Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 22 Novembre 2001: <<Manifestazione contro il terminal: LE PRESE DI POSIZIONE>>

CONSORZIO OPERATORI BALNEARI

L'intero ecosistema è troppo provato

Anche il Consorzio operatori balneari di Rosolina, che annovera i principali stabilimenti del litorale comunale, esprime la propria ferma contrarietà "alla costruzione dell'impianto del terminal gasiero, la cui unica utilità è ravvisabile negli interessi propri dell'Edison e di alcuni ristretti "gruppi affaristici" che, indifferenti alle ragioni più volte espresse dalla comunità residenti, dopo l'infruttuoso tentativo di realizzare il proprio disegno nel più assoluto silenzio, intensificano oggi la propria pressione speculativa". Il Cob si dice, tra l'altro, anche "fortemente preoccupato per la cieca prospettiva riservata dalla realizzazione dell'impianto, alle località balneari di Albarella, Rosolina Mare, Boccasette, di tutto il comprensorio deltizio, oltre che di Isola Verde, Sottomarina e la stessa Chioggia, visto l'ampio raggio d'influenza del terminal", nonchè " per l'intero ecosistema già fortemente provato dalla centrale Enel di Polesine Camerini, i cui odierni benefici si misurano con il vertiginoso aumento delle leucemie". Nella foto, il pubblico nella palestra di Rosolina.

COMITATO ANTERMINAL DI PORTO VIRO

Contraddice Parco e Piano d'area

Nell'invito alla manifestazione antiterminal di sabato prossimo alle 10, in piazza della Repubblica a Porto Viro, il Comitato antiterminal di Porto Viro ed il Coordinamento provinciale dei Comitati per la difesa dell'ambiente, ribadiscono i motivi per cui il terminal gasiero dell'Edison è ritenuto un impianto da respingere. E sono: la pericolisità per un eventuale scoppio causato da attacchi bellici o terroristici; per l'impatto ambientale incompatibile con il delicato ecosistema del Delta, territorio sotto il livello del mare; perchè in contraddizione con il Piano d'Area e con un Parco a naturale vocazione turistica, per la presenza di località balneari come Albarella, Rosolina Mare, ecc. e di territori limitrofi (Sottomarina, Chioggia e Cavarzere); perchè dannoso alle economie locali: pesca, turismo, allevamento dei mitili, commercio, artigianato; perchè non necessario al fabbisogno nazionale di gas; perchè di nessuna utilità sul piano occupazionale e con gravi pericoli di servitù per privati e amministrazioni pubbliche lungo tutto il percorso del gasdotto. Il Comitato provinciale ha programmato per stasera alle 21 un pubblico dibattito al teatro 99 di Pezzoli (Ceregnano).

I VERDI

Nessuna utilità occupazionale

Un fortissimo e motivato "no" al terminal gasiero dell'Edison e l'adesione alla manifestazione di sabato viene da una folta rappresentanza dei Verdi: la deputata Luana Zanella, i consiglieri regionali Gianfranco Bettin e Paolo De Marchi, l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Venezia, Giuseppe Caccia, e la presidentessa della Federazione provinciale dei Verdi di Rovigo, Donatella Barion. Il terminal, dicono, è "un progetto utile solo agli interessi dell'Edison e dei gruppi affaristici che la sostengono". E, dopo aver affermato che, dal terminal, "non si avrà alcun ritorno occupazionale significativo, nè benefici economici e turistici", aggiungono: "Sappiamo anche che il terminal gasifero rappresenta un reale pericolo per le popolazioni e per l'ambiente e per le attività tipiche di questo territorio".

LEGA NORD REGIONE

No a Terminal, vilaggio Forti e inceneritore

Il territorio polesano "particolarmente fragile e già compromesso per la presenza di una centrale termoelettrica", deve guardare alla valorizzazione turistica ed alla tradizionale attività della pesca. Lo dice Flavio Tosi, il presidente del Gruppo consiliare regionale della Liga Veneta Lega Nord. Tosi stigmatizza alcuni progetti che si vogliono calare nel Delta: l'inceneritore di rifiuti, il terminal gasiero ed il Villaggio Forti, cui va ad aggiungersi l'"ambientalizzazione" della centrale Enel di Polesine Camerini. In particolare, il terminal dell'Edison viene definito, senza perifrasi, come "una bomba posta a 14 chilometri dalla costa, che non porterebbe ad alcun vantaggio in termini occupazionali e che, anzi, potrebbe arrecare danni sia alla pesca che al turismo". Tosi rileva inoltre che la Lega Nord "vanta il diritto di primogenitura all'opposizione al terminal gasiero: era il 1997".

L'EDISON

La posizione dell'Edison spa sul terminal gasiero, è stata illustrata con lucidità e difesa con vigore dall'ing. Davide Pozzi, responsabile Comunicazioni della multiutility del Gruppo Montedison, il quale ha definito il progetto un fatto positivo, sia per l'Italia che per il Polesine. La ragione del progetto sta nel fatto che è previsto che il consumo di gas naturale in Italia, stimato in 70miliardi di metri cubi l'anno, nel decennio salga a 95-100 miliardi di metri cubi, per il suo impiego finalizzato alla produzione di energia elettrica nel turbogas. A fronte di giacimenti italiani in declino, poichè le riserve sfruttabili sono vincolate a problemi ambientali, ha rilevato Pozzi, a fianco del metano che proviene dai mercati dell'Algeria, Olanda e Russia, occorrono ora nuove fonti di importazione di gas metano liquefatto via navi metaniere, prelevato sul mercato mondiale, dove costa meno. Questa la filosofia che ha portato alla progettazione del terminal "off-shore" al largo di Porto Levante, per il cui approvvigionamento, ha rilevato il responsabile Comunicazioni Pozzi, l'Edison ha già siglato contratti per 4-6 miliardi di metri cubi di gas, che dal 2005 comincerà a provenire dal Quatar. L'ubicazione del terminal, poi, viene considerata strategica per servire il Nord-Est ed il bacino della Valle Padana, ed ideale anche per la necessità di gas naturale destinato a sostituire combustibili più inquinanti, con benefici notevoli, e non presenta rischi di particolare rilievo, nè per la gente nè per il territorio.

 

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