Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 22 Febbraio 2003: <<ENERGIA. Dopo la mancata conversione del cosiddetto decreto legge "salva centrali" da parte del Senato Centrale, l'Enel riduce la produzione. Realacci (Legambiente): «I gestori finalmente di fronte alle loro responsabilità»>>
A seguito della mancata conversione del decreto salvacentrali, da oggi la centrale di Porto Tolle funzionerà con un solo gruppo, il quarto da 660 MW, il solo che, utilizzando l'Stz, combustibile a bassissimo tenore di zolfo, potrà rispettare i nuovi limiti di legge. Gli altri tre, funzionanti a Btz non potranno essere utilizzati. "Non è bastato il decreto salva-centrali a stendere un velo sugli anni di inadempienze nella gestione delle centrali termoelettriche di Porto Tolle (Rovigo), Brindisi nord e San Filippo del Mela (Messina). Così i gestori dovranno rinunciare all'ingiustificato trattamento di favore e fare i conti con le loro responsabilità." E' duro Ermete Realacci, presidente di Legambiente, sulla vicenda del salva-centrali, il decreto legge per il mantenimento in servizio delle centrali termoelettriche fuori dal rispetto dei limiti ambientali, che per ragioni di tempo non potrà essere convertito in legge dal Parlamento. "Finisce così quella carrellata di deroghe, proroghe e agevolazioni che a dieci anni dal decreto che regolamenta le emissioni inquinanti delle centrali (il DM dall'Ambiente 12 luglio 1990) ha permesso ancora di non attuarne le prescrizioni a scapito dell'ambiente e sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori". "E' prevedibile d'altra parte che con un provvedimento ad hoc il Governo sposti ancora più in là il giorno in cui anche i gestori delle tre centrali saranno costretti al rispetto della legge. Quello che ci chiediamo è: a che punto sono i piani di gestione delle centrali che avrebbero dovuto andare a regine entro a fine dell'anno scorso? Sono mai stati presentati questi piani? Perché nel salva-centrali non si faceva riferimento alle linee guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali (DM 12 luglio 1990) chiamando invece in causa solo le più generiche prescrizioni per la qualità dell'aria (DMA 60/2002)? Mi auguro che il Governo non replichi l'errore commesso con quel decreto."