzione del parco del Delta del Po. Noi crediamo che il piano di ambientalizzazione della centrale di Porto Tolle sia l'ultimo prezzo che il territorio e la comunità polesana possono pagare al tavolo energetico nazionale. Già oggi decidiamo che la centrale di Porto Tolle è a scadenza (10/12 anni, il tempo necessario per il recupero dell'investimento finanziario) e quell'area va riconvertita ad un utilizzo più lineare e coerente con la vocazione naturale del Delta del Po. Anche in questa fase noi crediamo che l'Enel possa e debba essere un partner importante: una grande azienda che, ritirandosi da un'area per localizzare diversamente le proprie unità produttive, non lascia relitti o carcasse sul territorio, ma contribuisce insieme agli enti locali alla riconversione ed al riutilizzo delle aree dismesse nel quadro delle nuove progettualità che la comunità stessa ha saputo individuare. In attesa di un cortese cenno di riscontro, colgo l'occasione per salutarla con viva cordialità.

On. Gabriele Frigato