Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 23 Agosto 2002: <<ENEL. Rifondazione: «Chiudere la centrale entro 10 anni»>>

«Esiste una proposta di Rifondazione comunista che prevede dopo l'ambientalizzazione, la chiusura della centrale nel giro di dieci anni e la sua riconversione ad altre attività compatibili con il Parco del Delta». Eccola qui la proposta di Rc che in una nota torna a criticare le posizioni del centrodestra sulla situazione energetica in Bassopolesine. «La nostra provincia produce il 10% dell'energia nazionale da oltre 25 anni quindi ha già dato abbondantemente. Per noi Polesani, adesso, è ora di ricevere. L'ambientalizzazione deve avvenire entro il 31 dicembre del 2002, pena la dismissione dell'impianto e i 10 anni serviranno anche perchè l'Enel ambientalizzi il sito. Ci risulta che il governo nazionale, la Regione Veneto e l'Enel siano in mano al centrodestra. Basta, allora, che Berlusconi, Galan e il presidente dell'Enel scelgano e decidano un progetto fattibile, capace di garantire l'occupazione, utilizzando un combustibile meno inquinante dell'Orimulsion»

Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 23 Agosto 2002: <<«Certo, siamo stati invitati...>>

«Certo, siamo stati invitati alla riunione di Mesola ma la nostra partecipazione si sarebbe ridotta a semplice colore perchè non era presa in considerazione l'ipotesi di un vero confronto. Basta guardare l'ordine del giorno del comune ferrarese in cui era già stato deciso che si sarebbe formata una commissione per proporre ai ministeri dell'Ambiente e delle Attività produttive la conversione a metano della centrale di Polesine Camerini e, addirittura, anche l'eventuale occupazione della Romea come azione di protesta». Il sindaco Broggio giustifica così la mancata partecipazione alla riunione di Mesola in cui si è compattato il fronte di chi propone la riconversione a metano della centrale anzichè l'utilizzo dell'Orimulsion, facendo però notare che, se fosse stato incoerente da parte schierarsi su quelle posizioni «non bisogna dimenticare che anche gli enti locali romagnoli sono parte in causa del procedimento di ambientalizzazione e in quella sede o sono stati latitanti o non hanno espresso un parere esplicito. Tra l'altro, vi è pure qualcuno che mostra interesse per la realizzazione di una centrale a metano nel suo territorio, progetto più facilmente realizzabile se Polesine Camerini chiude». Ma l'affondo verso comitati, partiti e enti locali che si schierano contro l'Orimulsion (con addirittura il Comitato cittadino sorto a Polesine Camerini apertamente snobbato) è il seguente: «Chi è chiamato a prendere decisioni di questa importanza lo deve fare con cognizione di causa, tenendo conto anche delle migliorie apportate rispetto alla prima proposta proprio grazie allo studio del progetto". Da questo punto di vista, in municipio sottolineano l'importanza dei lavori della Commissione permanente di controllo nella quale erano presenti i rappresentanti delle due regioni. In particolare, i verbali in cui l'ipotesi della metanizzazione dell'impianto viene scartata perchè, pur tecnicamente possibile, riconosciuta troppo onerosa e senza le necessarie garanzie sulla disponibilità della materia prima necessaria per il funzionamento.

Quindi, la relazione finale in cui il progetto di ambientalizzazione è stato riconosciuto valido. «Se i tecnici nominati anche da Veneto ed Emilia sono arrivati a queste conclusioni - conclude Broggio - non vedo perchè il giudizio finale debba essere negativo». In ogni caso, in applicazione del decreto cosiddetto "salva centrali", nel caso di bocciatura del Via o di mancato accordo tra gli enti interessati, la decisione finale sull'attuazione del progetto è rimessa al Consiglio dei ministri.