Da "Il Gazzettino-cronache di Rovigo" del 24 Ottobre 2002: <<LA LETTERA. Donzelli: l'uso dell'orimulsion mette a rischio la salute>>

Riceviamo a pubblichiamo la seguente lettera di Onofrio Donzelli, vice-presidente de "Il Circolo" di Rovigo.

A quanto pare si è deciso per la conversione a orimulsion della centrale di Polesine Camerini. La notizia viene da e-gazette, giornale internet di ecologia, energia, economia, consultabile al sito www.e-gazette.it, in un articolo datato Roma, 14 ottobre. Il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli ha presentato il piano nazionale di riduzione delle emissioni di gas serra che prevede la riconversione a carbone della centrale Enel di Civitavecchia e a orimulsion di Porto Tolle.

Il fondo di dotazione della legge 388/2000 per rispettare gli impegni di Kyoto, che impegna l'Italia a ridurre del 6.5% le emissioni e per promuovere le fonti sostenibili di energia è già notevole e sarà elevato entro il 2004 del 10%. I fondi non saranno certo destinati al Polesine.

Rimane poi difficile da capire come mai bruciare orimulsion produca meno gas serra del metano, il combustibile pulito voluto per legge della Regione Veneto. La relazione dell'esperto del Cnr Giorgio Giovannelli, promossa da Il Circolo di Rovigo lo scorso Giugno, aveva sollecitato alcuni interventi come quelli di Renzo Marangon per la Regione e Paolo Avezzù per il Comune di Rovigo, che avevano dichiarato la loro assoluta contrarietà all'orimulsion.

Condivido tale posizione contraria ed esprimo preoccupazione per l'inquinamento da orimulsion che potrebbe produrre anche effetti nuovi, imprevedibili. Infatti tra le emissioni più pericolose dell'orimulsion è previsto vi siano le polveri, in particolare quelle al di sotto dei 10 micron, che sfuggono al rilevamento anche dei migliori sensori commerciali oggi disponibili.

Mentre è possibile fermare il traffico per combattere l'inquinamento da polveri, non sarà possibile fermare la Centrale. La preoccupazione per i danni alla salute della popolazione, quella di Porto Tolle prima e poi quella di tutto il bacino del Delta, sarà una costante della quale dovranno tener conto tutti, Enti Locali, Agenzie per l'Ambiente e Aziende Sanitarie per primi.