Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 23 Dicembre 2001: <<L’INTERVENTO. Edison: Terminal sicuro e "invisibile">>

A proposito delle perplessità sul terminale Edison sollevate da amministratori e personalità della zona, desideriamo fornire all'opinione pubblica le necessarie rassicurazioni.

Vediamo con piacere che ultimamente viene meno agitato il tema della sicurezza. I lunghi e scrupolosi studi che hanno portato al parere favorevole dei competenti organi dello Stato e della Regione sono difficilmente contestabili.

Del resto, il fatto che il terminale Edison sarà il più sicuro e pulito del mondo è di per sé evidente:

sorgerà a oltre 15 chilometri dalla terraferma più vicina, sarà dotato delle più moderne tecnologie, non emetterà né fumi né polveri e il raffreddamento dell'acqua sarà irrilevante, circa 0,7 gradi a un chilometro dal terminale.Sembra poi francamente strumentale la preoccupazione espressa per il gasdotto di raccordo che, non certo per volontà di Edison ma per esigenze della rete nazionale, correrà per meno di 100 chilometri in terraferma. Ricordiamo che in Italia esistono oltre 30.000 chilometri di gasdotti. In 40 anni di attività in tutto il mondo la filiera del gas naturale liquefatto non ha mai registrati incidenti: né agli impianti di rigassificazione, né alle metaniere, né ai gasdotti di raccordo.

Passiamo al tema "ricadute" per il territorio. Abbiamo in molte occasioni ribadito che ci saranno 50 assunzioni dirette e molte di più nell'indotto. Non abbiamo mai "promesso" nulla di più, nulla di meno. Si tratta di tecnici che impareranno un mestiere nuovo e molto richiesto in tutto il mondo ed Edison ha tutto l'interesse a trovarli e formarli in loco. E altrettanto si può dire per il milione e settecentomila ore di lavoro necessarie per realizzare il Terminal e le relative opere. A parità di condizioni tecniche e di economicità è interesse di Edison privilegiare le ditte della zona. Se questa occasione verrà colta dall'imprenditoria locale, nascerà un distretto del Gnl che potrà candidarsi ad operare in Italia e all'estero con successo.

E vediamo infine il tema "limitazioni alla pesca e alla navigazione e al turismo". Non ci sarà interdizione alla navigazione, se non per un raggio estremamente limitato attorno all'impianto che sarà determinato dalla Capitaneria di Porto di Chioggia, ma che sarà ininfluente per tutte le attività economiche e turistiche, come avviene intorno a tutte le strutture off-shore in Italia e nel mondo.

L'impianto sorgerà poi in mare ad oltre 15 chilometri dalla costa, a 18 da Albarella e a 20 da Rosolina. Da queste località, quindi, non si vedrà nemmeno. Inoltre, l'unico altro terminale Gnl italiano di Panigaglia opera da trent'anni in terraferma, e in una dozzina di chilometri di raggio intorno ad esso si trovano le Cinque Terre, Portovenere, Lerici, Ameglia, Monte Marcello tutte località dove il turismo è fiorentissimo.

Per quanto riguarda le aree protette del Parco del Delta, sappiamo di dover attraversare un'area delicata, sia pure con un normale gasdotto interrato, invisibile una volta in opera. Proprio per questo, nella Valutazione di impatto ambientale del Ministero per l'Ambiente sono state incluse tutte le prescrizioni del caso, che abbiamo pienamente accettato e che saranno scrupolosamente osservate, sotto il controllo degli Enti preposti.

Infine ricordiamo che, per fornire tutti gli elementi di giudizio e di rassicurazione agli abitanti del Polesine, abbiamo prodotto una pubblicazione sul progetto Gnl che è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta, inviando il proprio indirizzo al numero di fax 02 62228572.

Edison

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