Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 23 Gennaio 2003: <<PORTO TOLLE. Gli emendamenti del sen. Baratella. Per l'Enel norme certe sulla fase transitoria>>

Introdurre norme certe sulla durata della fase transitoria: è questo lo spirito con cui il senatore Fabio Baratella ha presentato una serie di emendamenti al decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri per mantenere in servizio la centrale termoelettrica Enel di Polesine Camerini, oltre a quelle di Brindisi Nord e San Filippo del Mela.

Proprio ieri infatti le commissioni X° (industria, commercio e turismo) e XIII° (ambiente, territorio e beni ambientali) del Senato si sono riunite in sede congiunta per l'esame del disegno di legge in conversione in legge del decreto legge 23 dicembre 2002 n. 281, che dovrà avvenire entro febbraio. «L'obiettivo degli emendamenti che ho presentato -spiega Baratella- è d'introdurre norme certe in tema di durata della fase transitoria e, quindi, dei tempi per l'adeguamento degli impianti, oltre alle modalità di utilizzazione degli impianti in questa fase, dei tempi per la presentazione del Piano di gestione degli impianti, dei soggetti responsabili del controllo delle emissioni e della protezione ambientale, e dello stesso piano di gestione».

Gli emendamenti sono quattro e vanno ad incidere su quattro dei sei commi che compongono il primo articolo del decreto legge che ha reso possibile la proroga del funzionamento della centrale di Polesine Camerini. Così, se supererà il vaglio delle commissioni, nel secondo comma verrà introdotta la delega all'Arpa affinchè controlli che il Piano di gestione degli impianti non solo riduca le quantità di inquinanti emesse in atmosfera e le ricadute al suolo, ma garantisca protezione sanitario-ambientale mediante l'utilizzo di combutibile a ridotto tenore di zolfo, o la riduzione dell'energia prodotta o la realizzazione anticipata di interventi di ambientalizzazione previsti dal progetto di adeguamento della centrale.

Nel quarto, quinto e sesto comma Baratella suggerisce di sopprimere alcune formule ridondanti o che, di fatto, potevano rendere inefficaci o aggirabili i limiti temporali e produttivi imposti all'Enel. In questo modo verrebbe fissato in maniera inequivoca che il termine ultimo per la realizzazione degli interventi di adeguamento ambientale è il 31 dicembre 2004; che l'utilizzo degli impianti non potrà andare oltre l'80 per cento della potenza complessiva, ed infine che la mancata presentazione del Piano di gestione comporterà senza indugi la chiusura della centrale e non l'adozione di «necessarie misure urgenti volte a contemperare le esigenze di tutela ambientale con quelle della sicurezza ed efficienza della rete elettrica nazionale».

«Sulla questione della centrale di Porto Tolle e sulle sue prospettive -conclude Baratella- la mia posizione e quella dei Democratici di sinistra è nota: da un lato vogliamo l'ambientalizzazione, ma dall'altro deve essere programmata la data della chiusura. Altresì, è noto il mio pensiero sulla responsabilità cui va addebitata la situazione che ha portato all'emanazione di questo decreto».